giovanni toti in crescita

TRANSENNATE I SEGGI: È PRONTO IL PARTITO DI TOTI - CI SONO ANCHE I SIMBOLI PER ''IN CRESCITA!'', IL MOVIMENTO BALNEARE DEL GOVERNATORE LIGURE CHE NON VEDE L'ORA DI FARE LA FINE DI FITTO - DALLA SUA, RISPETTO AL DELFINO SPIAGGIATO PUGLIESE, HA IL FILO DIRETTO CON SALVINI (E IL SUO 37%) E LA SPINTA DEL PARTITO MEDIASET, CHE VUOLE FORZA ITALIA AL GOVERNO CON LA LEGA E NON A FARE LA GUERRA AI GIALLOVERDI

 

Carlo Tarallo per ''La Verità''

 

in crescita giovanni toti

Agosto, Silvio mio non ti conosco: Giovanni Toti è pronto a lasciare Forza Italia per fondare un suo movimento. Si chiamerà «In Crescita! Toti presidente», e il governatore della Liguria ha già pronti due simboli, che La Verità ha ottenuto in anteprima. Uno ha una grafica più essenziale, con sfondo azzurro, scritte in bianco e freccia tricolore verso l' alto; il secondo è più variopinto, lo sfondo è blu, il contorno arancione, stesso colore della scritta centrale. La scelta avverrà presto: la scritta «Toti presidente», se da un lato è relativa alla sua ricandidatura a governatore della Liguria, nel 2020, potrà essere utile anche in caso di elezioni politiche anticipate.

 

L' alleanza con la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d' Italia di Giorgia Meloni è la prospettiva politica di Toti, che punta a diventare il punto di riferimento dell' elettorato moderato di centrodestra in fuga dal partito di Silvio Berlusconi.

Posizioni inconciliabiliIl quale, Berlusconi, stando a indiscrezioni raccolte dalla Verità, ha ormai messo in conto l' addio di Toti: a poco o nulla servirà la seconda riunione «tavolo delle regole», convocata dal vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, per giovedì prossimo, primo agosto.

 

Al tavolo siederanno lo stesso Tajani, Toti e Mara Carfagna (coordinatori nazionali del partito) e i capigruppo alla Camera, Mariastella Gelmini, e al Senato, Annamaria Bernini). Toti tornerà a chiedere l' azzeramento di tutte le cariche, a livello nazionale e locale, e primarie aperte a tutti per la scelta del nuovo segretario. Richieste che Berlusconi considera inaccettabili, come Toti sa perfettamente.

giovanni toti in crescita

 

«Al tavolo del primo agosto di Forza Italia», ha detto Toti, «ci sarò, con le mie proposte che non cambiano. Ci sarò a chiedere una rivoluzione. E vorrei che tutti andassero sul dizionario per leggere cosa significa rivoluzione: nuove regole, nuove frontiere, nuove facce, nuova governance, nuova linea politica. Significa costruire un partito nuovo, più largo, più attraente di quello che ha perso milioni di voti tra il 2009 e il 2019. Se ragioniamo di governance aperte, partecipazione, regole, io ci sarò sempre.

 

FEDELE CONFALONIERI GIOVANNI TOTI

Non ci sono se il tentativo è invece guadagnare la prima settimana di agosto», ha aggiunto il presidente della Liguria, «sperando che il caldo arroventato di queste ore freni per contrasto i bollenti spiriti del partito, per cercare di annacquare tutto in un lago di sudore, e rivederci a settembre per ricominciare tutto da capo. Del gioco dell' oca non si è stufato Toti, si sono stancati gli elettori di Forza Italia».

 

A chi gli ha chiesto se sia arrivato il momento dell' addio a Forza Italia, Toti ha risposto in maniera netta: «Se ne parlerà la prossima settimana».

«Il problema sono i voti»Il governatore ligure pensa che «il centrodestra debba riqualificarsi così come i bilanci degli enti pubblici e che alcune poste di bilancio, vedi gli alleati della Lega, vanno molto bene, e altre sono un po' più fragili, per cui o migliorano e cambiano o muoiono. Se qualcuno vuole cambiare ci sono, se qualcuno vuole morire declinerei l' invito. Il problema non è se Toti è dentro o fuori Forza Italia», ha insistito , «il problema è quanti elettori sono dentro e quanti sono fuori a Forza Italia. Perché Toti è un voto, quelli persi sono milioni».

 

giovanni toti marco bucci edoardo rixi matteo salvini

Che succederà adesso? In realtà, l' addio di Toti paradossalmente sarà una brutta notizia anche per la Carfagna. Nominata un mese e mezzo fa coordinatrice nazionale in tandem con il governatore della Liguria, quando Toti lascerà il partito anche la sua carica decadrà. «Un brocardo latino perseguita la Carfagna: simul stabunt simul cadent», spiega alla Verità uno dei massimi esponenti di Forza Italia. «Lei e Toti sono stati nominati insieme, e insieme cadranno».

 

Il ragionamento fila: appena Toti lascerà Forza Italia, inevitabilmente la sua carica di coordinatore nazionale sarà archiviata, così come quella della Carfagna. A quel punto, non ci sarebbero più ostacoli per la definitiva consacrazione dell' uomo che Berlusconi considera il suo unico braccio destro: Antonio Tajani.

matteo salvini giovanni toti

 

Il ruolo della CarfagnaL' ex presidente del Parlamento europeo, già nominato vicepresidente di Forza Italia dal Cavaliere nel luglio 2018, è stato riconfermato a Bruxelles ed è stato eletto presidente della Commissione parlamentare europea Affari costituzionali e capo della Conferenza dei presidenti di commissione.

 

Naturalmente, un ruolo di primo piano verrà comunque riservato a Mara Carfagna: la vicepresidente della Camera sta acquisendo una forte popolarità trasversale, ed ha affrontato la fase della scrittura delle regole, in coabitazione con Toti, con molto impegno, tentando di tenere insieme l' esigenza di rinnovamento del partito con la necessità di non penalizzare la classe dirigente storica di Forza Italia. Tonica e determinata, la Carfagna ha anche innovato la sua comunicazione social, con post ironici e di grande impatto.

giovanni toti in tuta con berlusconi

 

In realtà Berlusconi ripete sempre che vedrebbe benissimo Mara candidata a sindaco di Napoli, alle elezioni del 2021. La Carfagna è già consigliere comunale: nel 2016 si è candidata con Forza Italia ed è risultata la più votata in assoluto, con più di 6.000 preferenze.

convention di giovanni toti l'italia in crescita 14convention di giovanni toti l'italia in crescita 9GIORGIA MELONI E GIOVANNI TOTIgiovanni toti promozione pesto patrimonio dell'umanita' 1

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...