peter thiel elon musk

I MILIARDARI AMERICANI COME MELONI E SANGIULIANO: VOGLIONO PORTARE TOLKIEN ALLA CASA BIANCA – PETER THIEL, L'INQUIETANTE RICCONE LIBERTARIO CHE HA SPONSORIZZATO JD VANCE, È OSSESSIONATO DAL SIGNORE DEGLI ANELLI: DETESTA LA DEMOCRAZIA LIBERALE E PUNTA TUTTO SULLA "CREAZIONE DEL NAZIONALISMO" COME “CORRETTIVO DEI FALLIMENTO DELLA GLOBALIZZAZIONE” – ELON MUSK, CON CUI HA FONDATO PAYPAL, LA PENSA COME LUI: DICONO DI VOLER CREARE UN NUOVO MODELLO DI CAPITALISMO AUTORITARIO TECNOCRATICO. E SOPRATTUTTO, DIVENTARE ANCORA PIÙ RICCHI…

1. SOLDI E INFLUENZA MUSK (E THIEL) AL SERVIZIO DI «THE DONALD»

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

elon musk nudo a letto - meme

[…]  Elon Musk[…],  l’imprenditore più ricco, celebre (e discusso) del mondo, dopo la sua generica conversione al repubblicanesimo di due anni fa (ex elettore di Biden e Hillary Clinton, sostenne la destra nel voto di mid term del 2022), ora mette al servizio del candidato conservatore tutta la sua potenza mediatica (180 milioni di follower su X e il controllo della grande rete sociale) e finanziaria (di nuovo uomo più ricco del mondo con un patrimonio di 250 miliardi di dollari).

 

Quando, a marzo, Donald Trump gli chiese un appoggio esplicito e fondi elettorale, l’imprenditore di X-Twitter, Tesla e SpaceX rispose con un garbato «no grazie» pur essendo, ormai, vicino a lui.

 

peter thiel, elon musk fondatori di paypal

In apparenza tutto è cambiato sabato: 30 minuti dopo l’attentato, Musk ha dato l’endorsement a Trump con un post subito visto da 120 milioni di utenti. Lunedì, poi, si è saputo che America Pac, un organismo alleato di Trump creato a maggio, avrà da Elon 45 milioni di dollari al mese fino al voto. In totale 180 milioni da usare per assumere centinaia di persone che, negli Stati del testa a testa Biden-Trump, andranno a caccia di incerti, porteranno gli elettori a registrarsi e anche a votare in anticipo per posta: era una bestemmia per Trump che considerava il voto postale potenzialmente fraudolento.

 

peter thiel donald trump

Ma i democratici erano in vantaggio su questo terreno: così Trump ora accetta di colmare il gap, anche perché Musk promette di creare un sistema elettronico «intelligente» di prevenzione delle frodi. Comunque lui preparava la sua svolta da tempo: in America Pac si parlava da settimane di un’imminente donazione di oltre 150 milioni da parte di un miliardario misterioso.

 

Un Musk sempre più politico che ieri ha deciso di trasferire le sedi di X e SpaceX dalla California al Texas. Non più per motivi economici (troppe tasse e troppe regole) ma etici: con la legge firmata lunedì dal governatore della California le scuole non dovranno più informare i genitori del cambio di denominazione sessuale dei loro figli: ora Elon dice che trasferisce gli uffici per tutelare le famiglie dei suoi dipendenti.

 

marc andreessen 3

[…]  Con lui investono in America Pac anche altri big della Silicon Valley come John Lonsdale (cofondatore della Palantir di Peter Thiel) e i gemelli Vinklevoss (celebri per il loro ruolo nella nascita di Facebook e il successivo scontro con Zuckerberg). Ieri, poi, sono scesi in campo a fianco di Trump anche i re del venture capital dell’era digitale, Marc Andreessen e Ben Horowitz: faranno grosse donazioni, ma non hanno ancora detto come.

 

ELON MUSK IN CINA

[…] Andreessen, grande investitore nelle criptovalute, dice di aver apprezzato la svolta di Trump, un tempo freddo nel timore di destabilizzare il dollaro, ma divenuto di recente anche lui un fan delle monete digitali.

 

L’appoggio a Trump di un’area sempre più vasta della Silicon Valley va, però, oltre i calcoli di convenienza economica immediata: dietro c’è anche il tentativo di spingere Trump (e Vance, suo vice e possibile successore) verso un modello politico centrato su una sorta di capitalismo autoritario.

 

trump VANCE convention repubblicana

È quello descritto da Andreessen nel manifesto da lui pubblicato nell’autunno scorso, con riferimenti espliciti a quello futurista di Filippo Tommaso Marinetti dell’inizio del Novecento. Ed è quello che traspare da molte sortite di Peter Thiel, fin qui in apparenza poco attivo sul fronte Trump (del quale fu grande sostenitore nel 2016), ma figura centrale della storia di Vance (suo datore di lavoro e mentore politico: gli aprì la strada verso Trump e finanziò la sua campagna senatoriale). Thiel detesta la democrazia liberale e punta sul nazionalismo come «correttivo dei fallimenti della globalizzazione».

 

MEME ATTENTATO A DONALD TRUMP

Musk punta sui post (già un centinaio su Trump con elogi: «Prima di lui così tosto solo Theodore Roosevelt») e sui meme, piuttosto che sui manifesti programmatici. Ma ideologicamente è su una lunghezza d’onda simile a quelle di Thiel e Andreessen.

