matteo salvini mario draghi

"ABBIAMO IN DRAGHI UNA FIGURA DI INDISCUTIBILE PROFILO E COMPETENZA" - SALVINI AFFIDA AL "MESSAGGERO" IL SUO MANIFESTO PER UNA LEGA AFFIDABILE: "SIAMO PIENAMENTE AL GOVERNO. SI DEVE AVERE FIDUCIA NEGLI ITALIANI: RIAPERTURE A METÀ MAGGIO E VIA IL COPRIFUOCO - ROMA? LA GESTIONE RAGGI È STATA DISASTROSA - FEDEZ? HA EVITATO IL CONFRONTO - GRAZIE ALLA LEGA È STATO ISTITUITO UN FONDO DI 10 MILIONI PER AIUTARE I GENITORI SEPARATI CHE HANNO PERSO IL LAVORO. INTERESSANO DI PIÙ LO IUS SOLI DEL PD O GLI 800 EURO CHE AIUTERANNO MIGLIAIA DI MAMME E DI PAPÀ?"

Mario Ajello per “il Messaggero”

matteo salvini 3

 

Draghi governa e Lega e Pd litigano. Questa l'impressione che hanno i cittadini. Non crede che non sia una buona impressione, senatore Salvini?

«Io non litigo, vorrei soltanto che si riconoscesse il sacrificio, la disciplina e l'esasperazione dei cittadini che chiedono alla politica una cosa: tornare a vivere e a lavorare!

 

MARIO DRAGHI GIANCARLO GIORGETTI

Con tutte le precauzioni di buonsenso e nelle zone col virus sotto controllo: mascherine, distanze, vaccini, tamponi, ma senza rinnegare più nulla delle nostre libertà fondamentali che sono, prima di tutto, la libertà di muoversi nella propria città senza dover guardare con preoccupazione allo scattare di un coprifuoco ormai ingiustificato. Gli italiani hanno dato fiducia a questo governo: ora è il governo che deve avere fiducia negli italiani. Riaperture entro metà maggio e via il coprifuoco».

 

MATTEO SALVINI NO COPRIFUOCO

La accusano di somigliare a Bertinotti. Crede che giovi al Paese essere di lotta e di governo?

«Non posso essere un fascista il lunedì e un Bertinotti martedì. Chi mi critica si decida... Scherzi a parte, noi siamo pienamente al governo per condurre, nel governo, con il governo, la lotta epocale per la ripartenza del nostro Paese.

 

romano prodi fausto bertinotti

Tutto ciò che stiamo facendo, lo stiamo facendo per gli italiani. Quando il nostro sottosegretario Durigon si batte per non far partire milioni di cartelle esattoriali, lo fa per gli italiani. L'allarme per le migliaia di sbarchi di questi giorni, serve a difendere i confini del nostro Paese. Quando riusciamo a far approvare un emendamento che finalmente riconosce la Lingua Italiana dei Segni, diamo un segnale di vicinanza a migliaia di italiani.

CLAUDIO DURIGON MATTEO SALVINI

 

Quando sblocchiamo decine di migliaia di procedure di sfratto, separando chi è davvero in difficoltà dai furbetti che hanno approfittato dell'emergenza, restituiamo giustizia e diritti ai proprietari di casa. Senza dimenticare il grande lavoro del ministro Giorgetti, alle prese con le centinaia di crisi aziendali, dove mi auguro che il modello che ha salvato la Corneliani di Mantova, con intervento pubblico-privato, possa estendersi con successo anche ad altre realtà in sofferenza.

 

matteo salvini e virginia raggi 4

Questa è l'unica lotta che ci interessa, la lotta della concretezza. Aggiungo un'altra cosa: grazie alla Lega è stato istituito un fondo di 10 milioni per aiutare i genitori separati che hanno perso il lavoro. Chiedo a chi vive al Quarticciolo o a Tor Bella Monaca: vi interessano di più lo ius soli del Pd o gli 800 euro che grazie alla Lega aiuteranno migliaia di mamme e di papà?».

 

tevere passeggiata coperta di bitume

Siamo già in piena campagna elettorale per le comunali ma di tutto si parla tranne che dei problemi delle città. E' mai possibile che su Roma il centrodestra non ha un candidato?

