TELE-MELONI, ALLORA E’ UN VIZIO! DOPO IL CASO O-SCURATI, LA SCRITTRICE DONATELLA DI PIETRANTONIO DENUNCIA UN CASO DI CENSURA IN RAI – LA VINCITRICE DEL "PREMIO STREGA" RACCONTA DI UN SUO MONOLOGO  MAI ANDATO IN ONDA A “CHE SARA’” (IL PROGRAMMA DELLA BORTONE, LO STESSO DEL CASO SCURATI) DOPO AVER DETTO, IN UN’INTERVISTA A "REPUBBLICA", CHE IN ABRUZZO, LA SUA REGIONE, AVREBBE VOTATO PER IL CANDIDATO DEL CAMPO LARGO – “ANCORA NON HO CAPITO PERCHÉ NON È STATO TRASMESSO IL MONOLOGO VISTO CHE SONO PASSATI SETTE MESI” – LA SPIEGAZIONE DELLA RAI E L’INTERROGAZIONE DEL PD…

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Da repubblica.it

 

donatella di pietrantonio premio strega donatella di pietrantonio premio strega

Un altro caso Scurati per la Rai. A essere censurata questa volta è stata la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, fresca vincitrice del Premio Strega. A farlo sapere è proprio Di Pietrantonio in un’intervista a Luca Telese, direttore del quotidiano abruzzese il Centro.

 

L’autrice dell’Arminuta e dell’Età fragile sostiene di essere rimasta amareggiata con la Rai perché era stata chiamata per un monologo sull’Abruzzo per il programma Che sarà, lo stesso del caso Scurati.

 

Monologo che le ha richiesto un grande lavoro. “Doveva andare in onda – spiega Di Pietrantonio -. Era il sabato prima del voto per le regionali. In una lunga intervista a la Repubblica, fra le altre cose dico che voterò per il candidato del campo largo, Luciano D’Amico”. Ecco allora che “la Rai – prosegue – chiama la casa editrice, neanche me, e dicono: “Siccome la Di Pietrantonio si è schierata, per la par condicio la dobbiamo sospendere”. Ma “la cosa brutta”, sostiene la scrittrice, è che il monologo non è mai andato in onda. “E io ancora non ho capito perché – spiega – visto che sono passati sette mesi”.

DONATELLA DI PIETRANTONIO VINCE IL PREMIO STREGA DONATELLA DI PIETRANTONIO VINCE IL PREMIO STREGA

 

Sulla questione interviene il Pd, per bocca del tesoriere e senatore Michele Fina che annuncia un’interrogazione parlamentare: “Un episodio – afferma - che, nella sostanza e nei modi, sarebbe indicativo di come sia ridotto il servizio pubblico in versione Tele Meloni".

 

 

L’esponente dem continua: “Depositerò oggi stesso un'interrogazione urgente ma questo ennesimo episodio conferma, qualora qualcuno ne avesse ancora bisogno, la necessità inderogabile di una riforma profonda della Rai, restituendo a questa fondamentale azienda del paese libertà, indipendenza e qualità nell'offerta".

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