donald trump

TRUMPATE – IL PRESIDENTE AMERICANO TORNA A USARE IL VECCHIO METODO DEL FUOCO E DELLA FURIA! IN EUROPA CONTRO MACRON: “È STATO MOLTO OFFENSIVO NEL DIRE CHE LA NATO È IN MORTE CEREBRALE” – A CASA BANDISCE I GIORNALISTI DI “BLOOMBERG” DAI SUOI EVENTI DI CAMPAGNA ELETTORALE, E INFINE IN ASIA SUI DAZI: “POSSIBILE ACCORDO CON LA CINA, MA DOPO LE ELEZIONI” - DOMANI CI SARÀ UN BILATERALE CON L’AMICO “GIUSEPPI” CONTE. GLI DIRÀ QUALCOSA SULLA CINA?  – VIDEO

 

 

donald trump toglie la forfora dalla giacca di macron

 

NATO, TRUMP: MACRON MOLTO OFFENSIVO SU MORTE CEREBRALE ALLEANZA

(LaPresse) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato il suo omologo francese Emmanuel Macron di essere stato "molto offensivo" nell'affermare che la Nato "in morte cerebrale". Durante una conferenza stampa a Londra, in vista del vertice in occasione del settantesimo anniversario dell'Alleanza atlantica, Trump ha ribadito che la Nato ha avuto un grande ruolo e che le osservazioni di Macron sono state "molto offensive".

 

DAZI, TRUMP: POSSIBILE ACCORDO CON CINA DOPO ELEZIONI USA

donald trump xi jinping

(LaPresse/AFP) - Un eventuale accordo commerciale con la Cina potrebbe "attendere l'esito delle elezioni presidenziali del novembre 2020 negli Stati Uniti". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in una conferenza stampa tenutasi a Londra in occasione dell'apertura di un vertice Nato. "Non ho messo una scadenza", ha precisato Trump. "In un certo senso, mi piace l'idea di aspettare dopo le elezioni per l'accordo con la Cina", ha sottolineato, dando per assodata una sua rielezione alla Casa Bianca. Finora Trump si era detto convinto di essere in grado di chiudere presto un accordo, nonostante i segnali nelle ultime settimane che sembravano dire il contrario e nonostante le dichiarazioni minacciose del suo omologo cinese Xi Jinping.

 

 

DAZI, TRUMP: POSSIBILE ACCORDO CON CINA DOPO ELEZIONI USA-2-

I POTENTI AL TAVOLO DEL G7 DI BIARRITZ

(LaPresse/AFP) - La guerra commerciale di Trump con la Cina e i vari tentativi, finora falliti, di raggiungere un accordo hanno destabilizzato i mercati e alimentato le tensioni geopolitiche. Soltanto la scorsa settimana Trump si vantava di essere vicino con il terminare il negoziato "uno degli affari commerciali più importanti di sempre". Ma da quel Washington ha provocato la rabbia cinese esprimendo sostegno ai manifestanti di Hong Kong, lanciando una lunga ombra sui progressi nei colloqui. "Sto andando molto bene nel cercare un accordo con la Cina, se voglio lo faccio", ha detto Trump in una conferenza stampa in vista del vertice della Nato. "Non credo sia corretto dire 'se vogliono farcela', ma 'se voglio farcela'", ha precisato lasciando intendere di avere il coltello dalla parte del manico. "Non so se voglio farcela, ma lo scoprirete presto, sorprenderò tutti", ha dichiarato ancora l'inquilino della Casa Bianca.

XI JINPING DONALD TRUMP

 

IMPEACHMENT, TRUMP: PROCEDIMENTO È FARSA POLITICA ANTIPATRIOTTICA

(LaPresse) - Il procedimento di impeachment è "una farsa", orchestrata "per scopi politici" dai democratici antipatriottici. Così il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante una conferenza stampa a Londra con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in vista del vertice dell'Alleanza atlantica. "Oltre ad essere assolutamente anti-patriottica, non fa bene al futuro e alla stabilità del paese. Penso che non sia patriottico per i democratici" portare avanti il procedimento, ha dichiarato Trump ricordando che "è una brutta cosa per il nostro paese".

GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP

 

DAZI, CONTE: NE PARLERÒ CON TRUMP DOMANI IN UN BILATERALE

GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP

 (LaPresse) - "Avrò un bilaterale con il presidente Trump domani, ne parleremo domani". Risponde così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al suo arrivo a Londra per il vertice Nato, ai cronisti che gli chiedono un commento sulle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, che minaccia dazi verso l'Europa, e in particolare verso Italia e Francia, se dovesse concretizzarsi la digital tax. "Ci sono tanti dossier che potrebbero preoccuparmi, però lavoriamo per risolvere tutto - aggiunge -. La preoccupazione la mettiamo da parte e abbiamo un approccio sempre concentrato per risolvere i problemi".

 

TRUMP BANDISCE I GIORNALISTI DI BLOOMBERG DAI SUOI EVENTI

Rita Lofano per www.agi.it

 

MICHAEL BLOOMBERG DONALD TRUMP

La campagna di Donald Trump per la rielezione alla Casa Bianca mette al bando i giornalisti di Bloomberg che non potranno più avere accesso a eventi o comizi del tycoon. La decisione è stata annunciata dal manager della campagna di Trump, Brad Parscale, dopo la discesa in campo con i democratici dell'ex sindaco di New York Michael Bloomberg, proprietario del gruppo editoriale che porta il suo cognome.

 

Il direttore dell'agenzia finanziaria Bloomberg, John Micklethwait, la scorsa settimana, dettando la linea editoriale del gruppo durante le presidenziali, aveva fatto sapere che avrebbero proseguito con la tradizione "di non indagare su Mike (e la sua famiglia e fondazione)" estendendo questa pratica "ai suoi rivali nelle primarie democratiche". Bloomberg News, aveva aggiunto, continuerà invece ad indagare sull'amministrazione Trump, "in quanto attuale governo".

micheal bloomberg donald trump

 

Poiché "hanno apertamente dichiarato di essere di parte - è stata la risposta di Parscale in una nota - la campagna di Trump non concederà piu' credenziali media a rappresentanti di Bloomberg News per comizi o altri eventi elettorali". Sarà poi determinato "caso per caso", ha precisato, se interagire con singoli giornalisti o rispondere a richieste di Bloomberg News. "Questa resterà la policy della campagna di Trump - ha avvertito Parscale - fino a quando Bloomberg News non rivedrà la sua decisione". E il partito repubblicano si è allineato.

MICHAEL BLOOMBERG DONALD TRUMP

 

Ronna McDaniel, direttrice del comitato direttivo del Partito Repubblicano, ha attaccato Bloomberg News, segnalando che il "Gop sta con il team di Trump e non concederà più credenziali" ai giornalisti della testa che fa capo al magnate dei media.

 

Rudy Giuliani, Donald Trump, Michael Bloomberg, Bill Clinton, Joe Torre.

Michael Bloomberg ha deciso di affidare la gestione del suo gruppo ad un trust durante le presidenziali. "Non è la prima volta che mi sono fatto da parte per correre alle elezioni e come l'ultima volta - ha detto Bloomberg - ho messo in piedi una incredibile squadra di comando per assumere le redini". Micklethwait ha dunque negato ogni faziosità. "Abbiamo coperto Donald Trump in modo corretto, senza essere di parte da quando è diventato candidato nel 2015 e continueremo a farlo - ha assicurato - nonostante le restrizioni che ci sono state imposte dalla campagna di Trump".

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”