inter lionrock oaktree

INTRIGO INTER-NAZIONALE: COME MAI UN RAPPRESENTANTE DI LION ROCK SIEDE ANCORA NEL CDA DEL CLUB, NONOSTANTE IL FONDO AVESSE DICHIARATO DI NON AVER PIÙ IN MANO LE AZIONI DELL’INTER DAL 2021? CHI LE HA ACQUISTATE? E CON QUALI SOLDI? – IL MISTERO DELLA HOLDING ALLE CAYMAN CONTROLLATA DA LION ROCK – COME DAGO DIXIT, PERCHÉ NESSUNO HA MAI COMUNICATO ALLA FIGC CHE IL FONDO È USCITO AL MOMENTO DEL PRESTITO DI OAKTREE NEL 2021? - COSA RISCHIA L’INTER? - LA COINCIDENZA COL TERREMOTO IN COVISOC (COMMISSARIATA). UN PRIMO PASSO PER IL COMMISSARIAMENTO DELLA FIGC?

DAGOREPORT

https://m.dagospia.com/intrigo-inter-nazionale-perche-nessuno-ha-comunicato-che-lionrock-del-31-e-uscito-al-momento-del-396336

 

LIONROCK

Tobia De Stefano per “la Verità” - Estratti

daniel tseung zhang

 

Possibile che il fondo Lionrock, che risultava proprietario di una quota pari al 31,05% dell’Inter, non abbia battuto ciglio quando una settimana fa, Oaktree, forte del mancato pagamento di un bond da 275 milioni, ha escusso il pegno che vantava e si è preso il 100% della società nerazzurra?

 

Da questa domanda elementare (è evaporato un asset da circa 400 milioni) sono partiti i sospetti. Sospetti avvalorati da comunicati ufficiali e fonti riprese da due delle principali agenzie internazionali (Reuters e Bloomberg) e dalla stessa Inter.

 

Le agenzie hanno riportato le dichiarazioni di un portavoce di Lionrock che evidenziava come il fondo «non avesse più interessi finanziari nel club dal 2021 (data della sottoscrizione del bond da 275 milioni con Oaktree)».

 

Mentre la società nerazzurra nei giorni del passaggio di proprietà chiariva che Great Horizon (la società di Zhang che controllava il 68,55% dell’Inter) e alla quale era legato il bond aveva già rilevato le quote di Lionrock e quindi che attraverso l’escussione Oaktree si era assicurata tutta l’Inter. Fin qui più che un giallo sembrerebbe una situazione abbastanza chiara: il fondo asiatico non era più presente nell’azionariato dell’Inter da tempo e quindi non aveva nulla da perdere dal mancato pagamento del bond e dal passaggio dell’Inter a Oaktree. E invece non è cosi.

BEPPE MAROTTA STEVEN ZHANG

 

In tutti i comunicati ufficiali degli ultimi anni, a partire dai prospetti informativi dei bond, per arrivare fino ai verbali delle varie assemblee (anche quelle della International Sports Capital, la holding alle Cayman controllata dallo stesso Lionrock e utilizzata per acquisire una quota dell’Inter) risultava che il fondo asiatico fosse ancora il secondo azionista dell’Inter. Due verità inconciliabili. E proprio per questo, per fare chiarezza, sarebbe bene che si iniziasse ad accendere un faro. Partendo dai pochi fatti di cui possiamo essere certi.

 

steven zhang 6

Da un lato alla Verità risulta che l’Inter non abbia comunicato nessun cambiamento nell’assetto proprietario alla Figc e dall’altro che al momento non ci sia nessun procedimento aperto da parte della stessa federazione. Stessa tranquillità traspare lato Oaktree.

 

Potrebbe essere utile se la Procura federale aprisse un fascicolo prendere visione dei bilanci della Ocm Luxembourg Sunshine Sarl, il veicolo attraverso il quale Oaktree ha escusso il pegno e nel quale non c’è alcun cenno di Lionrock e si parla solo del credito vantato nei confronti della Grand Tower Sarl (la lussemburgehese che faceva capo a Suninig). Oppure andare a rileggere un articolo pubblicato da Panorama nel mese di gennaio del 2024, dove si evidenziavano le prime ombre sul fondo.

 

oaktree

Si sottolineava per esempio che la Gazzetta Ufficiale delle Isole Cayman nel pubblicare l’elenco delle società che dal 31 gennaio sarebbero state cancellate dal registro delle imprese citava anche la Lionrok Zuqiu Limited e la Lionrock Zuqiu Lp, cioè le scatole create per acquistare il 31% dell’Inter.

