RENZI E CALENDA UNITI SOLO DALL’IRRILEVANZA - LA VIRATA DEL LEADER DI AZIONE DOPO IL FLOP DI SORU IN SARDEGNA – “MAI PIÙ DA SOLI. LE TERZE CANDIDATURE NELLE ELEZIONI REGIONALI NON FUNZIONANO. CON CONTE PARLEREMO MA COL M5S SONO POSSIBILI ALLEANZE SOLO A LIVELLO LOCALE” – LA NEOPRESIDENTE DELLA SARDEGNA TODDE LO SFOTTE: “CALENDA DICE CHE SI DEVE PARLARE CON CONTE? MEGLIO TARDI CHE MAI, FORSE ORA LO HA CAPITO”

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Adriana Logroscino per corriere.it - Estratti

 

carlo calenda a tagada su la7 1 carlo calenda a tagada su la7 1

Le elezioni sarde sono «una lezione di cui tener conto»: alle Regionali «mai più soli». Di conseguenza con Giuseppe Conte ora è «impossibile non parlare». Carlo Calenda apre all’alleanza con il Movimento 5 Stelle, che fin qui aveva sempre avversato. Ma, precisa immediatamente dopo, solo per le elezioni amministrative: regionali e comunali.

 

Il Pd festeggia: «È una bella notizia — dice Elly Schlein —. Se ci concentriamo sulle cose da fare insieme troviamo l’accordo». La neopresidente della Sardegna è un filo meno ecumenica: «Calenda dice che non ha senso correre da soli alle Regionali e che si deve parlare con Conte? — commenta Alessandra Todde —, meglio tardi che mai, forse ora lo ha capito». Sferzante la vicecapogruppo al Senato del M5S: «Ultimamente Calenda sta scoprendo un sacco di cose — dice Alessandra Maiorino — è un timido corteggiamento. Da certe sensibilità riformiste finora è emersa solo una miopia politica: a che serve lavorare, come ha fatto Soru, per staccare il Pd dal M5S?».

MATTEO RENZI E CARLO CALENDA MATTEO RENZI E CARLO CALENDA

 

La lettura dei risultati del primo voto regionale dell’anno, da parte del leader di Azione, è complessiva e anche senza alibi. «Le elezioni regionali si confermano insormontabili, dato il sistema elettorale a un turno secco e la scarsa partecipazione che marginalizza il voto d’opinione, per le forze e i candidati che stanno fuori dai due poli di destra e di sinistra — scrive Calenda sui social —. È una lezione di cui terremo conto. Il crollo tutto interno della destra è un buon segnale». Insomma basta avventure in solitaria.

 

Calenda articola il ragionamento intervenendo a DiMartedì su La7: «Come diceva un tecnico del volley: non si perde mai. O si vince o si impara. E bisogna imparare. Le terze candidature nelle elezioni regionali non funzionano. Dal M5S mi divide tantissimo, ma dove non è in gioco la politica estera o temi su cui l’alleanza è molto divisiva, cioè alle Regionali, bisogna trovare un accordo ampio o non si è in partita».

carlo calenda fabio massimo castaldo carlo calenda fabio massimo castaldo

 

La rotta per il futuro è tracciata. «Cercheremo alleanze sui contenuti più ampie possibili. In Abruzzo siamo all’interno di una coalizione larga, con un candidato competente per il quale ci stiamo spendendo molto. Stiamo facendo un ragionamento anche in Basilicata, solo che lì non si capisce niente». L’ex ministro resta però meno che tiepido se gli si domanda della prospettiva oltre le Amministrative. Se il problema non si pone alle Europee dove si vota con sistema proporzionale — «Sono le nostre elezioni, nessun partito è europeista, atlantista e attento allo sviluppo come il nostro» — l’ipotesi di applicare lo schema è respinta anche guardando alle Politiche: «Per cosa? Per stare tutti insieme contro la destra, non riuscire a governare e tornare al punto di partenza?».

carlo calenda enricol etta elly schlein carlo calenda enricol etta elly schlein

 

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carlo calenda sulle nevi carlo calenda sulle nevi conte calenda conte calenda conte calenda conte calenda ELLY SCHLEIN - CARLO CALENDA - ROBERTO GUALTIERI - FIACCOLATA PER NAVALNY IN CAMPIDOGLIO ELLY SCHLEIN - CARLO CALENDA - ROBERTO GUALTIERI - FIACCOLATA PER NAVALNY IN CAMPIDOGLIO

 

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