LA MOSSA DI SUPERMARIO - DRAGHI SUPERA IL PRIMO SCOGLIO POLITICO CON L’APPROVAZIONE DEL DECRETO SOSTEGNO DA 32 MILIARDI. ALLE IMPRESE SARANNO DISTRIBUITI 11 MILIARDI CON BONIFICI SUI CONTI CORRENTI: DA APRILE “3.700 EURO IN MEDIA A IMPRESA. SECONDO STANZIAMENTO IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEL DEF”. DI QUANTO DIPENDERÀ DALL'ANDAMENTO DELLA PANDEMIA, MA SI PARLA DI ALTRI 20-30 MILIARDI DI EURO – STRALCIO DELLE VECCHIE CARTELLE ESATTORIALI, MA CON UN COMPROMESSO – BLOCCO DEI LICENZIAMENTI FINO A GIUGNO PER LE IMPRESE CHE DISPONGONO DELLA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA E…

-

Condividi questo articolo


Andrea Bassi per "Il Messaggero"

 

draghi draghi

Il primo vero scoglio politico Mario Draghi lo ha superato. E non era un passaggio semplice. Per tutta la giornata si sono inseguite le voci di una Lega pronta a disertare il consiglio dei ministri e a non votare il decreto. Al centro della crisi lo stralcio delle vecchie cartelle esattoriali, quelle risalenti agli anni che vanno dal 2000 al 2015. Alla fine Draghi è riuscito a trovare un compromesso. Il condono ci sarà, limitato nel tempo (fino al 2010) e nei beneficiari (i contribuenti con redditi inferiori a 30 mila euro).

 

chiuso per virus chiuso per virus

Nella conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri, ha giustificato la decisione. «È chiaro», ha detto, «che sulle cartelle lo Stato non ha più funzionato, uno Stato che ha permesso l' accumulo di milioni e milioni di cartelle che non si possono esigere: bisogna cambiare qualcosa». Poi annuncia che è stato deciso, che nel decreto Sostegni ci sarà anche «una parte che prevede una modifica della riscossione, una piccola riforma del controllo e dello scarico» delle cartelle. «Senza - spiega - in un paio di anni avremmo avuto ancora milioni di cartelle da dover esigere». Il tema delle cartelle ha rischiato di oscurare i contenuti del provvedimento da 32 miliardi, la prima vera manovra economica varata dal governo Draghi.

draghi draghi

 

Alle imprese saranno distribuiti ristori per 11 miliardi. Soldi, ha detto il premier, che arriveranno nell' economia già nel mese di aprile. «Sono 3.700 euro in media ad impresa», ha chiarito il ministro dell' Economia Daniele Franco. La cifra è bassa. Il governo lo sa. «Siamo consapevoli», ha aggiunto Draghi, «che si tratta di un intervento parziale e per questo» c' è l' ipotesi di «un secondo stanziamento in occasione della presentazione del Def». Di quanto è ancora presto per dirlo, dipenderà dall' andamento della pandemia e dal ritmo delle vaccinazioni. Ma già si parla di altri 20-30 miliardi di euro. I soldi arriveranno presto, comunque, nelle casse delle imprese. I primi pagamenti dell' Agenzia delle Entrate ci saranno già a partire dall' 8 di aprile. Entro la fine del mese tutti quelli che hanno fatto domanda riceveranno un bonifico direttamente sul loro conto corrente.

LICENZIAMENTI CORONAVIRUS LICENZIAMENTI CORONAVIRUS

 

IL DOSSIER Anche il secondo dossier delicato, quello del blocco dei licenziamenti, è stato risolto. È passata l' impostazione del ministro del lavoro Andrea Orlando. Per le imprese che dispongono della Cassa integrazione ordinaria, il blocco resterà in vigore fino a giugno. Per le altre imprese sarà selettivo fino alla fine dell' anno. Nel provvedimento, ha spiegato Draghi, è entrato anche un pacchetto sostanzioso a favore degli autonomi, che comprende anche una decontribuzione che vale 2,5 miliardi. Forza Italia ha spinto e ottenuto che nella misura fossero inclusi 300 milioni di euro per il settore agricolo».

