nereda modi xi jinping

PECHINO E NUOVA DELHI LITIGANO PER COLPA DELLA DIGA - XI JINPING PROGETTA LA PIÙ GRANDE DIGA DEL MONDO, AL CONFINE TRA CINA E INDIA - L'INFRASTRUTTURA SORGERA' SUL FIUME YARLUN TSANGPO, E PREOCCUPA IL PREMIER INDIANO, NARENDRA MODI: LA DIGA PUO' DIVENTARE UN'ARMA POLITICA - IL GOVERNO DI NUOVA DELHI TEME CHE I CINESI POSSANO CONTROLLARE IL FLUSSO DEL FIUME, TRATTENENDO O RILASCIANDO ACQUA. PER QUESTO STA PENSANDO DI...

Estratto dell'articolo di Lorenzo Lamperti per "La Stampa"

 

xi jinping vladimir putin narendra modi - vertice brics a Kazan

Lo chiamano il monte Everest dei fiumi. È il corso d'acqua più alto al mondo, con una media di quattromila metri. Corre tra Tibet e Himalaya, prima di fare una drammatica inversione a U e scendere vertiginosamente di 2700 metri attraverso tunnel e canyon, confluendo nel Brahmaputra. Il fiume in questione si chiama Yarlun Tsangpo e potrebbe presto diventare il fulcro di una disputa tra i due Paesi più popolosi della terra: Cina e India.

 

Nei giorni scorsi, è stato annunciato un accordo per la gestione della sezione occidentale dell'enorme confine conteso, utile a spianare la strada al primo bilaterale ufficiale in 5 anni tra Xi Jinping e Narendra Modi. Al summit dei Brics di Kazan, il presidente cinese e il premier indiano hanno detto di voler normalizzare i rapporti. Ma la sensazione è che non sarà semplice evitare acque burrascose, anche a causa proprio delle risorse idriche.

 

xi jinping narendra modi

Pechino sarebbe vicina a completare lo studio di fattibilità per la costruzione della mega diga di Motuo, che i media indiani chiamano enfaticamente "la madre di tutte le dighe". Del progetto si parla da tempo, ma il cambio di marcia è arrivato nel 2021, quando nell'ultimo piano quinquennale del Partito comunista è apparso l'obiettivo strategico di «sfruttare il potenziale idroelettrico del corso inferiore dello Yarlun Tsangpo». [...]

 

L'India è però preoccupata che la diga possa diventare una straordinaria arma politica. Stando a valle, Nuova Delhi teme che Pechino possa controllare il flusso del fiume, trattenendo o rilasciando acqua. Con conseguenze potenzialmente notevoli su economia, sicurezza alimentare e rapporti di forza. La Cina sostiene di non avere intenzione di deviare l'acqua, ma questo non ha placato le preoccupazioni dell'India, che sta lavorando a una "contro diga" da 11 mila megawatt sul fiume Siang. L

YARLUN TSANGPO

 

'obiettivo è creare uno stoccaggio d'acqua sufficiente a ridurre l'impatto di una eventuale crisi idropolitica. I rischi al confine sino-indiano sono particolarmente accentuati, visto che l'area conserva una delle maggiori risorse idroelettriche non sfruttate del pianeta, mentre la tensione alla frontiera resta irrisolta.

 

Nel giugno 2020 e novembre 2022 ci sono stati i primi scontri tra truppe dei due Paesi dal 1975, con diverse decine di morti da entrambe le parti. Prima della parziale distensione dei giorni scorsi, Xi ha dato uno smacco a Nuova Delhi non presentandosi al G20 indiano del 2023, e nel frattempo lavora all'ampliamento della rete stradale nella regione e ha fatto rinominare in mandarino alcune località sotto controllo indiano. Modi ha previsto l'invio di migliaia di nuovi soldati, fa costruire nuove strutture e cerca il sostegno dei mezzi tecnologici degli Stati Uniti.

 

narendra modi xi jinping

Difficile immaginare che la nuova intesa, la cui portata e tenuta restano tutte da verificare, possa cancellare questi sviluppi ed evitarne di nuovi. Anche perché sullo sfondo, oltre all'acqua, resta anche la spinosa vicenda della successione del Dalai Lama, su cui sia il governo tibetano in esilio che il Partito comunista rivendicano il diritto di scelta. Tenzin Gyatso si trova da decenni proprio in India e negli ultimi anni è stato spesso inviato non lontano dalla frontiera.

 

Pechino, che lo considera un separatista, teme che la questione possa essere usata dall'India per creare instabilità in Tibet. Tra tutti questi ingredienti, l'acqua potrebbe diventare il principale. D'altronde, diversi esperti prevedono che in futuro l'accesso alle risorse idriche sarà più importante di quello a petrolio e gas, diventando dunque il fulcro della competizione globale tra Paesi.

xi jinping narendra modi

YARLUN TSANGPO

 

narendra modi xi jinping con la moglie

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...