romano prodi elly schlein

"MELONI SI E' RAFFORZATA ANCHE GRAZIE A UN'OPPOSIZIONE FRAGILE CHE NON HA COSTRUITO UN'ALTERNATIVA" – DOPO LE EUROPEE, ROMANO PRODI INDICA LA VIA A ELLY SCHLEIN: "PUÒ ESSERE LA FEDERATRICE DI TUTTA L'OPPOSIZIONE. VEDREMO SE SAPRÀ FARLO. AL PD SERVE CULTURA DI GOVERNO. AI TEMPI DELL'ULIVO NON È CHE CI FOSSERO SOLTANTO GRANDI AMORI. LA POLITICA È INTELLIGENZA E FLESSIBILITÀ” – SULLA MELONI: “NON SI È RAFFORZATA LA MAGGIORANZA, SI È RAFFORZATA LA PREMIER…”

Fabio Martini per “la Stampa” - Estratti

 

prodi schlein

Romano Prodi accompagna sempre i suoi giudizi con lo sguardo di chi ha guidato il "governo" europeo per cinque anni e quello italiano per due volte e sulla scorta di questa doppia esperienza, suggerisce di non scambiare il 9 giugno 2024 per una delle tante giornate importanti, perché stavolta potremmo trovarci dentro un vero passaggio d'epoca: «In questa "nuova" Europa non ci sono più la Germania e la Francia, almeno come le abbiamo conosciute per decenni. Sono state il motore dell'Unione, ma ora quel motore è in crisi.

 

E questa rischia di essere una rivoluzione».

 

E quanto ai nuovi equilibri che si sono determinati in Italia, al governo e all'opposizione, Prodi si scopre ottimista, ma ad una condizione: «Il Pd sarà capace di coltivare il campo largo che gli si è aperto davanti per meriti propri e anche per insperata fortuna? Se ci riesce, si riapre la battaglia politica in Italia. Abbiamo davanti un'occasione unica. ma bisogna saperla cogliere, costruendo una cosa che manca: una autentica coalizione e una cultura di governo».

 

In Italia la maggioranza di governo esce rafforzata: per quali ragioni?

prodi schlein

«No, non si è rafforzata la maggioranza, si è rafforzata Giorgia Meloni. La sua campagna elettorale, a dir la verità, non è stata granché, né esteticamente, né programmaticamente, però è riuscita a dare il senso della sua forza di governo. I punti guadagnati sono tutti suoi. Anche grazie ad una opposizione, assolutamente fragile, che sinora non è stata capace di costruire un'alleanza alternativa».

 

Gli elettori hanno premiato il Pd e penalizzato i Cinque stelle: che scenario si apre?

romano prodi e la candidatura di elly schlein vignetta by rolli per il giornalone la stampa

«Il Pd è ora dominante all'opposizione, dato di fatto che nessuno aveva previsto. Si immaginava che i Cinque stelle avrebbero avuto più della metà dei voti del Pd e invece scopriamo che sono molto meno della metà. Renzi, che aveva cercato il "soccorso rosso" di Emma Bonino, non ce l'ha fatta.

 

Tutte queste novità cambiando lo scenario. Abbiamo davanti un'opportunità straordinaria che forse neppure Elly Schlein poteva immaginare si manifestasse così. Ora anche le alternative di centro sono disponibili»".

 

Nel passato con gli ex Pd si sono consumati scontri avvelenati: non sarebbe tempo di finirla con i veti?

«Mi scusi ma lei pensa che ai tempi dell'Ulivo ci fossero soltanto grandi amori? La politica è intelligenza e flessibilità, mettere assieme i programmi che ci sono. Il Paese non ne può più delle differenze. Se costruisci un'alleanza sui grandi temi, le differenze personali perdono peso, perché c'è un disegno».

 

ROMANO PRODI E ELLY SCHLEIN

I nuovi rapporti di forze autorizzano qualsiasi ambizione per Schlein ma 30 anni fa i progressisti sono andati al governo per la prima volta nella storia della Repubblica, quando l'allora Pds, il triplo dei voti del Ppi, pensò che si potesse vincere con un federatore credibile, proprio lei: alla fine potrebbe riproporsi questo scenario? «Dissi tempo fa che poteva essere Elly la federatrice di tutta l'opposizione. Ora l'occasione si presenta: vedremo se vuole farlo e se saprà farlo».

 

I candidati riformisti del Pd hanno sommato quasi 2 milioni di preferenze: la loro cultura di governo, quando c'è, va preservata?

«La cultura di governo non va preservata, va costruita: questo è il problema. Però per la prima volta c'è l'occasione concreta per farlo».

 

Dal voto, è apparsa una nuova Europa: si prepara a cambiare dottrina sui fondamentali, o è solo una correzione? Un'Europa con un baricentro più spostato a destra?

ROMANO PRODI ELLY SCHLEIN

«Se guardiamo ai risultati complessivi siamo davanti ad una semplice correzione. In fondo i Popolari dovrebbero aver guadagnato 9 seggi, i Socialisti ne dovrebbero perdere 4 e invece i liberali di Macron ne dovrebbero perdere più di venti. La destra guadagna qualche punto, persino meno del previsto, Ursula perde una quindicina di seggi: dunque, un piccolo passo indietro, non grave. Il problema, la vera rivoluzione è che in questa "nuova" Europa la Germania e la Francia non sono più insieme».

 

Il peso di quei due Paesi può ridursi così drasticamente da un giorno all'altro?

«L'Europa si è sempre retta sulla spinta di due motori e quei due motori sono in crisi.

Già da tempo avevamo una Germania e una Francia non più all'unisono come in passato. Ma improvvisamente Macron ha aperto il sacco, dando via libera forse a un governo Le Pen-Bardella.

 

elly schlein ai funerali della moglie di romano prodi flavia franzoni

Di lui ho letto la storia politica su Le Monde: un tipo che ha una formazione coerente, di estrema destra. La Germania invece continuerà ad essere guidata dall'attuale governo di coalizione, a cui si accompagna però un rischio enorme: per la prima volta dopo decenni, potremmo avere una Francia e una Germania collocati su schieramenti diversi. Ma soprattutto – ecco il punto – con due idee diverse di Europa».

 

E questo combinato disposto, maggioranza sulla carta e ridotto peso franco-tedesco concretamente cosa può causare sin dalle prossime settimane?

«O c'è compattezza assoluta nei parlamentari di "maggioranza", cosa della quale dubito, oppure diventa tutto più complicato e a quel punto si apre un negoziato…». Era proprio lo scenario di chi immaginava di calare al momento "giusto" la candidatura di Draghi… «Dobbiamo partire da un presupposto: dati i risultati elettorali il Ppe non transigerà sulla Presidenza ad un proprio esponente. Dopodiché il Presidente della Commissione si deve eleggere in Parlamento a voto segreto che diventa spesso il luogo della vendetta».

 

Una specialità della politica italiana, a un certo punto da noi fu fortemente limitato.

romano prodi con elly schlein

«No, guardi il voto segreto anche a Bruxelles è il luogo del risentimento e dell'"ora ci penso io"».

 

E il voto segreto che c'entra con Francia e Germania?

«Davanti a quel passaggio stretto che riguarderà il Presidente della Commissione, un conto è avere Germania e Francia dalla tua, un conto è ritrovarteli depotenziati».

 

(...) Ora l'Italia difficilmente potrà essere un punto di riferimento europeista e non potrebbe nemmeno esserlo, visto che Popolari, socialisti e liberali hanno espresso un veto verso la destra e dunque anche verso i Conservatori di Meloni».

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…