STRANO MA VERO, IL ''GIORNALE'' TRIBUTA L'ONORE DELLE ARMI A ILDA BOCCASSINI - ''ESULE NELLA SUA PROCURA, SENZA FASCICOLI E FUORI DAI GIRI DI PALAZZO CHE L'HANNO ESCLUSA DALL'ULTIMO SALTO DI CARRIERA, È A SEI MESI DALLA PENSIONE. SUL SUO FURORE INVESTIGATIVO MOLTO SI È SCRITTO, MA NESSUNO NE HA MAI MESSO IN DUBBIO LA POTENZA MICIDIALE NELLE INDAGINI PRELIMINARI; NÉ L'INTUITO INVESTIGATIVO. QUELLO CHE LE E' MANCATO E' STATO…''

 

Luca Fazzo per “il Giornale

 

Il lungo addio di Ilda Boccassini comincia in sordina, lunedì scorso.

guido gentili pignatone boccassini seminario sulla riforma della giustizia

Lei non è in ufficio, non lo è neanche ieri. Chiusa la porta della piccola stanza numero 31 che non ha voluto lasciare neanche all' apice della sua carriera, quando i suoi colleghi si contendevano le suite presidenziali della Procura. Vuote le sedie che nel corridoio del quarto piano ospitano i ragazzi della sua scorta, quelli che ogni giorno - anche in futuro, e chissà per quanti anni - vigileranno sulla sua quotidianità di vittima designata. Intorno, la Procura della Repubblica continua la sua vita, tra la routine dei tempi morti e le improvvise fiammate dei blitz contro il mafioso o il politico di turno.

 

Nella Procura di cui, comunque si guardi la storia, è stata per quasi trent' anni una protagonista, oggi Ilda è un' ospite ingombrante. Lo è dall' ottobre 2017, quando per una norma giusta in teoria ma dannosa nei fatti ha dovuto lasciare la carica di procuratore aggiunto, alla scadenza degli otto anni di carica. Aveva provato a fare il salto finale, puntando alla poltrona più alta, quando venne lasciata libera da Edmondo Bruti Liberati. Non prese neppure un voto: colpa del suo carattere, o dei giochi di corrente che in questi giorni su altre nomine importanti stanno venendo drammaticamente alla luce.

boccassini - bruti

 

Andrà in pensione il 7 dicembre, quando compirà i settant' anni. Per non costringerla alla corvè dei processi qualunque e dei turni di guardia, il nuovo procuratore Francesco Greco le assegnò il compito di mandare avanti il pool più delicato della Procura, quello sull' intreccio tra criminalità economica e politica corrotta, rimasto senza capo per la malattia poi letale di Giulia Perrotti. Ma da lunedì scorso ha preso servizio in Procura Maurizio Romanelli, tornato a Milano come procuratore aggiunto al termine di una battaglia tra Csm, Tar, Consiglio di Stato. Anche se si dovrà passare per una sorta di concorso interno, Romanelli è il candidato ovvio alla guida del pool.

Boccassini Bionda

E alla Boccassini toccherà farsi definitivamente da parte.

 

Solo lei sa come intende passare i sei mesi che mancano all' addio alla toga. Potrà smaltire ferie, potrà - se vorrà - chiedere il pensionamento anticipato. Oppure potrà scegliere di restare lì, nella stanzetta, a sbrigare qualche fascicolo. La sua porta è sempre aperta. Sulla sua scrivania non c' è - unico caso in tutta la Procura - né un computer né un monitor. Così l' immagine che appare, a chi si trova a passare in corridoio, è quella di una donna sola, affondata nelle sue riflessioni e nel suo passato.

 

Nei quindici mesi in cui ha guidato il pool anticorruzione non si può dire che abbia portato a segno colpi memorabili. L' ultima retata sul fronte delle tangenti, quella che ha investito buona parte di Forza Italia in Lombardia, è stata realizzata da un' altra squadra, il pool antimafia: nella conferenza stampa, Greco le ha offerto un tributo doveroso, perché l' indagine l' aveva avviata lei. Ma ormai il pallino dell' inchiesta è in altre mani, e la processione delle confessioni scivola via, senza fermarsi alla stanza 31.

 

boccassini requisitoria

È stata la prima a incriminare un sindaco di Milano, è stata la prima a incriminare un presidente del Consiglio in carica. Sul suo furore investigativo molto si è scritto, ma nessuno ne ha mai messo in dubbio la potenza micidiale nelle indagini preliminari; né l' intuito investigativo, che le permise di capire da subito che il pentito Scarantino, idolatrato dalla Procura di Palermo, era un bugiardo.

 

A mancarle, e anche questo è giudizio diffuso, è stata la finezza dell' analisi giuridica, quando dalla fase dei pedinamenti e delle intercettazioni bisognava passare a quella dei processi. E lì le mancò l' umiltà di farsi istradare, di individuare i tasselli che ballavano nell' impianto accusatorio prima che il processo andasse a schiantarsi, come nel caso Ruby.

 

Anche questo ha contribuito il suo isolamento. Ma sarebbe ingiusto non ricordare che ha pagato anche la sua estraneità a logiche di corrente di cui ora appare il lato marcio.

GIULIANO FERRARA CANTA CON LA PARRUCCA ROSSA IMITANDO ILDA BOCCASSINI

Cantava Jovanotti: «Un vecchio di quelli che nessuno vuole avere intorno, perché han visto tutto e fatto tutto, e non sopportan quelli che adesso è il loro turno»: saranno lunghi, i sei mesi dell' addio di Ilda.

boccassini giovaneboccassini falcone boccassini jpegBOCCASSINI n ILDA BOCCASSINI IN TRIBUNALE

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...