vieri 6

NON E' PIU’ UN PAESE PER BOMBER – BOBONE VIERI PARLA DELLA MANCANZA DI CENTRAVANTI ELEGGIBILI PER LA NAZIONALE: “I GIOVANI CI SONO. PURTROPPO L'ITALIA NON È IL PAESE DOVE FARLI GIOCARE. ALL'ESTERO, INVECE, SÌ. HANNO PAZIENZA - QUANDO SI FATICA A SEGNARE, SI DICE CHE MANCA UNO COME ME. MA ABBIAMO VINTO UN EUROPEO ANCHE SENZA VIERI. IMMOBILE NON SI INFASTIDISCA PER LE CRITICHE. PERÒ SARÀ DURA TORNARE ALLE GENERAZIONI DEL PASSATO. LA NOSTRA, PARLO DEI NATI NEGLI ANNI '70, ERA ECCEZIONALE" – LE BORDATE SU ALLEGRI

Stefano Scacchi per “la Stampa”

 

bobo vieri

Christian Vieri non ha dubbi: «Bisogna fare come dice il Mancio», spiega l'ex bomber parlando della scommessa sui giovani, nuova bussola del Ct dell'Italia suo compagno ai tempi della Lazio. Bobo ha appena finito di allenarsi in una palestra McFit di Milano in vista delle prossime tappe del suo circuito di padel. «Voglio giocare in coppia con Nicola Amoruso, così batto tutti», scherza prima di analizzare il momento azzurro.

 

È cominciato un nuovo ciclo all'insegna di giovani?

VIERI DE SIERVO

«Il Mancio è il più bravo di tutti se c'è da trovare ragazzi forti in giro per il mondo. Credeva in Gnonto e negli altri debuttanti lanciati con la Germania. Si è preso un rischio perché venivamo dalla sconfitta pesante con l'Argentina. È andata bene e tutti lo elogiano. Ma se fosse andata male? In Italia si sta troppo dietro ai risultati. C'è poca pazienza. Serve qualcuno che faccia come Cesare Maldini. Ci buttò tutti dentro dall'Under 21 alla Nazionale maggiore. Da lì vennero fuori tanti Campioni del Mondo del 2006».

 

L'impatto di Gnonto può essere una molla in grado di dare più coraggio ai titubanti club italiani?

«Mancini non ha alternative, le società lo fanno meno volentieri: se perdono una partita, è un dramma. Allora subentra la cautela. La Nazionale avrà meno pressione per andare al prossimo Europeo».

 

vieri cassano

Prima o poi dovranno cambiare mentalità anche i club, che faticano nelle coppe...

«Sono d'accordo. Ma serve gente che abbia pazienza. Prendiamo l'esempio di Tonali. Alla prima stagione col Milan non ha fatto bene. La palla a San Siro pesa. Se sbagli, ti fischiano in 60mila. Allora ti nascondi. Ma il Milan ha insistito senza rimandarlo al Brescia. Maldini e Pioli lo hanno aspettato. La ricetta è questa. Ricordo i miei inizi al Torino. Eravamo il vivaio migliore d'Europa insieme all'Ajax. Il primo pensiero non era quello di vincere con le squadre giovanili, ma di fare lo scouting dei talenti migliori».

 

Manca un Vieri a questa Nazionale?

vieri all esame per allenatori a coverciano3

«Si dice così quando le cose vanno male. Anche all'Europeo non c'era, ma non lo diceva nessuno, perché abbiamo vinto. Immobile deve fare qualche gol in più in azzurro, come fa con la Lazio. Senza infastidirsi per le critiche. Però in generale credo che sarà dura tornare alle generazioni del passato. La nostra, parlo dei nati negli anni '70, era eccezionale. Fenomenale quella dei Mondiali '90: Vialli, Mancini, Giannini. Arrivarono in semifinale senza subire un gol. Lasciando stare quella del 1982, forse la Nazionale più forte di sempre».

 

E il campionato appena finito?

«Sono contento per lo scudetto del Milan del mio amico Maldini, che ha fatto un lavoro pazzesco. L'Inter ha sbagliato la partita di Bologna, ma ha fatto una buona stagione. Fossi nei dirigenti nerazzurri, terrei Lautaro che è più giovane di Lukaku. La Juventus dovrà lottare per lo scudetto nella prossima stagione. Ha fatto partite orribili, nonostante l'acquisto di Vlahovic a gennaio. Se fosse rimasto a Firenze, la squadra viola sarebbe arrivata quarta».

vieri all esame per allenatori a coverciano2

Le piacerebbe fare il dirigente come Maldini?

«Lavorare nel calcio ti prende 20 ore al giorno. Poi dormi due ore e le altre due stai sveglio. Ho due bimbe piccole e devo vederle tutti i giorni: si sdraiano davanti alla porta anche se esco a pranzo».