 

Motivo? O le società non sono più operative o non hanno rispettato gli obblighi di legge che le impongono di pagare un imposta di poche centinaia di dollari. Nello stesso articolo veniva evidenziato che alcuni privati avevano investito in Lionrock (tra questi nel 2019 anche l’italiano Mauro Ajani, numero uno di Cosmo Pharmaceuticals) uscendo nel 2021 con un ricco incasso di circa il 25% rispetto alla «puntata» iniziale di 2 milioni.

 

Insomma, motivi di sospetto ce n’erano già da qualche mese, ma nessuno ha mosso un dito.

steven zhang 4

 

E qui veniamo alla domanda delle domande: cosa rischia l’Inter? Bisogna far riferimento alle norme organizzative interne federali (Noif) e soprattutto agli articoli 15 e 20 in base ai quali all’atto dell’affiliazione le società sono tenute ad inoltrare alla Figc un estratto notarile del libro soci. Sono altresì tenute a comunicare ogni mutamento nella loro partecipazione.

 

Motivo? Bisogna dare la possibilità alla federazione di controllare i requisiti di onorabilità e di solidità finanziaria e l’assenza di conflitti di interesse con le proprietà di altri club.

 

In caso di violazioni le sanzioni partono dall’ammenda e possono arrivare ai punti di penalizzazione, ma tutto dipende se gli inadempimenti vengono considerati colposi o dolosi.

 

antonello oaktree marotta

Nel secondo caso (se per esempio si vuol nascondere una doppia partecipazione in club della stessa serie) la situazione potrebbe aggravarsi. Curioso, che tutto questo succeda mentre c’è un terremoto in Covisoc. O forse ne è in parte la conseguenza? A pochi giorni dal via libera del cdm alla nascita di un authority governativa per il controllo dei bilanci delle società professionistiche, la Commissione di vigilanza interna alla Figc dice addio al presidente Germana Panzironi (presidente Tar Abruzzo) e a tre suoi membri che lasciano in polemica, «sono venute meno condizioni per operare» (...)

 

steven zhang 5

Per questo motivo si è tenuto ieri un vertice al ministero dello Sport che ha deciso il commissariamento della stessa Covisoc. Spetterà al commissario ad acta, quindi, guidare questa fase assai delicata seguendo i criteri indicati per la nuova authority governativa. Un primo passo per quello che poi secondo qualcuno potrebbe trasformarsi in un commissariamento di tutta la Figc.

 

GIALLO INTER

Da ilnapolista.it

Tiene banco ancora il giallo che coinvolge l’Inter e LionRock, un fondo che deteneva poco più del 30% delle azioni del club. A scriverne oggi è Repubblica che cerca di fare chiarezza sulla vicenda. In sintesi, non si capisce come un rappresentante di LionRock sieda ancora nel cda del club nonostante il fondo avesse dichiarato di non aver più in mano le azioni dell’Inter. Chi le ha acquistate quindi? E con quali soldi? Queste sono le domande che non hanno risposta.

 

Chi ha pagato le quote dell’Inter a LionRock? Probabilmente Zhang, ma non ci sono prove

 

Scrive Repubblica:

 

marotta gravina

Al centro della vicenda c’è Lionrock, fondo di Hong Kong che fino a otto giorni fa deteneva il 31,05 per cento delle azioni dell’Inter, tramite International Sport Capital Spa, come si legge nell’ultima semestrale del club pubblicata lo scorso 29 febbraio. Nel cda nerazzurro, che sarà rinnovato martedì prossimo, siede ancora Daniel Kar Keung Tseung, fondatore di Lionrock.

 

Presto dovrà farsi da parte. Il 21 maggio il fondo Oaktree è infatti diventato proprietario del 99,6 per cento delle azioni dell’Inter, escutendo il pegno a garanzia del finanziamento di 275 milioni che aveva concesso nel 2021 al socio di maggioranza Zhang, mai restituito. Nella quota di pegno era compreso il 31,05 per cento di Lionrock. E qui viene il nodo.

giuseppe marotta foto mezzelani gmt

 

Il 23 maggio l’Inter ha comunicato di essere stata informata solo il giorno prima del fatto che Great Horizon (veicolo lussemburghese tramite cui Zhang controllava il 68,55 per cento del club) “ha acquisito il controllo e la proprietà di Lionrock Zuqiu Limited, società (delle isole Cayman Ndr) che detiene tramite Sport Capital Spa il 31,05 per cento delle azioni di Inter”.

 

Ma quando è avvenuta l’acquisizione? Lionrock il giorno prima aveva comunicato a Reuters che il passaggio dell’Inter a Oaktree non aveva “nessun effetto economico negativo” per il fondo. E che anzi “Lionrock non ha interessi economici nel club dal tempo del finanziamento di Oaktree”.

steven zhang 1

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?