vannacci salvini

IL PASSATO E’ BOSSI, IL FUTURO E’ VANNACCI - ARCHIVIATA LA FESTA PER I 40 ANNI DELLA LEGA, A VIA BELLERIO VIENE AVVISTATO IL GENERALE VANNACCI: IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLE FORZE OPERATIVE TERRESTRI CORRERÀ ALLE EUROPEE ALLA GUIDA DELLE LISTE DEL CARROCCIO IN MOLTE DELLE CINQUE CIRCOSCRIZIONI (NEL PARTITO SI PREVEDONO 7 ELETTI) - MA NELLE ULTIME ORE, PER SALVINI È ARRIVATA UNA BRUTTA NOTIZIA: IL DANSK FOLKEPARTI, IL PARTITO POPULISTA DANESE, LASCIA L’EURO-GRUPPO “IDENTITÀ E DEMOCRAZIA” (COFONDATO DAL LEGHISTA E MARINE LE PEN) E PASSA CON ECR, GUIDATO DA GIORGIA MELONI…

1 - «GRAZIE BOSSI, GLI INSULTI MI AIUTANO CON ME LA LEGA È CRESCIUTA TANTO»

Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”

 

BOSSI SALVINI

Troncare e sopire […] per […] allontanare le difficoltà e lo schiaffo simbolico che sabato a Gemonio Umberto Bossi ha rifilato al suo successore Matteo Salvini. Nella calda e assolata piazza del Podestà, dove s’affaccia la storica sede della Lega varesina […] per una mattina va in scena una sorta di operazione nostalgia, una cerimonia all’insegna del «come eravamo» ma anche del «come siamo» per rivendicare una linea di continuità tra la Lega autonomista lombarda fondata 40 anni fa dal Senatùr e l’attuale Lega per Salvini premier e accantonare le critiche che arrivano dalla vecchia guardia e dai territori.

ALBUM 40 ANNI DI LEGA BOSSI E SALVINI

 

«Senza Umberto Bossi oggi non saremmo qua» spiega il vicepremier senza nascondere il rapporto conflittuale: «Sono in Lega da 30 anni e sono abituato alle telefonate notturne e diurne di insulto e di polemica di Umberto Bossi, quindi mi servono per capire e migliorare».

 

Ma Salvini, arrivato in piazza con la compagna Francesca e attorniato dallo stato maggiore (a partire dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti fino al collega Roberto Calderoli e il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo insieme a tanti altri mischiati tra la folla) non porge l’altra guancia e rivendica: «Io faccio il segretario da oltre 10 anni con anima e cuore, e sono contento di aver fatto crescere una classe dirigente fatta di 500 sindaci in tutta Italia e di aver portato quasi in porto l’Autonomia dopo 40 anni. […]».

 

matteo salvini e umberto bossi

La memoria va anche a Roberto Maroni, cui Salvini rende merito di essersi preso in carico la Lega piegata dagli scandali provocati dal cerchio magico di Bossi. […] In piazza si rivedono volti di militanti di tanti anni fa, qualche reduce da antiche battaglie, vecchi manifesti e qualche «reliquia» risalente al tempi della Padania e del Dio Po. […]

 

Prima della risottata finale e della torta, tocca a Giorgetti l’unico intervento in chiaroscuro. Il ministro ricorda che quella della Lega «è una storia che qualcuno di noi ha segnato con un po’ di ferite. Un percorso e una storia fatta di grandi intuizioni ed, evidentemente, anche di errori. Oggi siamo lì, vicini alla vetta, anche altre volte è accaduto e poi ci siamo trovati improvvisamente disillusi». Poi, un monito, utile anche in un giorno di festa: «Certe volte bisogna urlare, altre stare zitti. Certe volte bisogna reagire, altre sopportare. Sono regole fatte di gerarchia e disciplina che non deve diventare mai servilismo». E intorno al segretario a qualcuno saran fischiate le orecchie.

matteo salvini umberto bossi

 

2 - IL SEGRETARIO VA AVANTI E «AGGIRA» I DISSIDENTI VANNACCI IN VIA BELLERIO, CORRERÀ QUASI OVUNQUE

Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

[…] La metà dei leghisti che ieri si trovano in piazza Podestà a Varese per festeggiare i 40 anni del partito, quando Matteo Salvini riparte per altre mete tira un gran respiro di sollievo collettivo: tutto è andato bene. Nessuna contestazione, nessuna intemperanza […] All’indomani delle dure parole di Umberto Bossi («Serve un nuovo leader») la preoccupazione era alta. […] per i salviniani doc, la pratica ansiogena del compleanno è ormai amministrata. E si parla […] del libro di Matteo Salvini. E soprattutto del fatto che venerdì scorso il generale Roberto Vannacci sarebbe stato avvistato in via Bellerio.

 

ROBERTO VANNACCI

Insomma, il dado pare ormai tratto: il capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri correrà alla guida delle liste leghiste in molte delle cinque circoscrizioni europee. Forse tutte. Non una buona notizia per i candidati a Bruxelles, anche se resta da capire per quale circoscrizione opterà il generale dopo la probabile elezione. In ogni caso, nel partito si prevedono 7 eletti.

 

I nuovi ingressi previsti dai veggenti leghisti sono la sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint a Nordest, Aldo Patriciello (ex FI) al Sud e il nuovo acquisto in Sicilia Raffaele Stancanelli, già eurodeputato ma per FdI. Ma nelle ultime ore, per la Lega è arrivata una brutta notizia: il Dansk Folkeparti, il partito populista danese che aderiva all’euro- gruppo Identità e democrazia cofondato da Matteo Salvini e Marine Le Pen, ha scelto di cambiare riferimento: ora è schierato con Ecr, i Conservatori europei presieduti da Giorgia Meloni.

LUCA ZAIA UMBERTO BOSSI MATTEO SALVINI

 

Ma a Varese […] per molti altri il punto […] è diverso: il compleanno della […] Lega […] sarebbe stato organizzato con il freno a mano tirato a due mani. Troppo alto il rischio di contestazioni al segretario, troppi i dubbi sul rischio amarcord nei confronti di un partito così diverso da quello che i bossiani chiamano la «Salvini premier» badando bene a non aggiungerci la parola Lega. I più amari dicono che c’è di peggio: «La verità è che ci siamo persi il territorio, che anche nei momenti più difficili è stato la nostra forza».

IL GENERALE ROBERTO VANNACCI

 

E così, nonostante la presenza del segretario, dei tre ministri Calderoli, Giorgetti e Valditara, dei capigruppo Molinari e Romeo e di tre candidati alle europee — Ciocca, Sardone e Tovaglieri — la festa non può dirsi un pienone. Per i vicini a Salvini, non sembra poi un problema: «La verità è che siamo un partito diverso. Le radici sono quelle e non le potremo mai rinnegare. Ma oggi i discorsi di allora non ci porterebbero da nessuna parte: il segretario rappresenta lo ieri, l’oggi e il domani». L’altro tema è, appunto, il libro di Matteo Salvini. Si intitola Controvento (Piemme), è dedicato a Umberto Bossi e Roberto Maroni, ed è già in prevendita online. Ma la presentazione è già colpo di teatro. Sarà infatti a Milano il 25 aprile, quando il capoluogo lombardo sarà come sempre la sede del principale corteo per la festa della Liberazione […]

umberto bossi e matteo salvini

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…