TRIVELLATI E MAZZIATI – SCOPPIA LA RIVOLTA DELLA BASE DEL M5s CONTRO I VERTICI SUL CASO DELLE TRIVELLE NEL MAR JONIO: “TRADITI GLI IMPEGNI” - TECNICI DEL GOVERNO AL LAVORO PER INTERVENIRE CON IL DL SEMPLIFICAZIONI – EMILIANO, PIÙ GRILLINO DEI GRILLINI, FA IL PASDARAN AL POSTO LORO E CONTRO DI LORO, E CAVALCA IL MOVIMENTO 'NO TRIV'…

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1 - TRIVELLE, RIVOLTA 5STELLE IL MISE: DIFFICILE FERMARLE

Diodato Pirone per “il Messaggero”

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Non c' è dubbio: di populismo energetico si può ferire. Nel senso che negli ultimi anni - come dice l' Assomineraria, l' associazione delle imprese che cercano materie prime nel sottosuolo, inventrice del neologismo - l' estrazione di gas italiano dal sottosuolo è crollata da 21 miliardi di metri cubi a soli 6 miliardi di metri cubi. Ma al terzo giorno di polemiche per tre (3) nuovi permessi di ricerca di pochi chilometri quadrati nel mare del Golfo di Taranto si capisce che forse di questa tipologia di populismo si può anche perire.

 

Non a caso lo scontro sul via libera alle trivellazioni (che in realtà sono sondaggi effettuati con onde d' aria) sta scuotendo i 5Stelle fin dalle fondamenta. Il Movimento dall' opposizione ha fatto per anni una battaglia estrema e fortemente retorica sul tema e oggi, che è al governo e deve vedersela con regole complesse e ben codificate, fatica a gestire un caso onestamente quasi infinitesimale.

 

LA RABBIA

emiliano di maio emiliano di maio

Basta leggere i commenti sui social ai post nei quali gli esponenti dei 5Stelle cercano di spiegare in tutti i modi che i permessi erano un «atto dovuto» anzi (con qualche incoerenza) «erano autorizzazioni accordate dal Pd» e che «certa stampa ci attacca e strumentalizza». Tutte giustificazioni che gran parte della base non inghiotte. In molti si sentono «traditi» e lo urlano a chiare lettere con la stessa rabbia che è stata la forza dei 5Stelle.

 

Non a caso il comitato No triv - associazione di sigle molto simile ai No Tav e in buona parte componente della costituency del M5S - annuncia che non intende partecipare all' incontro convocato dal ministro pentastellato dell' Ambiente Sergio Costa.

E non c' è solo la base. Oggi in Senato ci sarà un' assemblea dei gruppi parlamentari e gli esponenti dell' ala più ambientalista del Movimento annunciano di voler parlare del caso trivelle con l' obiettivo di bloccare tutto il bloccabile .

 

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Di bloccabile, almeno stando a quello che sostiene l' Assomineraria, non c' è proprio nulla. Per un motivo molto semplice: le autorizzazioni concesse hanno il bollino della Via, cioè della Valutazione di Impatto Ambientale.

 

Una valutazione ufficiale, frutto di anni di indagini scientifiche e giuridiche. Insomma, al di là delle autorizzazioni (e della politica e della retorica) i fatti dicono che non è vero che quei sondaggi in mare determinano l' inquinamento delle nostre acque.

Non è vero che danneggiano i cetacei o altri pesci o la flora marina. E comunque l' Italia importa milioni di tonnellate di petrolio equivalenti pompate dai mari di tutto il mondo (europei compresi).

 

di maio di maio

Che fare allora? Per uscire dall' angolo i 5Stelle stanno pensando ad infilare nel prossimo decreto semplificazioni il classico provvedimento simbolico anti-trivelle. Con quali conseguenze pratiche? «Assistiamo ad una ondata di populismo energetico basato sulla totale non conoscenza dei fatti tecnici e delle leggi», hanno spiegato ieri all' Ansa fonti dell' Assomineraria. L' associazione, che raggruppa 116 aziende del settore, ricorda che «recenti studi dimostrano come l' Adriatico sia pieno di gas che per una pura ostilità ideologica rischia di restare lì: tante multinazionali sono infatti già fuggite dal nostro Paese e non investono più. Col risultato di dover comprare energia all' estero a prezzi più alti. Così famiglie e imprese pagano di più».

