NEMICHE PER LA PELLE - LA CANDIDATURA ALLA REGIONE LAZIO DI ROBERTA LOMBARDI NON SMUOVE "BAMBOLINA" RAGGI: “UNA COME TANTE, SARA’ VOTATA” - L’EX PORTAVOCE RISPONDE GELIDA: “HA RAGIONE: SIAMO TUTTI UTILI E NESSUNO E’ INDISPENSABILE” 

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Andrea Arzilli per il “Corriere della Sera - edizione Roma”

RAGGI LOMBARDI RAGGI LOMBARDI

 

«Una candidatura come tante, sarà votata», dice Raggi sulla corsa elettorale annunciata da Roberta Lombardi per la Regione Lazio, l'anno prossimo (il 14 ottobre le «regionarie» on line). Poco dopo l'arcinemica risponde: «Virginia ha perfettamente ragione. Tutti siamo necessari e nessuno è indispensabile. Il voto alla Regione è decisivo e uniti possiamo farcela».

 

Segue una raffica di telefonate tra i portavoce di spicco del M5S, allarmati dal trailer di un film già visto. Quello di due nemiche per la pelle, personalità inconciliabili che, però, tra pochi mesi potrebbero in teoria ritrovarsi a lavorare gomito a gomito, una in Regione e l'altra in Campidoglio.

DIRETTORIO ROMANO 5 STELLE VIRGINIA RAGGI PAOLA TAVERNA ROBERTA LOMBARDI DIRETTORIO ROMANO 5 STELLE VIRGINIA RAGGI PAOLA TAVERNA ROBERTA LOMBARDI

 

«Giù le mani da Roberta»: le reazioni dei big grillini ieri non si sono fatte attendere. A Milano Davide Casaleggio, a Roma Alessandro Di Battista, Roberto Fico e Luigi Di Maio. Mentre Beppe Grillo, barricato nell'hotel Forum, cercava di risolvere l' ennesimo conflitto interno.

 

Ieri tutti solidali con la «zarina» Lombardi, e molto critici con la Raggi, colpevole di aver usato toni eccessivamente freddi nei confronti della corsa elettorale auto lanciata dalla nemica. Del resto, un anno fa, Lombardi fu la prima a denunciare il potere occulto in Campidoglio di Raffaele Marra, ex fedelissimo della sindaca definito «virus che ha infettato il Movimento», incassando molti apprezzamenti dai vertici M5S. Aveva visto lungo: di lì a poco Marra sarebbe stato arrestato per corruzione.

RAGGI LOMBARDI RAGGI LOMBARDI

 

Così, nel pomeriggio, la sindaca è stata chiamata e convinta, si fa per dire, a precisare le parole pronunciate in mattinata. «Basta false notizie. Ho semplicemente detto che quella della Lombardi è una candidatura come le altre - ha spiegato Raggi -: significa che tutti partono dalla stessa via. Lo stesso vale per Valentina Corrado e per chiunque voglia candidarsi per guidare la Regione Lazio con il M5S. Il nostro metodo non cambia. Tutto il resto sono chiacchiere per non parlare di quanto stiamo facendo a Roma».

 

RAFFAELE MARRA RAFFAELE MARRA

Ma forse il problema sta proprio lì, nel segnale di discontinuità con il passato che, in un anno di governo, tarda ad arrivare Campidoglio. Basta scorrere la delibera con cui Anac bacchetta Atac per l'affidamento del servizio mensa al Dopolavoro aziendale e per la fornitura delle gomme dalla Gommeur: tra le righe si legge che le procedure «negoziate», o «d' urgenza» o di «affidamenti diretti» non sono terminate dopo le denunce, ma hanno continuato fino al «21 aprile 2017», ovvero quando era ancora in sella l' ex ad Manuel Fantasia espressione della giunta Cinque Stelle.

 

Oppure basta dare un'occhiata alla «Revisione straordinaria delle partecipazioni di Roma Capitale di primo e secondo livello», cioè il tanto reclamizzato piano Colomban, per capire che la rivoluzione finora non c' è stata. Nel pdf di oltre 500 pagine si delineano le mosse per le società del Campidoglio.

 

E si scopre che si provvederà alla «razionalizzazione» di Ama, Atac (ieri piano di concordato in tribunale: entro una settimana la risposta), Aequa Roma e Roma Metropolitane; altre saranno liquidate (Centro Ingrosso Fiori, Roma Patrimonio, Agenzia promozione turistica) o cedute (Centrale del latte e Aeroporti di Roma). Insomma,un piano simile (anzi più soft) a quello di Tronca. Per la rivoluzione c' è da aspettare.

 

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