 

LE INSIDIE Draghi è stato abile a schivare le domande più insidiose. Come quelle sul Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. L' Italia prenderà i soldi del fondo salva Stati? Al momento, ha detto Draghi, non sono utili, perché l' Italia non ha un piano sanitario per impiegarli. Nel momento in cui lo avrà si potrà discutere di un' attivazione del Mes. Oppure come quando gli è stato chiesto se si sarebbe vaccinato e con quale vaccino.

mario draghi a bergamo 1 mario draghi a bergamo 1

«Farò Astrazeneca, come mio figlio a Londra». Un passaggio importante Draghi lo ha riservato anche al turismo. «È stato», ha detto, «il più colpito ma è un settore dove vale la pena continuare a investire e che vale la pena continuare a sostenere. Tornerà con la fine della pandemia a essere un' industria prospera e in grado di occupare molte persone».

 

FOTO DI UN BIMBO DAVANTI ALLA SCUOLA CHIUSA FOTO DI UN BIMBO DAVANTI ALLA SCUOLA CHIUSA

A chi gli chiedeva poi, della scuola, il premier ha assicurato che «sarà la prima ad aprire». Un passaggio, l' ex governatore della Banca centrale europea lo ha riservato anche al debito e alla revisione del Patto di stabilità europeo. «Verrà il momento», ha spiegato, «di guardare al debito pubblico ma non è questo, in un' economia sostanzialmente in recessione. Non è questo il momento di pensarci. Le regole del patto di stabilità verranno discusse ed è difficile che restino uguali: in Germania è stata avanzata una richiesta di debito, in Spagna e Francia anche».

MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI LICENZIAMENTI CORONAVIRUS 1 LICENZIAMENTI CORONAVIRUS 1 MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI draghi draghi chiuso per virus chiuso per virus infografica el pais diffusione coronavirus a scuola con mascherine infografica el pais diffusione coronavirus a scuola con mascherine chiusi per virus chiusi per virus draghi draghi DRAGHI DRAGHI

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

MI SI NOTA DI PIU’ SE FACCIO IL MARTIRE? – L’ASSENZA DI SAVIANO DAL SALONE DEL LIBRO DI FRANCOFORTE STAVOLTA NON E’ FRUTTO DELL’EPURAZIONE MELONIANA – E’ STATO CHIESTO ALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA EDITORI QUALI SCRITTORI INVITARE ED E’ VENUTO FUORI UN ELENCO DI SINISTRELLI MICA MALE, DA NICOLA LAGIOIA A CHIARA VALERIO – MANCAVA SAVIANO SOLO PERCHE’ LE DUE CASE EDITRICI CHE POTEVANO INDICARLO NON L’HANNO FATTO. LA PRIMA È “FUORISCENA” DEL GRUPPO SOLFERINO-CAIRO EDITORE (CHE NON È NEANCHE ASSOCIATO ALL’AIE) - L’ALTRO EDITORE CHE POTEVA INSERIRE LO SGOMORRATO NELLA LISTA ERA BOMPIANI, GRUPPO GIUNTI, PER LA QUALE, SEMPRE QUEST’ANNO, SAVIANO HA PUBBLICATO “SOLO È IL CORAGGIO” (MEZZO FLOP). L’EDITOR PRINCIPE DEL GRUPPO GIUNTI È ANTONIO FRANCHINI, CHE SI È MESSO IN TESTA DI…

