L'UDC DI CASINI APRE LA NUOVA SEDE DIETRO LA CASA DI D'ALEMA - LA BANCA D'ITALIA DÀ SOLO DUEMILA EURO A EINAUDI – PAPI CAMBIA IL NOME A MARONI CHIAMANDOLO RENATO - ANGELO ROVATI BALLA LA QUADRIGLIA CON I NOBILI - LA CAMERA DIVENTA VEGETARIANA: “PER UN GIORNO A MONTECITORIO NON SCORRERÀ IL SANGUE”…

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Pierre de Nolac per "Italia Oggi"

PIERFERDINANDO CASINIPIERFERDINANDO CASINI

1- L'UDC DI CASINI APRE LA NUOVA SEDE. DIETRO LA CASA DI D'ALEMA...
Pier Ferdinando Casini a Roma scommette sull'Udc: tanto da inaugurare nuove sedi e dare una bella ripulita (alla città, non al partito). Il quartiere prescelto per l'ufficio organizzativo romano è strategico: Prati. Esattamente in via Nicola Ricciotti, a due passi dalla Rai di viale Mazzini, dove c'è il consigliere Rodolfo De Laurentiis, e ai bar più gettonati dai dirigenti e protagonisti del servizio pubblico radiotelevisivo.

E, soprattutto, a pochissimi metri dall'abitazione privata di Massimo D'Alema. Curiosa coincidenza, visto che lo stesso Casini, vestito «casual», ha voluto partecipare alla festa, curata dal coordinatore capitolino Francesco Carducci. Quest'ultimo, già rutelliano doc, viene definito nel Partito democratico come «l'apripista per tutti coloro che hanno intenzione di fuggire dal regno bersaniano».

RODOLFO DE LAURENTIISRODOLFO DE LAURENTIIS

Ovvero, gli ex popolari e margheritini che non vogliono vedere Pier Luigi Bersani segretario al posto di Dario Franceschini. E dato che D'Alema tifa proprio per l'ex ministro delle Attività produttive, la sfida di Casini assume un valore particolare. Non solo: domenica mattina, l'Udc si è presentato in forze in un altro quartiere romano, nel IX municipio «per ripulire lo storico parco di via Sannio, a ridosso delle antiche mura che costeggiano la basilica di San Giovanni e lo storico mercato».

Anche questa una scelta non casuale: pare che dal Vicariato siano giunte numerose lamentele al comune di Roma, senza risposte efficaci da parte del Campidoglio. Sei mesi fa era stato compiuto un intervento straordinario di pulizia promosso dall'amministrazione comunale, ma l'Udc ha denunciato che «il degrado è tornato a farla da padrone e ovunque vige l'incuria.

MASSIMO D'ALEMAMASSIMO D'ALEMA

L'area è di nuovo una discarica a cielo aperto utilizzata di notte come dormitorio dai senza fissa dimora e di giorno come ricettacolo di immondizia di ogni specie: siringhe, coperte, lattine, bottiglie di vetro, sacchetti, deiezioni canine». Un «clean day», quello promosso dall'Udc di Casini, che pare sia stato molto apprezzato nelle stanze cardinalizie del Laterano.

2- DALLA BANCA D'ITALIA DUEMILA EURO PER EINAUDI...
Sarà che Luigi Einaudi amava il risparmio, ma la Banca d'Italia forse ha esagerato concedendo solamente duemila euro per un convegno allestito nel palazzo Farnese di Caprarola, dedicato al presidente della repubblica e governatore dell'istituto. L'incontro ha attirato nel comune viterbese un centinaio di accademici, capitanati da Piero Barucci, Francesco Forte, Nicola Acocella e Valeria Della Valle, per ricordare l'economista e la sua passione per la residenza farnesiana.

francesco carducci artesio - copyright pizzifrancesco carducci artesio - copyright pizzi

Perché pochi sanno che Einaudi, durante il suo settennato presidenziale, aveva scelto Caprarola per trascorrere le sue vacanze e per le consultazioni del 1953, quando Giuseppe Pella divenne capo del governo. La meta delle vacanze era stata scelta grazie a uno studio einaudiano sul commercio internazionale delle castagne: e per ricordare questi prodotti (presenti in quantità industriale nei giardini del palazzo) è stato letto anche un brano di Herman Hesse dedicato alla castagna, dalla voce dell'attrice Francesca Spurio (che a Bologna ha studiato con Veronica Lario, quando si chiamava ancora Miriam Bartolini).

