SALA COME SALE: "I RAPPORTI POLITICI DI SALVINI CON MOSCA NON SONO UNA ILLAZIONE, BENSÌ UNA PURA CONSTATAZIONE" – IL SINDACO DI MILANO INFIOCINA "IL CAPITONE": "DI FRONTE A UN RISULTATO MOLTO NEGATIVO DELLA LEGA NON MI STUPIREBBE UN RIBALTONE AL VERTICE DEL PARTITO. FORZA ITALIA? MI ASPETTO UN TRACOLLO - LA MELONI CHE DICE: "EUROPA, LA PACCHIA È FINITA"? UNA INUTILE FRASE DA GANASSA, UNA SPACCONATA E VOLER RINEGOZIARE IL PNRR E' UNA FOLLIA” – LA STOCCATA A LETTA: "DA PROFONDO ANTIFASCISTA DICO CHE...''

-

Condividi questo articolo


Stefano Cappellini per repubblica.it

 

ENRICO LETTA BEPPE SALA ENRICO LETTA BEPPE SALA

Sindaco Sala, mancava solo la notizia dei finanziamenti russi ai partiti stranieri a movimentare la campagna elettorale. Lei crede che in Italia qualcuno abbia preso rubli da Putin?

"Non so e, come tutti, aspetto di capire meglio gli sviluppi di queste notizie di intelligence. Indipendentemente da ciò ci sono già elementi per ritenere che i rapporti ambigui a livello internazionale siano uno degli elementi di debolezza della coalizione di centrodestra. I rapporti politici di Salvini con Mosca non sono una illazione, bensì una pura constatazione".

 

E Meloni?

"Sulla collocazione internazionale del Paese ha preso una posizione molto diversa e infatti la politica estera è uno dei temi su cui il governo di destra, se dovesse vedere la luce, potrebbe inciampare".

 

Vede ingerenze russe sul voto?

"Vedo quello che succede in Rete, dove ci sono macchine di propaganda costose, animate da migliaia di troll. Chi li gestisce? Chi li finanzia? Domande cui sarebbe interessante avere risposta".

SALVINI MELONI BERLUSCONI 66 SALVINI MELONI BERLUSCONI 66

 

Ha già detto che voterà per il Pd. Perché?

"Non credo sia sorprendente, anche se non ho mai avuto la tessera ho sempre votato per il Pd. È una questione di valori e di visione della società, ma al di là dei leader, che attraggono molto l'attenzione del cittadino, un sindaco ha il dovere di guardare alla qualità della classe dirigente e Milano ha bisogno di interlocutori giusti in Parlamento. Un bravo parlamentare, capace di presentare emendamenti, di aggiustare un decreto, è spesso più importante di un premier o di un ministro".

 

ACCORDO EXPO GIUSEPPE SALA ENRICO LETTA ROBERTO MARONI GIULIANO PISAPIA ACCORDO EXPO GIUSEPPE SALA ENRICO LETTA ROBERTO MARONI GIULIANO PISAPIA

È la sua declinazione di voto utile?

"In democrazia ogni voto è utile. Ma la nostra pessima legge elettorale non è un proporzionale corretto, io lo chiamo sproporzionale: è oggettivo che nei collegi uninominali la sfida sia a due, e siccome un terzo del nuovo Parlamento sarà costituito da chi vince nei collegi, se non voti per chi può conquistarli, parte del tuo voto rischia di andare disperso".

 

Perché il Pd spesso vince nelle città ma ha problemi quando si vota per il governo del Paese?

"Il Pd ha sempre saputo presentare nei Comuni personalità riconosciute e apprezzate dai cittadini, che forse andrebbero più valorizzate. Trovo profondamente sbagliato mettersi ora a parlare di futuro del Pd. In questi ultimi giorni di campagna bisogna dare più forza ad alcuni temi, come la questione ambientale, che da anni non è più un vezzo, è anche occasione per ricostruire il futuro industriale del Paese".

 

Cosa serve al Pd per tornare a espandere il suo consenso nel Nord?