«La gestione Raggi è stata disastrosa, l'ultimo problema in ordine di tempo è lo scempio della colata d'asfalto sul Lungotevere che ora la Soprintendenza chiede di rimuovere.

 

Roma non può permettersi certi sfregi, sto leggendo con interesse il libro dell'amico Francesco Giro Interesse Capitale che offre spunti interessanti. Prima dei nomi, al centrodestra chiedo uno scatto di orgoglio e di audacia perché il nome della nostra Capitale torni a essere sinonimo di cultura, di bellezza e di futuro».

 

ENRICO LETTA E MATTEO SALVINI

Roma non è talmente più importante dell'incomunicabilità tra lei e la Meloni per cui dovete accordarvi subito su un nome? A chi pensate dopo il no di Bertolaso? E tra quanto farete questo nome?

«Stimo Giorgia, e come in tutte le altre città al voto nei prossimi mesi troveremo la miglior soluzione perché Roma torni a occupare il posto nel mondo che le spetta».

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI BY GIANBOY

 

Nel Recovery spariti i soldi per la capitale. Nessuno, tranne rari casi, si è sollevato. Come si fa a volere il voto dei romani senza battersi per Roma? Di quanti soldi ha bisogno la capitale, come ottenerl ie per farci che cosa?

 «Innanzitutto, nel Recovery c'è il Piano Roma Caput Mundi voluto dal nostro ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia: 500 milioni di euro che saranno messi in circolo per rilanciare l'attrattività della Capitale nel mondo.

 

MARIO DRAGHI

 Interventi propedeutici per attrezzare Roma in vista del prossimo Giubileo. Ovviamente, si tratta soltanto di un primo passo, a cui ne seguiranno molti altri, quando le voci di spesa del PNRR saranno declinate in modo più preciso, progetto per progetto. Noi vigileremo perché Roma sia protagonista di questa straordinaria occasione di crescita».

 

Come rilanciare l'ombelico d'Italia, a cominciare dal Lazio?

bertolaso meloni

«La politica, senza distinzioni, deve prendere l'impegno di ricostruire le aree terremotate del centro Italia, di cui non possiamo ricordarci solo quando si celebra l'anniversario di quella tragedia. Se davvero vogliamo guardare al futuro, non possiamo più permetterci certe macerie del passato.

 

Anche perché il Lazio ha assoluto bisogno di infrastrutture che colleghino Roma al suo meraviglioso territorio circostante, così come di connessioni con il versante adriatico della penisola. In questo senso, la realizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara nelle opere previste dal Recovery è una buona notizia».

bertolaso salvini 2

 

Lei sarà capolista a Roma? E chi mettete nella vostra lista? Ci dia qualche nome...

«Con tutto il rispetto, oggi i miei pensieri sono riservati a vaccini, riaperture, indennizzi per palestre, ristoratori e tutte le altre categorie che hanno sofferto più di altre in questa crisi. Ammetto che, da milanista, invidio Lazio e Roma.

 

I biancocelesti ci hanno appena battuti mentre i giallorossi hanno ingaggiato Mourinho. Un segnale importante per tutto il calcio italiano».

 

fedez concertone

Una curiosità: come mai ha evitato lo scontro aperto con Fedez? Perché è una potenza social? Perché molti vostri elettori magari sul ddl Zan la pensano come lui?

«A dir la verità, se c'è qualcuno che ha evitato non lo scontro, ma il confronto con me, non sono io... Se cambiasse idea, sono qui».

 

Ultima domanda. Draghi fino al 2022 al governo e poi al Colle oppure a Palazzo Chigi fino alla fine della legislatura?

«Io non posso mettere in campo nient' altro che il mio impegno e quello della Lega per governare al meglio delle nostre capacità. Lo stiamo facendo dal primo giorno di questa anomala esperienza e lo faremo fino all'ultimo minuto in cui avremo la possibilità di fare il bene degli italiani, anche a costo di litigare con l'Europa come nel caso di Alitalia.

A darci la certezza di aver fatto la scelta giusta è l'urgenza di riparare ai disastri di chi ci ha preceduto. A guidarci è la stella polare della concretezza, insieme alla garanzia di avere in Mario Draghi una figura di indiscutibile profilo e competenza».

murales con fedez sul cavallo della rai FEDEZ

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?