matteo salvini

MEMENTO MORISI – “REPUBBLICA” FA I CONTI ALLA “BESTIA”: SOLO PER SPINGERE SU FACEBOOK I POST DI SALVINI LA LEGA SPENDE 600 MILA EURO ALL’ANNO – GRAZIE (ANCHE) A QUESTI INVESTIMENTI IL 95% DEGLI UTENTI DEL SOCIAL NETWORK È INCAPPATO SUO MALGRADO NEL FACCIONE DEL TRUCE – LA STRATEGIA A COLPI DI SELFIE, MEME E GIF SI STA INCEPPANDO? L’ENGAGEMENT È IN CALO, NON A CASO È STATO RICICCIATO IL CONCORSO #VINCISALVINI…

SALVINI SOCIAL CLUB – IL "CAPITONE" PERDE VISUALIZZAZIONI SUI SOCIAL E LANCIA LA SECONDA EDIZIONE DEL “VINCISALVINI” - IL GIOCO A PREMI, PRESO IN GIRO DAI SUOI DETRATTORI, SERVE SOLTANTO A FARE IL PIENO DI LIKE, RINSALDARE LA COMMUNITY LEGHISTA DURA E PURA E ANCHE A RACCOGLIERE DATI UTILI PER LE CAMPAGNE ELETTORALI

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/salvini-social-club-ndash-quot-capitone-quot-perde-visualizzazioni-203086.htm

 

È LA MACCHINA DELLA PROPAGANDA SALVINIANA GUIDATA DA MORISI CON MILIONI DI FAN SUI SOCIAL. SOLO PER FACEBOOK UNA SPESA MEDIA DI 600 MILA EURO L' ANNO

 

Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

 

SALVINI LUCA MORISI

A Luca Morisi sono sempre piaciute le parole semplici ed evocative: a lui si deve il soprannome "Capitano" per Matteo Salvini e la denominazione "Bestia" per il sistema editoriale fatto in casa grazie al quale dal 2013 amministra, con una discreta dose di spregiudicatezza, le pagine social del leader leghista.

 

MEME CON MATTEO SALVINI NELLA COPERTINA DELL'ALBUM DI COEZ BY SWAGGHETTO

Una bocca di fuoco unica in Italia: 3,6 milioni di fan su Facebook, 1,4 milioni di follower su Instagram e 1,1 su Twitter. Senza contare i profili di partito, quelli fiancheggiatori e la consulenza prestata a più riprese per altri esponenti della Lega. L' obiettivo - raggiunto da tempo - era quello non tanto di dare un modo come un altro a Salvini di dire la propria. No, era decisamente più ambizioso: orientare, anzi guidare, il dibattito pubblico. Per rendere meglio l' idea, oggi in Italia solo un giornale ha più fan sul social di Mark Zuckerberg ed è Repubblica.

MATTEO SALVINI SELFIE

 

«Facebook non è la discarica dei comunicati stampa, come fanno molti politici. È molto di più, se si sa come fare», spiegava Morisi anni fa, quando l' ascesa di Salvini era solo sul nascere. All' epoca, assieme al socio Andrea Paganella, Morisi era l' amministratore di una società di consulenza per il web, la Sistema intranet srl. Occupazione dichiarata come prevalente dall' impresa: "Sviluppo di applicazioni e soluzioni software di database". Zero dipendenti dichiarati ma un super committente a monopolizzare l' attività: la Lega Nord. Più qualche consulenza con aziende sanitarie della Lombardia (amministrata proprio dalla Lega).

 

leonardo foa salvini

Appena diventato segretario federale, Salvini capì che il vecchio partito, così com' era e vista la fine del finanziamento pubblico, non era più sostenibile economicamente. Né serviva davvero. In più all' orizzonte si stagliavano le nubi minacciose dell' inchiesta della procura di Genova sui famosi 49 milioni di euro di rimborsi volatilizzati. Così chiuse mezza sede di via Bellerio a Milano, idem il dispendioso giornale La Padania, vendette le frequenze di Radio Padania, mise in cassa integrazione i dipendenti.

 

 

leonardo foa andrea zanelli matteo pandini

E investì le risorse rimaste sul lavoro della coppia Morisi-Paganella, fatturandogli circa 300mila euro l' anno. Non poco per un movimento in dismissione. Ma la vera fortuna dei creatori della Bestia è stato andare al governo. Infatti il team nel frattempo si era allargato. Per alimentare continuamente il sistema servivano grafici, smanettoni, militanti appassionati, meglio se giovani e insieme un po' svegli.

 

Oggi il grosso di loro è a carico dello Stato: Paganella è capo di gabinetto del Viminale, Morisi è consigliere strategico per la comunicazione, gli altri sono nello staff comunicazione (Leonardo Foa, Andrea Zanelli, Fabio Visconti, Daniele Bertana, Fabio Montoli). I loro compensi tutti insieme fanno 314mila euro l' anno, calcolò L' Espresso. Soldi sganciati dal ministero: per il partito è un super risparmio. Poi invece un' altra decina di collaboratori esterni gravitano già nel mondo Lega, tra portaborse ed eletti nelle istituzioni locali.

 

SALVINI E MORISI CON MITRAGLIETTA

A costare adesso però non è tanto la Bestia in sé o chi ci lavora, quanto la promozione dei post di Salvini. Nel solo mese di maggio, facendo una media dei range di spesa forniti da Facebook, le casse della "Lega per Salvini premier" - il partito che anche formalmente sta sostituendo il vecchio guscio della "Lega Nord per l' Indipendenza della Padania", quest' ultimo gravato dal debito che adesso ha con la collettività, cioè i 49 milioni da ridare indietro allo Stato - hanno sborsato 51mila euro per aumentare l' audience del solo leader. Con una media del genere, solo per "spingere" su Facebook fanno come minimo 600mila euro l' anno.

 

 

SALVINI SELFIE CON L'ASINO

Ma da dove arriva questo denaro? Nel 2018 quasi 2 milioni di euro dal 2 per mille, più i contributi dei parlamentari. Dopodiché il sistema messo in piedi da Morisi è rodatissimo e le statistiche dicono che il 95 per cento degli utenti di Facebook è incappato almeno una volta nel Salvini-social. Dentro la pancia della Bestia si lavora come in un quotidiano: non ci sono festività né tempi morti, il verbo del Capitano viene diffuso a intervalli regolari alternando foto, video, dirette, machette, meme, semplici messaggi testuali; politici ma non solo. Le reazioni ai contenuti vengono analizzate continuamente, poi da quello si capisce su quali messaggi puntare di più. O dove lasciar perdere.

 

meme su salvini e il processo

Che in futuro la Lega potesse allearsi con il M5S lo dicevano proprio i social, non recentemente ma già tre anni fa: «Notiamo che c' è una base comune tra i nostri elettori, sul piano comunicativo», la buttò lì Morisi. Allora per tutti sembrava un' eresia. Non per la Bestia.

Ultimi Dagoreport

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ORMAI ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI) È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?