DAGOREPORT - IN VATICANO LA TENSIONE SI TAGLIA CON L’OSTIA: DOPO IL DAGO-SCOOP PAPALINO SULLA “FROCIAGGINE” E LE "CHECCHE IN SEMINARIO", OLTRETEVERE LO SGOMENTO HA TOCCATO OGGI IL CLIMAX CON L'ATTACCO DELLA MELONA AL CARDINALE MATTEO MARIA ZUPPI, PRESIDENTE DEI VESCOVI E CANDIDATO NATURALE ALLA SUCCESSIONE DI PAPA FRANCESCO, REO DI AVER SCOMUNICATO IL PREMIERATO DELLA COATTA PREMIER E L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA DI SALVINI - LA CURIA ROMANA NON SA COME GESTIRE LA "FOLLIA" DEL PAPA ARGENTINO E SVELENANO (“IN DELIRIO DI ONNIPOTENZA”, “UN PERONISTA INTERESSATO SOLO ALLA VISIBILITÀ SUI GIORNALI”) - LA DESTRA ANTI-BERGOGLIO TREMA IN VISTA DEL PROSSIMO CONCLAVE, BLINDATO DA FRANCESCO CON NOMINE DI CARDINALI PROGRESSISTI, MA LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE: MORTO IL PAPA, I SUOI FEDELISSIMI “OBBEDIRANNO” ALLA MEMORIA O FARANNO COME JE PARE?

DAGOREPORT – ATTENZIONE: LA COATTA PREMIER DE' NOANTRI POTREBBE RIENTRARE IN PARTITA DOPO LE EUROPEE. SE IL CONSIGLIO EUROPEO, NONOSTANTE LA FATWA DI MACRON E SCHOLZ, SCEGLIESSE URSULA COME CANDIDATA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE, LA TEDESCA POTREBBE CHIEDERE I VOTI ALLA MELONA PER EVITARE DI ESSERE UCCELLATA DAI FRANCHI TIRATORI DEL PPE CHE LA DETESTANO (IL PARLAMENTO DI STRASBURGO VOTA  A SCRUTINIO SEGRETO). A QUEL PUNTO LA DUCETTA POTREBBE SIGLARE UN PATTO: I MIEI VOTI IN CAMBIO DELLA VICE-PRESIDENZA O D'UN COMMISSARIO DI PESO E RINEGOZIAZIONE DELL'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITA'...

DAGOREPORT – GIORGETTI È DISPERATO: NON SA DOVE TROVARE I SOLDI PER LA PROSSIMA FINANZIARIA (SI PRESENTA A OTTOBRE MA ANDAVA CUCINATA IERI), MENTRE I PARTITI DELLA MAGGIORANZA, IN PIENA SBORNIA DA EUROPEE, SPARANO PROMESSE IRREALIZZABILI. MA DOPO IL 9 GIUGNO SI CHIUDERA' IL CORDONE DELLA BORSA: E SARANNO BOTTI TRA GIORGETTI E IL PERICOLANTE SALVINI (LEGA VICINA ALL'IMPLOSIONE) – "MELONI, DETTA GIORGIA" SI ILLUDE DI POTER RIDISCUTERE L'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITÀ, BARATTANDOLO ALLA RATIFICA DEL MES - MA A BRUXELLES LA REGINA DI COATTONIA SARA' IRRILEVANTE (I VOTI DI ECR NON SERVIRANNO PER LA COMMISSIONE UE) E GLI EURO-POTERI PREPARANO GIA' UNA BELLA PROCEDURA D'INFRAZIONE PER L'ITALIA – LA PREOCCUPAZIONE DELL'UE PER LA DEBOLEZZA STRUTTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA: NEMMENO I MOLTI MILIARDI DEL PNRR STANNO FACENDO VOLARE IL PIL...

DAGOREPORT – ASPETTANDO IL VOTO, MACRON E SCHOLZ HANNO TROVATO UN ACCORDO DI MASSIMA: SILURATA URSULA ED ESCLUSA OGNI ALLEANZA CON LA MELONI, I DUE LASCERANNO AL PPE, GRUPPO DI MAGGIORANZA, L’ONERE DI TROVARE UN NOME ALTERNATIVO A VON DER LAYEN PER LA COMMISSIONE (NO A WEBER, UN PO' TROPPO DI DESTRA, IN POLE IL BAVARESE SÖDER) – I SOCIALISTI PUNTANO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO EUROPEO, DOVE SANCHEZ FA PRESSIONE SU SCHOLZ PER IL PORTOGHESE COSTA. MA SE LA SCELTA RICADESSE SUI LIBERALI, MACRON PROPORREBBE MARIO DRAGHI - MORALE DELLA FAVA: ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO, LA DUCETTA IN EUROPA SARA' IRRILEVANTE...