rocco casalino giuseppe conte

PILLOLE DI POLITICAMENTE MOLTO SCORRETTO - GIOVANNI SALLUSTI: IL GOVERNO CASALINO-CONTE HA FINALMENTE INDIVIDUATO LA PRIORITÀ IN ERA PANDEMICA: RIEDUCARE I GIORNALISTI. PER DIFFONDERE L’UTILIZZO SISTEMATICO DELLA NEOLINGUA POLITICAMENTE CORRETTA SPENDE 78MILA EURO E INSEGNERÀ A 500 CRONISTI LA CENSURA, E SOPRATTUTTO L'AUTOCENSURA

Giovanni Sallusti per Dagospia

* autore del libro ''Politicamente Corretto - la dittatura democratica'' - Giubilei Regnani editore

 

 

conte casalino

Caro Dago,

 

Il governo Conte-Casalino (o Casalino-Conte) ha finalmente individuato la priorità in era pandemica. Sfrondato dal burocratese: rieducare i giornalisti. Il Dipartimento per le Pari Opportunità di Palazzo Chigi, come ha raccontato per primo Il Tempo, ha stanziato circa 78mila euro per due progetti con identico obiettivo: diffondere l’utilizzo sistematico della Neolingua politicamente corretta, peraltro presso una categoria che ormai sul tema fa rivalutare la figura di Don Abbondio quale esempio di coraggio.

 

POLITICAMENTE CORRETTO GIOVANNI SALLUSTI

Ma i funzionari della nuova ideologia dominante vogliono essere sicuri di tappare anche il refolo più remoto di libertà, l’accenno più sfumato di Free Spech, ed ecco allora la mobilitazione su due fronti. Primo versante: il finanziamento di un corso organizzato dall’associazione Carta di Roma finalizzato a garantire “un’informazione equilibrata ed esaustiva su richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti”.

 

Cosa si intenda per informazione “equilibrata ed esaustiva” (qualche liberale old style potrebbe ingenuamente pensare si tratti di pluralismo d’idee) lo spiega molto bene il programma didattico. Dieci moduli formativi “sul tema dell’uso non discriminatorio delle parole nell’ambito della correttezza dell’informazione, dei principi deontologici in materia di discriminazione, razzismo, xenofobia e tutela delle minoranze” (dichiarazioni d’intenti lapalissianamente condivisibili, ma nel concreto si potranno ancora scrivere e pensare termini attenzionati come “clandestino”, “traffico di esseri umani”, “confini”?).

 

Quindi un seminario “di formazione a carattere laboratoriale sulle modalità di raccolta e definizione dei dati sulle discriminazioni in ambito etnico-razziale” (sostanzialmente si impara la caccia al dissidente, par di capire). Infine un contributo “all’interno dell’VIII Rapporto annuale dell’associazione relativo alla rappresentazione mediatica del fenomeno migratorio e dei suoi protagonisti con un focus specifico sul tema delle seconde generazioni” (chissà se si parlerà anche delle seconde generazioni che sparano, sgozzano e decapitano nel cuore d’Europa, ci permettiamo l’esercizio del dubbio). Il corso coinvolgerà almeno 500 giornalisti in tutta Italia.

INQUADRATURA FUORI ASSE PER RIPRENDERE CASALINO

 

Secondo versante: l’affidamento all’associazione Gaynet della “formazione sul tema della discriminazione nei confronti delle persone Lgbt”. Questa prevede “tre seminari di studio e aggiornamento tenuti da formatori/formatrici e i principali riferimenti accademici italiani e internazionali su tematiche di genere e Lgbt” (“Lgbt” nell’Occidente Politicamente Corretto è una materia universitaria, al pari di Medicina o Giurisprudenza) dedicati a professionisti dei media, con focus “sulla conoscenza del linguaggio specifico, sull’attenzione ai contesti in cui i termini vengono utilizzati e sugli strumenti critici per decodificare stereotipi e pregiudizi”.

 

Si insegna la censura, senza mascherarlo neppure troppo, e soprattutto la sua madre concettuale, l’autocensura. Immaginiamo che i formatori/formatrici (mi raccomando, mettere sempre la barretta d’ordinanza con declinazione femminile, non vorrete passare per retrivi sessisti) prenderanno casi di violenta e reazionaria omofobia, ad esempio quell’estremista di J.K.Rowling secondo cui il sesso di una persona è un dato reale piuttosto che un auspicio soggettivo, e li brandiranno a monito per tratteggiare gli psicoreati da cui tenersi alla larga.

 

ROCCO CASALINO CONFERENZA STAMPA DI CONTE

Morale (?) della favola: Palazzo Chigi paga gli addetti alla ripulitura politically correct del linguaggio e del notiziario. Mao era più brutale, ma probabilmente più onesto.

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