 

Non solo. sempre secndo Assomineraria in Abruzzo una compagnia che si chiama Rockhopper è stata costretta a fermare un investimento già iniziato col risultato che arriverà la sentenza di un consiglio arbitrale internazionale che rischia di costare moltissimo allo Stato.

piattaforma piattaforma

 

Assomineraria respinge infine le accuse anche sul tema della pratica dell' air gun (le onde che fotografano la presenza di gas o petrolio nel sottosuolo marino) sottolineando che la tecnologia si è evoluta e, per esempio, «non viene utilizzato quando transitano i cetacei, che ormai si spiaggiano perché ingeriscono le buste di plastica e non perché disturbati dalle onde emesse dagli strumenti».

MICHELE EMILIANO LUIGI DI MAIO MICHELE EMILIANO LUIGI DI MAIO

 

2 - NELLA PUGLIA NO TRIV DELUSA DAL MOVIMENTO EMILIANO CI PROVA: ORA IL GRILLISMO SONO IO

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

«M' hanno rimasto solo sti quattro cornuti...». Stavolta a sfogarsi così non è Vittorio Gassman, nell'«Audace colpo dei soliti ignoti». Ma, molto in piccolo, nonostante la stazza del personaggio, è Michele Emiliano. Ce l' ha con i 5 stelle. Pure lui. Come gran parte degli elettori pugliesi dei 5 stelle che si sentono traditi su tutto, dall' Ilva mancato «parco giochi» come voleva Beppe Grillo al Tap che vive e lotta in ottima salute a dispetto del Dibba d' antan e col favore del Di Maio di governo.

 

E adesso Michelone è restato solo sul fronte della battaglia acquatica No Triv, mentre Di Maio, il ministro Costa e tutto il resto del movimento nella regione del premier - la Puglia dove i 5 stelle avevano preso quasi il 50 per cento dei voti il 4 marzo scorso - si sono arresi all' evidenza del fatto che sparare promesse in campagna elettorale si può ma poi si devono fare le cose che servono a tutti e non alla propaganda.

 

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E così, Emiliano, nella sua ostinazione No Triv, sembra diventato l' unico grillino in circolazione da quelle parti, dove la delusione anti-movimento è diventata dilagante. Ma Micheleone, fedele a se stesso, e fedele al mantra grillino di un tempo, pur essendo lui a suo modo del Pd, ha deciso di giocarsi sulle trivelle la sua partita di visibilità nazionale.

 

Così come qualche governatore e alcuni sindaci - Leoluca Orlando è un Michelone siciliano d' alto lignaggio - se la stanno giocando sul decreto sicurezza. Emiliano supera a sinistra M5S, ecco, fa il pasdaran al posto loro e contro di loro: No Triv e Triv no pasaran, è il suo grido di battaglia. Il populismo energetico, che i governisti M5S non si possono più permettere, se l' è caricato il presidente pugliese sulle sue ampie spalle. E non ha intenzione di farsi sfuggire l' occasione per cavalcarlo.

 

TRIVELLE TRIVELLE

Mentre i grillini, umiliati e offesi per essere stati surclassati in eco-demagogia, così si vendicano contro di lui: «Tutte le volte che Michele Emiliano pronuncia la parola coerenza una persona coerente muore nel mondo. Comprendiamo la sua necessità, al termine di un mandato elettivo fallimentare, di tentare di buttarla in caciara ben sapendo che le più grandi beffe ambientali per questo territorio, dalle autorizzazioni per le trivellazioni così come Tap sono state firmate dal governo del suo partito, il Partito Democratico».

 

LEZZI EMILIANO LEZZI EMILIANO

Ma Michelone - che gioca a tutto campo e ha appena nominato un ex forzista e alfaniano carico di voti, Massimo Cassano, commissario straordinario dell' Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro, Arpal - non si tira indietro nella sua battaglia contro il governo «traditore dei pugliesi: «Le trivelle si potevano fermare benissimo! Di Maio, come già per l' Ilva e per il Tap, non ha il coraggio di assumere la decisione che gli compete, lasciando il cerino in mano alla Regione», che farà ricorso alla magistratura. Ma quest’ultima, conclude Emiliano, «finirà per ribadire che il giudice amministrativo non può sindacare le decisioni dello stesso ministro», come avvenuto in passato.

 

NO COMPLOTTO

EMILIANO EMILIANO

E intanto solidarizza con i gilet arancioni, quelli degli agricoltori in piazza, il governatore pugliese. E anche questo è un pezzo di Puglia che aveva votato in massa i 5 stelle e ora protestano contro il governo e per le promesse a cui avevano creduto e vedono svanite. Gli agricoltori invocano politiche «serie» contro la xylella che uccide gli ulivi, e gridano: «Sì alla scienza, no agli stregoni». Proprio gli stregoni che consideravano un complotto parlare di xylella («Una malattia inventata», copyright Beppe Grillo) e che i pugliesi dei campi e delle città votarono convintamente. Ora è rimasto loro, forse, Emiliano. Ma non sembrano fidarsi granché di lui.

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