di maio castellucci

“SE ATLANTIA HA INTERESSE AD ENTRARE NEL CAPITALE DI ALITALIA PRESENTI UN'OFFERTA E VERRÀ VALUTATA COME TUTTE LE ALTRE” - STEFANO PATUANELLI, CAPOGRUPPO M5S AL SENATO, APRE AL GRUPPO DEI BENETTON: “MA NON PUÒ ESSERCI UNO SCAMBIO. LA QUESTIONE AUTOSTRADE NON C'ENTRA NULLA ” - LA PRIMA MOSSA UFFICIALE DI ATLANTIA POTREBBE ARRIVARE NELLE PROSSIME ORE - L'AD CASTELLUCCI HA INCONTRATO CONTE

STEFANO PATUANELLI M5S

1 - ALITALIA: PATUANELLI, ATLANTIA FACCIA OFFERTA,VALUTEREMO

(ANSA) - "Se Atlantia ha interesse ad entrare nel capitale di Alitalia presenti un'offerta e verrà valutata come tutte le altre. Ma non può esserci uno scambio. La questione Autostrade non c'entra nulla con la gestione della nostra compagnia di bandiera". Lo ha detto Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato, a Rai Radio1. "Quello che ci interessa - ha aggiunto - è risolvere una volta e per sempre la questione Alitalia, che è il marchio che, dopo Ferrari, funziona di più nel mondo. Ci interessa fare sistema, non ci interessa avere imprenditori che, come troppo spesso è successo in passato, sfruttino Alitalia come un bancomat".

 

2 - ALITALIA, IN ARRIVO UN' OFFERTA DI ATLANTIA L' AD CASTELLUCCI HA INCONTRATO CONTE

Nicola Lillo per “la Stampa”

 

castellucci

La prima mossa ufficiale di Atlantia sul dossier Alitalia potrebbe arrivare nelle prossime ore. Nel primo pomeriggio è in programma un consiglio di amministrazione della holding della famiglia Benetton che potrebbe dare delle risposte concrete sul futuro dell' ex compagnia di bandiera. Allo stato l' azionariato della nuova Alitalia è composto da Ferrovie col 35%, dal Tesoro col 15% e Delta con un altro 15%. C' è il 35% da colmare.

 

alitalia

Il cda della società è previsto da tempo e non ha all' ordine del giorno le sorti di Alitalia, ma al termine della riunione ci sarà un' informativa dell' amministratore delegato Giovanni Castellucci. L'azienda d' altronde deve dare delle risposte entro il termine del 15 luglio. Mediobanca, l' advisor di Ferrovie dello Stato (che hanno in mano la trattativa), ha infatti inviato una lettera formale ad Atlantia chiedendo di fare una manifestazione di interesse proprio per la parte restante (l' investimento è di 300 milioni).

 

L'advisor ha sollecitato la società, facilitando la trattativa e mettendo Atlantia nelle condizioni di rispondere. Per la manifestazione di interesse comunque non è necessario un passaggio nel consiglio di amministrazione. Questo passo non chiuderebbe del tutto la trattativa, ma sarebbe un modo per concedere tempo: tra le altre cose c' è ancora da discutere il piano industriale finora solo abbozzato.

 

toninelli di maio aereo di stato

L' ipotesi che dal cda esca la decisione di inviare una manifestazione di interesse la conferma lo stesso ministro Luigi Di Maio, che ha pessimi rapporti con i Benetton dal giorno del crollo del Ponte Morandi: «Ieri sera ho incontrato Toto, uno dei soggetti che ambisce a entrare nella nuova Alitalia - spiega - mi dicono che ci sarebbe anche una proposta in arrivo di Atlantia, io non ho pregiudizi, però nessuno deve mettersi in testa che sulla questione delle revoche di Autostrade il governo possa fare un passo indietro».

Questo cambiamento della situazione, che arriva a pochissimi giorni dal termine ultimo, sarebbe dovuto a due ragioni.

 

CASTELLUCCI

Innanzitutto al fatto che Atlantia ha percepito un pressing molto forte negli ultimi giorni, che prima non c' era: non solo da parte di Ferrovie e di Delta - entrambe molto favorevoli a questa opzione - ma anche da parte di soggetti istituzionali, come il ministero dell' Economia e Palazzo Chigi. Una fonte racconta che Castellucci avrebbe avuto nelle ultime settimane alcuni incontri con il premier Giuseppe Conte.

 

La seconda ragione è l' esito del parere della commissione creata al ministero dei Trasporti che ha ammesso, di fatto, quanto sia complicato e soprattutto costoso revocare unilateralmente le concessioni ad Autostrade (si parla di circa 20 miliardi a carico dello Stato). I due tavoli - Alitalia e la guerra sulle concessioni - non si incrociano, almeno apparentemente.

 

luciano benetton

Lo ripete da tempo Di Maio ed è un aspetto condiviso anche da Atlantia, ma è chiaro che un rasserenamento sulle concessioni aiuterebbe la trattativa per il rilancio del vettore.

Di Maio comunque non avrebbe ancora del tutto accettato la presenza della holding dei Benetton, ma non ha altre solide alternative. Fonti politiche parlano dell' ipotesi di un ingresso del gruppo Toto affiancato da Atlantia, con quest' ultima in minoranza. Difficile però che Castellucci accetti.

 

Se dovesse saltare tutto, allora - spiegano le stesse fonti - è possibile che Toto abbia al suo fianco l' imprenditore Gérman Efromovich. Prospettiva che non piace più di tanto a Fs e a Delta. Il patron della Lazio Claudio Lotito sembra fuori dalla partita. La situazione è ancora fluida e potrebbe cambiare fino al 15 luglio.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”