3- IL CAV CAMBIA NOME A MARONI: È RENATO...
Davanti ai fan campani, Silvio Berlusconi non ha saputo trattenersi: si sa, quando lui si trova con una folla plaudente, non riesce a fermarsi. E così capita pure qualche errore, perdonabile: non come quello fatto a palazzo Chigi, dove ha raccontato che nel corso degli anni ha dovuto tirare fuori quasi duecento milioni di euro, per pagare anche i «magistrati».

Meno male che in quell'occasione è stato Renato Brunetta ad accorgersi della gaffe, che però aveva già fatto il giro del mondo, portata a spasso dai giornalisti stranieri. Sarà per questo debito di riconoscenza nei confronti del ministro veneziano, che nella kermesse beneventana Berlusconi ha sbagliato il nome del titolare del Viminale.

lariolario

Lodandolo, in terra campana, per come sta lottando contro la criminalità organizzata, e in particolare la mafia, il Cavaliere ha voluto scandire il nome del ministro: «Renato Maroni». Un singolare mix tra Renato Brunetta e Roberto Maroni, che non è stato notato né dal pubblico né da coloro che sono vicini al premier. Come cantava la grande Mina: «Renato Renato Renato, così carino così educato».

4- ANGELO ROVATI BALLA CON I NOBILI...
Sembra siano passati anni luce dalla furibonda polemica sul «suo» piano per Telecom Italia: Romano Prodi non è più a palazzo Chigi, e così Angelo Rovati si diverte. E molto. Come è accaduto nei saloni dell'ambasciata d'Austria a Roma, dove è stata festeggiata una pubblicazione dedicata ai «Gran balli dell'Ottocento».

Qui Rovati, in compagnia di Chiara Boni, tra valzer e quadriglie, si è trovato in mezzo a decine di nobili, tra i quali spiccavano Carlo Massimo, Antonino Lazzarino De Lorenzo, Fabrizio Turriziani Colonna, Franzo Bruno Statella e Massimo Mercuri da Cepparello. Altro che le noiose riunioni del Partito democratico, quelle che vengono disertate persino da Romano Prodi, impegnato in viaggi intercontinentali pur di non ascoltare Pier Luigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino.

Meglio partecipare, per Rovati, a eventi mondani come questi, assistendo alle evoluzioni della Compagnia nazionale di danza storica, con i ballerini vestiti con abiti d'epoca, tra frac e merletti. Costumi risalenti a un'epoca nella quale non c'era traccia dei telefoni, nelle case italiane.

Roberto MaroniRoberto Maroni

5- LA CAMERA DIVENTA VEGETARIANA...
«Per un giorno a Montecitorio non scorrerà il sangue», dice un deputato guardando l'invito al pranzo vegetariano che verrà servito alla camera. Grazie a una proposta che vede come primo firmatario il Pd Andrea Sarubbi, domani sarà proposto un menù «ecologicamente corretto», che registra pure la «benedizione» della Lav, la Lega anti vivisezione, e lo chef Pietro Leemann.

Stavolta si sbaglia chi dice che a tavola i politici sono tutti d'accordo: anche se già qualcuno comincia a dire che «i carnivori sono di destra, e i vegetariani di sinistra», rilanciando quelle differenze che perfino un quotidiano come «il manifesto» aveva evidenziato a proposito della doccia e della vasca da bagno.

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La proposta vuole «garantire l'opzione vegetariana nelle mense scolastiche e in tutti i luoghi di ristoro pubblici, convenzionati e privati»: così, per la prima volta, presso il ristorante dei deputati, a palazzo Montecitorio, i deputati troveranno i piatti realizzati da Leemann, uno dei massimi esponenti della cucina vegetariana. E c'è chi già pensa di fare un bell'orto nel terreno di vicolo Valdina.

 

 

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