roberto gualtieri giuseppe conte

SE IL PIATTO PIANGE, SI METTE MANO ALLA “CASSA” - IL PIANO B DI CONTE PASSA DA CDP MA È SCONTRO TRA "GIUSEPPI" E IL TESORO - NELLA RICERCA DISPERATA DI FONTI DI FINANZIAMENTO DEL DEBITO, AVANZA L’IPOTESI “BASKET BOND”, MINI-BOND DI DISTRETTO EMESSI DALLE IMPRESE PER SODDISFARE LA NECESSITÀ DI FINANZIAMENTO A MEDIO-LUNGO TERMINE - UNA PIATTAFORMA DI FINANZA ALTERNATIVA DA ESTENDERE ANCHE AL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO…

Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

giuseppe conte roberto gualtieri

Giuseppe Conte è arrivato all' appuntamento con i leader Ue collegati in videoconferenza con il peso di un Paese a un passo dal crac. Sul suo cellulare le telefonate ricevute nelle ultime ore dalle principali aziende e banche italiane. In rassegna stampa, la lettera di Mario Draghi al Financial Times. La pressione è fortissima. Le imprese e l' ex numero uno della Bce che pronunciò una sentenza, whatever it takes, per salvare l' euro, hanno la stessa preoccupazione. Salvare l' Italia dalla desertificazione industriale, dal collasso economico che potrebbe scatenare la piaga biblica del coronavirus. Il tempo è poco.

 

MARIO DRAGHI

Le soluzioni offerte finora fragili. Il presidente di Confindustria ha calcolato in 100 miliardi al mese la perdita potenziale e in una nota ha chiesto «di agire sulle linee di credito a breve e a lunga scadenza a partire dall' utilizzo del Fondo di garanzia». Se l'incertezza si trascina fino all'estate, la sopravvivenza di molte imprese sarebbe a rischio. Per questo a Conte è stato consigliato di non impantanarsi nella battaglia degli eurobond che costerebbe mesi.

CDP – CASSA DEPOSITI E PRESTITI

 

Di fronte alle resistenze dei partner Ue, mentre seguiva il filo di un discorso duro e angosciato, ha minacciato: «Tenetevi i soliti aiuti». «Faremo da soli, spenderemo quanto serve» ha rilanciato Luigi Di Maio. Fare da soli, dunque, in attesa che l'Europa si svegli. Sì, ma con quali soldi? Il fronte interno non è che sia uno dei più semplici, per il governo. I 75 miliardi, 25 del primo decreto e 50 che arriveranno con il secondo ad aprile, non bastano. È chiaro a tutti, basta il semplice confronto con gli altri Paesi.

 

L'Italia è zavorrata come nessuno e deve tirare fuori tutta la fantasia per evitare il naufragio. Ma c'è chi al ministero dell' Economia ha alzato una trincea e frena. Fonti interne al governo spiegano che i piani sono molteplici, ma con un protagonista in comune: Cassa depositi e prestiti. Nelle ultime ore i contatti tra Cdp, Tesoro, Bankitalia sono continui e frenetici perché c' è da superare una sacca di resistenza tra i funzionari della vecchia guardia di via XX Settembre. La storia è semplice.

roberto gualtieri giuseppe conte luigi di maio

 

La Germania ha messo 150 miliardi di maggiore spesa pubblica, il doppio dell'Italia. Non solo: è pronto un pacchetto di circa 400 miliardi di garanzie pubbliche ai prestiti, ai quali si aggiungono i 100 miliardi della Kfw, la banca pubblica che, al netto delle differenze di costituzione (non ha in pancia il risparmio postale dei cittadini), è la Cdp dei tedeschi. Quello è il modello. Quella anche la cifra. 100 miliardi. Ma a oggi è solo un traguardo.

 

luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo

 

 

Perché nero su bianco il Mef ha messo solo 500 milioni che con la leva finanziaria valgono i 10 miliardi di Cdp. In una catena di garanzie statali che attivano controgaranzie, quelle risorse servono a liberare liquidità. Questi più altri sette di plafond per facilitare l' accesso al credito corrispondono al totale - 17 miliardi - delle misure attivate a sostegno delle imprese da Cdp assieme a Sace Simest. Fatti due semplici conti, il Tesoro dovrebbe mettere venti volte tanto, cioè dieci miliardi di garanzia per ottenere con l' effetto leva i 100 miliardi di controgaranzie della banca controllata dal ministero.

 

In questa fame di liquidità, Cdp è in grado di offrire tempi più rapidi rispetto ad altri fondi dello Stato, come quello a garanzia delle piccole e medie imprese, appeso alle lungaggini dei decreti attuativi. Altro strumento di Cdp che stuzzica il governo nella ricerca disperata di fonti di finanziamento del debito, sono i Basket bond, mini-bond di distretto emessi dalle imprese per soddisfare la necessità di finanziamento a medio-lungo termine.

roberto gualtieri luigi di maio

Una piattaforma di finanza alternativa che si vorrebbe estendere anche al Fondo di garanzia per le Pmi del ministero dello Sviluppo economico.

 

Inoltre, il 2 aprile la società guidata da Fabrizio Palermo si ritroverà per un cda: in quella occasione si potrebbe dare via libera come altra misura allo studio, all' abbassamento della soglia dei 25 milioni per le imprese che chiedono accesso al credito. Ma la vera sfida è sulla leva dei 100 miliardi. Per vincerla bisogna piegare il muro innalzato al Mef dove si combattono due scuole di pensiero sul debito.

MARIO DRAGHI.

 

 

Il passaggio della lettera di Draghi in cui sostiene che «di fronte a circostanze non previste un cambio di mentalità è necessario come lo sarebbe in tempi di guerra» è sembrato a molti, a partire da Conte, un invito a cedere rivolto a quel ministero nel quale diversi dirigenti si professano suoi seguaci. Per il premier è una partita da vincere a tutti i costi perché ne va della sua sopravvivenza a Palazzo Chigi. Avere la forza politica di opporsi ai No del Tesoro dimostrerebbe che non c' è bisogno di Draghi per ricostruire sulle macerie.

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)