SILVIO BERLUSCONI MATTEO SALVINI SILVIO BERLUSCONI MATTEO SALVINI

"Battaglie precise che vadano al di là della sacrosanta difesa dei diritti civili. I diritti, poi, sono di tutti, dobbiamo per esempio pensare a quelle maggioranze silenziose che chiedono diritto alla sicurezza".

 

Al Pd si imputa anche una campagna troppo in negativo: votateci perché sennò vincono loro.

"Da profondo antifascista dico sarei stato meno insistente sul rischio di un ritorno al Ventennio. Della destra mi fa molto più paura che FdI abbia chiamato la sua convention programmatica a Milano "Appunti per un programma conservatore". Davvero qualcuno pensa che in un mondo così in cambiamento la conservazione sia un punto di forza? No, è debolezza. Questo mi fa paura".

 

Lei vede questa presunta svolta moderata di Meloni?

"La vedo ondivaga, in certi momenti cerca di presentarsi come moderata, in altri alza i toni".

 

"Europa, la pacchia è finita" non è una frase da leader moderata.

"Una inutile frase da ganassa, come diciamo noi a Milano, una spacconata. La questione europea è quella centrale, è vero che dobbiamo farci rispettare ma dobbiamo ricordarci che siamo un Paese molto indebitato e con infrastrutture deboli. Due debolezze su cui possiamo migliorare solo in collaborazione con la Ue".

BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME

 

Meloni vuole rinegoziare il Pnrr.

"Follia. Già ho seri dubbi che saremo in grado di appaltare tutti i progetti entro il 2023, come chiede l'Europa. Se ci mettiamo anche a ridiscutere non so cosa potrà accadere".

 

Sul disegno di Autonomia c'è un'altra delle frizioni tra Salvini e Meloni.

"Aspetto di vedere una proposta concreta prima di sbilanciarmi. Il federalismo è un principio condivisibile, non una religione. Capita che le Regioni abbiano competenze assurde, come quella sul turismo, e non ne abbiano altre decisive".

 

La destra può vincere le elezioni. Ce la farà anche governare?

"Non ho mai coltivato l'illusione che il centrodestra si sarebbe diviso. Non lo ha mai fatto nei momenti importanti. Più facile che litighino dopo il voto".

 

La coalizione del Pd si annuncia un flop.

"Dopo la repentina caduta di Draghi, a noi elettori di sinistra pareva evidente che non si potesse stare in alleanza con il M5S che ne è stato il detonatore. Sulla rottura con Calenda-Renzi, invece, c'è una quota di posizionamento politico e una di personalismo. Il mondo che fa riferimento al Pd ha più difficoltà a digerire un rapporto con Renzi che con Calenda, azzardo che la crisi sia cominciata da lì".

BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI

 

Che previsioni fa sul voto al cosiddetto Terzo polo?

"Ho conoscenti intenzionati a votarli perché reputano il Pd troppo a sinistra. Ne ho convinto qualcuno che si tratta di una valutazione sbagliata".

 

Sente aria di slavina al Nord per la Lega?

"Il risultato della Lega è uno di quelli che attendo con più curiosità e che avrà un peso notevole nella lettura delle elezioni. Parlo spesso con politici leghisti e privatamente non esprimono giudizi lusinghieri su Salvini. Il suo potere nella Lega è ancora forte, ma di fronte a un risultato molto negativo della Lega non mi stupirebbe un ribaltone al vertice del partito".

E Forza Italia?

"Mi aspetto un tracollo, sul territorio non ha più figure attrattive".

 

Dica la verità, crede ancora possibile una rimonta del Pd?

"Io non credo che ci sia davvero il 40% di indecisi su che partito votare. Piuttosto, mi sembrano in molti che non sanno se si recheranno ai seggi. Penso a loro e so per esperienza che conta ogni singolo voto. Dobbiamo provare a conquistarlo fino all'ultimo giorno di campagna".

berlusconi salvini berlusconi salvini

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…