 

2 - VIERI: «NON SIAMO UN PAESE PER BOMBER»

Sergio Arcobelli per “il Messaggero”

 

La Nazionale è alla ricerca del bomber perduto. Se c'è stato un calciatore che ha meritato quest' appellativo, quel calciatore è Christian Vieri.

bobo vieri dorme in spiaggia 1

Bobo è stato l'ultimo prototipo di centravanti esplosivo che lotta e vive per il gol. Ora la Nazionale ne avrebbe un disperato bisogno. «Ma i giovani ci sono. Purtroppo l'Italia non è il Paese dove farli giocare. All'estero, invece, sì. Hanno pazienza».

 

Pazienza: questa è la parola d'ordine del Bobo pensiero, che ha ripetuto più volte nel corso dell'evento Train like a Bomber, una sessione di allenamento in cui l'ex attaccante si è messo alla prova nella palestra McFIT di Viale Fulvio Testi a Milano per prepararsi all'inizio della Gillette Bobo Summer Cup di padel.

 

Vieri, è davvero così? In Italia non abbiamo pazienza?

«Sì, pensiamo solo al risultato. Se poi un giovane fa bene allora si parla già di fenomeno. Se non fa bene, viene subito massacrato».

 

Per esempio?

christian vieri roberto baggio nel 1998

«Prendete Tonali. Non ha fatto bene al primo anno, ma quest' anno è stato super. E ora abbiamo un giovane che sarà fondamentale per la Nazionale nei prossimi 10 anni. Le maglie di Inter, Milan e Juventus pesano, non sono come le altre. Ci vuole pazienza. Parola che in Italia non c'è».

 

I giovani dunque ci sono?

«Se pensi che un giovane ha delle qualità, lo devi aspettare. Ronaldo il Fenomeno o Messi non li trovi tutti i giorni, già pronti a 18 anni».

 

E a proposito: sabato ha esordito Gnonto, che gioca in Svizzera ed è stato autore dell'assist per il gol di Pellegrini. Pure lei ha debuttato in Nazionale a 18 anni. Che consigli si sente di dare?

«Non do consigli, deve decidere lui cosa fare, se vuole giocare o no. È stato bravo Mancio a farlo giocare con la Germania. Non era facile inserirlo dopo aver perso 3-0 con l'Argentina».

Siamo fuori dal Mondiale.

bobo tv

«Un disastro. Devi qualificarti prima dei playoff, non arrivare a giocarti tutto in una partita secca. Peccato, perché all'ultimo Europeo abbiamo visto un gioco bello e divertente della Nazionale. Quando non si vince e si fatica a segnare, si dice che manca Vieri. Ma hai vinto un Europeo anche senza Vieri».

 

Quest' anno lo scudetto l'ha vinto il Milan.

«Sono contento per Maldini, che ha fatto un lavoro incredibile e bisogna fargli un applauso. È andato via Donnarumma ma ha preso Maignan. E ha dato tempo a Tonali. E Pioli è stato un fenomeno».

 

Sull'Inter cosa dice?

christian vieri

«Se il Milan è da 10 in pagella, l'Inter è da 9,5. Ha sbagliato una partita a Bologna, ma ha vinto Coppa Italia, Supercoppa e fatto una grandissima Champions contro il Liverpool andato in finale».

 

L'Inter vorrebbe prendere Dybala e Lukaku.

«Ma a quel punto andrebbe via Lautaro. Io non lo venderei».

La Roma di Mourinho ha vinto la Conference.

«Mourinho è un vincente. Tanti hanno sminuito questo successo dicendo che è una coppa meno importante. Ma è stato un grande successo per lui, per la Roma, ma anche per il calcio italiano».

 

E del suo amico Totti?

bobo vieri come ivan drago in faccia di picasso

«Deve tornare alla Roma. Come Maldini ha l'esperienza che altri non hanno. Conosce l'ambiente, il calcio giocato, sa tutto di tutto. C'è poco da fare».

 E sulla Juve di Allegri cosa dice?

«La Juve ha fatto partite orribili. Dico quello che vedo. Non basta solo vincere, non posso accettare quello che ha fatto quest' anno. È inutile speculare per tutti i 90 minuti in difesa, come 20 anni fa. Il calcio è cambiato. Chi pensa, così è rimasto indietro».

christian vieri in nazionale 2003christian vieri adolescente, quando giocava nel pratoriccardo silva vierivierivieri cassanovieri mancini mihaADANI VIERI CASSANO TOTTI VENTOLAvieri cassanovieri 5 maggioventola rossi vieritotti vierivieri ronaldoPIERLUIGI PARDO - CIRO FERRARA - BOBO VIERIchristian vieri costanza caracciolo

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”