conte grillo

"JENA": IL VISIONARIO E L'AVVOCATO: POTREBBE ESSERE UN FILM DI TERZA VISIONE" - COME FINIRA’ L’ARMAGEDDON CONTE-GRILLO? L’USURPATORE CON LA POCHETTE NON HA INTENZIONE DI FARE PASSI INDIETRO: NEL VOTO SUL DIRETTORIO SI MISURERANNO LE FORZE DEI 2 SCHIERAMENTI – IL DAGO-RETROSCENA: "SE DOVESSE AVERE AL SUO FIANCO UN TERZO DEI SENATORI E LA METÀ DEI DEPUTATI, GRILLO ANDRÀ AVANTI CONTRO CONTE. NEL CASO IN CUI I GRILLINI NON RISPONDESSERO AL RICHIAMO DELLA FORESTA, BEPPE-MAO POTREBBE ACCONTENTARSI DI..."

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/cinquestelle-due-ego-se-dovesse-avere-suo-fianco-terzo-senatori-275284.htm

 

FILM
Jena per “La Stampa”

Il Visionario e l' Avvocato: potrebbe essere un film di terza visione.

 

CONTE-GRILLO

Marco Conti per “il Messaggero”

 

grillo conte

«Stiamo con Conte, ma nel Movimento». Un paio di assemblee di parlamentari M5S certificano la spaccatura ma svelano sfumature non da poco. Archiviare Grillo può essere facile per molti, ma mettersi alle spalle simbolo e storia del Movimento è complicato anche per i turbo-contiani alla Patuanelli e Taverna.

 

E così, tutti zitti sperando che Fico e Di Maio compiano il miracolo in una giornata di silenzio e trattative riservate dove si nota l'iniziativa dell'ex reggente Vito Crimi che, in qualità di membro anziano del comitato di garanzia, ottempera alla diffida di Beppe Grillo e avvia le pratiche per il voto del direttorio, ma sulla piattaforma SkyVote e non su Rousseau.

 

LE CARTE

«Un atto dovuto», spiegano, che però aumenta la confusione, prende in contropiede Grillo che non ha ancora formato la possibile cinquina di candidati - anche se per il voto serviranno altre due settimane - e conferma quanto sia complicato riavvicinare le due parti. Se il voto sul direttorio diventerà il luogo dove misurare la forza dei due schieramenti, è presto per dirlo.

 

GRILLO CASALEGGIO CONTE BY OSHO

Eppure quella votazione potrebbe rappresentare per i contiani l'ultima occasione per riprendersi il Movimento anche perché non si voterebbe più sulla piattaforma di Davide Casaleggio - che tante soddisfazione ha sinora dato a Grillo - ma su quella scelta da Conte e Crimi. Malgrado l'iniziativa di Crimi - che continua a meditare se restare nel Movimento - non tutti i supporter dell'ex premier hanno fretta di fare armi e bagagli e mollare dieci-quindici anni di storia personale.

GIUSEPPE CONTE BY OSHO

 

Conte non ha intenzione di fare passi indietro e nessuno dei suoi ha intenzione di chiedergli di mettere «nel cassetto» il suo progetto politico. La frenata però ieri c'è stata e si è vista dopo la visita di prima mattina di Luigi Di Maio a Giuseppe Conte.

 

Un'ora di colloquio tra l'ex capo politico del M5S e l'ex premier, costruito proprio sull'incertezza che si coglie anche nei più convinti sostenitori di Conte e sulla convinzione che anche l'Elevato si sia accorto di aver esagerato, al punto da essere tornato con un video su quel post di tre giorni prima con il quale ha fulminato le ambizioni dell'avvocato di Volturara Appula.

grillo conte

 

Spaccare il Movimento, organizzare gruppi parlamentari e poi un partito, oltre a non essere una cosa semplice, rischia di deludere ancor prima dell'appuntamento elettorale del 2013. Gli esempi non mancano, sia a destra che a sinistra, e tengono Conte fermo in attesa di comprendere se la pressione su Grillo di parlamentari e iscritti ha effetto.

 

Segnali importanti dalla Liguria per ora non arrivano, se non la disponibilità ad incontrare i parlamentari per discutere ancora di quella bozza di statuto che ancora non conosce nessuno. Senatori e deputati lo hanno chiesto ed è un buon motivo per cercare di rinviare la conta finale dalla quale, per ora, si sono tirati fuori due big come Di Maio e Fico che stanno cercando di tenere unito il Movimento partendo proprio dai gruppi parlamentari.

 

IL TORMENTONE

Il tentativo è destinato ad occupare tutto il fine settimana e non è detto che vada a buon fine. Grillo rimane convinto che non vadano toccati i suoi poteri da garante. Conte non vuole esercitare una leadership condizionata dalle scelte e dagli umori dell'Elevato.

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

Pesa però anche il pessimo giudizio dato da Grillo su Conte e che ha avuto il merito di offuscare gli anni a palazzo Chigi. Il diretto interessato dice di volerne fare una questione personale e ovviamente sarebbe disposto a passarci sopra qualora venisse accolta la richiesta di mettere ai voti lo statuto. Per ora però questo non avviene anche perché è proprio su quel testo che va cercato un complicatissimo equilibrio in grado di salvaguardare il ruolo del Fondatore e le prerogative di Conte.

giuseppe conte vs beppe grillo memeconte grilloconte grillogiuseppe conte beppe grillo luigi di maio conte grillo

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...