 

2. SOLDI, JET E AUTORITARISMO I RE DELLA SILICON VALLEY MISTICI DI TOLKIEN PREPARANO IL TRUMP II

Estratto dell’articolo di Gianni Riotta per “la Repubblica”

 

John Lonsdale - Palantir

[…] Quando l’ex presidente Donald Trump, martedì, ha nominato il giovane senatore J.D. Vance candidato vicepresidente, i delegati accalcati nella Panther Arena di Milwaukee, hanno cantato, applaudito e scandito le lettere J.D., James David, per il ragazzo povero nato col cognome paterno Bowman, abbandonato nel 2014 al momento del matrimonio, per quello materno Vance.

 

Ma oltre i cori e le bande musicali era chiaro ai militanti con il cappello da cowboy, ai dirigenti negli hotel di lusso, ai parlamentari con i portaborse, che il partito repubblicano cambia strada perché Trump ha deciso che la sua avventura politica, nata per caso nel 2016, deve diventare storia, individuando in Vance il successore.

gemelli winklevoss

 

Nella notte di lunedì si è combattuta intorno all’ex presidente, bendato per l’attentato fallito in Pennsylvania, una guerra tra miliardari, dinastie e imperi media, con Rupert Murdoch, il tycoon di Fox e Wall Street Journal, a pressare perché fosse vice il senatore Marco Rubio, mentre Peter Thiel, enigmatico fondatore di PayPal e Palantir, insisteva per Vance, mandando da ambasciatore l’ex conduttore Tucker Carlson, amico dei figli di Trump.

 

Non era solo duello Old Money- New Money, vecchi media e piattaforme social, Wall Street anti Silicon Valley, era braccio di ferro concluso con la vittoria dei ricchi che sognano per gli Usa un’oligarchia tecnocratica, diffidano di elezioni e Congresso, hanno Il Signore degli Anelli di Tolkien come saga epica e Donald Trump da cavaliere della loro distopia politica.

 

attentato a donald trump foto di evan vucci 4

Thiel dice di avere letto e meditato Il Signore degli Anelli per dieci volte, amandolo perché non ci sono governi ma eroi immortali, e lui sogna infatti un farmaco per l’immortalità.

Nel 2017 Thiel assume Vance come broker da Mithril Capital, mithril è metallo caro agli Hobbit di Tolkien, poi finanzia il fondo del futuro senatore, Narya Capital, Narya uno degli anelli magici dell’ubiquo feuilleton.

 

[…]  I miliardari che faranno corona al Trump II, se rieletto, hanno un’agenda articolata, da Joe Lonsdale di Palantir (una delle sfere di cristallo di Tolkien…), i gemelli Winklevoss, Palmer Luckey, fondatore dei droni Anduril (spada del solito Signore Anelli…), il fondo Andreesen Horowitz, Bill Ackman re degli hedge fund.

Il venture capitalist Peter Thiel e? stato a lungo un mentore di Altman

 

Thiel si prende “una vacanza dalla democrazia”, limitandosi a proteggere Vance, ma l’utopia tecnocratica conta sul ticket Trump-Vance per la filosofia politica americana del XXI secolo.

 

Ateismo mistico per i ricchi, religione per i poveri, con Vance che nel 2019 si converte alla Chiesa cattolica, nella parrocchia di Santa Gertrude a Cincinnati, si cresima citando sant’Agostino e il suo esistenzialismo individuale e partecipa alle riunioni dei NatCon, conservatori intellettuali.

 

LA REAZIONE DI JOE BIDEN ALL ATTENTATO A DONALD TRUMP - MEME BY OSHO

Il manifesto è inedito, da Renè Girard, professore a Stanford di Thiel, si importano mito, memoria, identità, da Leo Strauss, di cui Thiel colleziona le prime edizioni, il culto autoritario dell’aristocrazia dei sapienti, con Curtis Yarvin, filosofo blogger ascoltato da Vance, a dettare la linea. «I democratici credono nel progresso, noi no. Noi sveglieremo la gente dal Truman Show dei media e di Washington, squali famelici. Noi siamo nazionalisti bianchi e non ce ne vergogniamo», salvo qualche precisazione tarda.

 

marc andreessen 1

Nei siti NatCon abbondano citazioni che, lanciate in campagna elettorale alzerebbero caos e proteste, «Nelson Mandela era terrorista peggiore di Anders Breivik», «la repubblica fa schifo, dobbiamo tornare a una illuminata monarchia, re e nobili al centro », «voto alle donne e stato assistenziale hanno rovinato gli Stati Uniti», mentre Yarvin, avvicinato a Trump dal consigliere in disgrazia Steve Bannon, è certo «dobbiamo scegliere, libertà o democrazia, insieme non stanno più» e il miliardario Balaji Srinivasan rompe gli indugi «Silicon Valley governi il paese!». Né Donald Trump, né J.D. Vance si faranno impigliare dai loro sponsor ricchi o dalle fole del Signore degli Anelli, troppo pragmatici e scaltri: ma la dinastia politica trumpiana è nata, questo è il suo albero genealogico, vedremo quanto durerà.

attentato a donald trump butler, pennsylvania

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”