marcia anti brexit

LA MARCIA ANTI BREXIT RACCONTATA DA ANTONIO RIELLO: “L’ETA’ MEDIA E’ SULLA CINQUANTINA. I GIOVANI SONO POCHI E SEMBRANO PER LO PIU’ ACCOMPAGNARE I GENITORI - LE TANTE COMUNITA’ ETNICHE CHE POPOLANO IL REGNO UNITO SEMBRANO SCOMPARSE NEL NULLA, IN GIRO SOLO INGLESI VECCHIO STAMPO - TUTTI PENSANO (POCHI PERO’ LO DICONO APERTAMENTE) CHE E’ UNA MARCIA INUTILE, O MEGLIO PURAMENTE SIMBOLICA E CHE TUTTO SIA GIA’ STATO DI FATTO DECISO…” - VIDEO

MARCIA ANTI BREXIT

Antonio Riello per Dagospia

 

ANTONIO RIELLO ALLA MARCIA ANTI BREXIT

19 Ottobre 2019. E’ Mezzogiorno. Il tempo e’ bello, c’e’ il sole. Siamo a Park Lane (Park Lane nella versione britannica del Monopoly e’ come il nostro Parco delle Vittorie, la proprieta’ piu’ costosa della citta’) uno dei luoghi di raccolta per la grande (forse l’ultima, ce ne sono gia’ state una trentina, tra grandi e piccole) marcia contro il Brexit. Gia’ dalle dieci la folla si sta assiepando, ci sono capannelli di gente un po’ dappertutto.

marcia anti brexit 13

 

Facce serene, sorridenti. Molti stanno gia’ sgranocchiando qualche porcata: le solite patatine, merendine varie (in barba ai bandi e alle tasse sulle merendine ventilati anche qui) ma si vede anche roba piu’ salutare tipo barrette energetiche e non manca chi si e’ portato un bel sandwich da casa. L’eta’ media e’ sulla cinquantina. I giovani sono pochi e sembrano per lo piu’ accompagnare i genitori.

marcia anti brexit 11

 

Le tante comunita’ etniche che popolano numerose il Regno Unito sembrano improvvisamente scomparse nel nulla (forse sono a fare shopping, chi lo sa?).  I Pachistani, gli Indiani, I Mediorientali, gli Afro Caraibici non si vedono. In giro solo Inglesi vecchio stampo. Moltissime donne, anche signore attempate. “Le vecchie per l’Europa” e’ uno dei cartelli piu’ divertenti, orgogliosamente sfoggiato da una signora sulla ottantina che si muove con la decisione di un Centurione romano. Tantissime bandiere, blue, britanniche e di vari paesi europei. Sembra una faccenda tutta e solo della Vecchia Europa, tipo Guerre Napoleoniche.

marcia anti brexit 10

 

Si parte. Con molta lentezza il serpentone comincia a muoversi. Una moltitudine impressionante. Qualcuno, con vezzi creativi di un certo impegno, si e’ portato le proprie acconciature, abiti e cappelli fatti per l’occasione. Ci sono al seguito animali domestici, soprattutto cani, magnifici sono dodici whippet (specie di piccoli levrieri) che indossano degli abiti confezionati per loro inneggianti ad un secondo Referendum. Carrozzine con bambini avvolti in bandiere dell’Europa abbinate all’Union Jack.

marcia anti brexit 14

 

Una industriosa signora ha trasformato la carrozzina in un teatrino ambulante, una Presepe anti-Brexit pieno zeppo di personaggi e statuine. L’oggetto simbolo della marcia e’ assolutamente un basco in pannolenci blu con delle stelle gialle a cinque punte attaccate tutto intorno. Tantissimi lo indossano (lo vendono dappertutto per 10 Sterline). Il corteo e’ continuamente infiltrato non da violenti o provocatori ma da una miriade di venditori ambulanti che vendono di tutto: fischietti, bandierine, cartelli, cibo, trombette, sciarpe, magliette, mantelli.

 

marcia anti brexit 28

Un merchandising infinito che ricorda il mantra fondamentale della Londra degli affari: “Business is Business”. Intanto si va avanti. Siamo a Green Park, poi sfiorando l’Hotel Ritz si sfila su James Street e si finisce, molto, molto lentamente a Trafalgar Street. Ogni tanto partono dei cori e dei rulli di tamburi, ma l’autocontrollo britannico e la leggendaria abitudine alle file riesce, nell’insieme, a mantenere un grande ordine e una allegra compattezza.

 

Qualche studente si e’ aggiunto e ha nel frattempo abbassato l’eta’ media. Tutti pensano (pochi pero’ lo dicono apertamente) che e’ una marcia inutile, o meglio puramente simbolica e che tutto sia gia’ stato di fatto deciso. Mai un attimo di tensione, piuttosto qualche segno di stoica rassegnazione.

 

marcia anti brexit 29

Si va per Whitehall e piano piano ci si avvicina al Parlamento, a Westminster. Nel frattempo si mette a piovere (dura per una buona decina di minuti) ma nessuno desiste. Si dice in giro che siamo piu’ di un milione a sfilare per Londra. Il sito della BBC conferma (con la sua solita prudenza, ma conferma). Mi supera un signore con la faccia dipinta di blu e piena di stelline gialle. Gli sbeffeggi e gli insulti (scritti e proclamati) a Boris Johnson sono tantissimi e qualcuno e’ anche piuttosto creativo.

 

Un sublime cartellone portato a spalla da una giovane signora, “Fromage not Farage”, ha la dignita’ della Poesia Visiva vera e propria.  Da qui oggi sembra impossibile che il Brexit sia potuto passare. La gente vicino a me non sembra quella delle sofisticate elite urbane, ci sono persona da tutto il Regno, anche da luoghi remoti, e molte hanno un’aria da innocente pensionato. Certamente in gran parte appartengono alla Middle Class.

marcia anti brexit 15

 

Quando ormai la marcia si sta affievolendo (e qualcuno stanco molla per tornare a casa) arriva la notizia, pochi ci credevano, che il piano di Johnson e’ stato non esattamente bocciato ma almeno posticipato. Di quanto sara’ questa proroga e se la UE la concedera’ non si sa. Pero’ suona lo stesso come una insperata (e confusa) vittoria. Un boato, applausi, felicita’ contagiosa, la gente si abbraccia, qualcuno piange, molti cantano. Sembra che gli Inglesi abbiano ri-vinto la battaglia di Waterloo. Il sole ritorna a splendere, quasi un segno biblico. La saga dunque continua.

marcia anti brexit 17marcia anti brexit 16marcia anti brexit 12marcia anti brexit 24marcia anti brexit 18marcia anti brexit 1marcia anti brexit 23marcia anti brexit 22marcia anti brexit 2marcia anti brexit 20marcia anti brexit 21marcia anti brexit 3marcia anti brexit 7marcia anti brexit 19marcia anti brexit 31marcia anti brexit 25marcia anti brexit 30marcia anti brexit 6marcia anti brexit 4marcia anti brexit 32marcia anti brexit 26marcia anti brexit 27marcia anti brexit 33marcia anti brexit 5marcia anti brexit 8marcia anti brexit 9

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...