paolo rossi 1

PABLITO PER SEMPRE: "HO FATTO PIANGERE IL BRASILE. NON ERO UN FENOMENO ATLETICO E NEANCHE UN FUORICLASSE, MA ERO UNO CHE HA MESSO LE SUE QUALITÀ AL SERVIZIO DELLA VOLONTÀ – LA SQUALIFICA PER IL CALCIOSCOMMESSE? NON HO SCHELETRI NELL'ARMADIO. MI SONO FATTO DUE ANNI DI SQUALIFICA SENZA COLPE, MA UNA MORALE DELLA FAVOLA ESISTE: SI PUÒ DIVENTARE VITTIME E NON RIUSCIRE A DIMOSTRARLO" - LE BATTAGLIE CON BONIPERTI PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO. "UNA VOLTA IMPIEGAI DUE MESI PER AVERE DIECI MILIONI D'AUMENTO" - VIDEO

 

Maurizio Crosetti per repubblica.it

 

 

PAOLO ROSSI 1

Le care, vecchie icone mondiali si tolgono vent'anni di dosso in molti modi. Oriali sta comodo in una bella canzone di Ligabue. Tardelli mette tristezza nella pubblicità delle pillole contro la pancia. E Paolo Rossi detto Pablito, l'italiano per lunghi anni più famoso al mondo si è messo a raccontare una storia, la sua. Ne è uscito un libro che s'intitola "Ho fatto piangere il Brasile" (edizioni Limina), scritto con il giornalista Antonio Finco. Prima prova letteraria per il centravanti più rapido di ogni tempo: lui segnava in un milionesimo di secondo, invece per scrivere si è preso un po' di tempo.

 

Perché?

«Perché non volevo le solite memorie commerciali, oppure il libello con lo spunto polemico messo apposta perché se ne parli. Nessuno si aspetti scandali o rivelazioni clamorose. Si trattava di scrivere la storia della mia carriera, che è anche quella della mia vita, e per farlo servivano pazienza, memoria e voglia di verità. Ci abbiamo messo due anni e sono soddisfatto delle parole usate, mi sembrano giuste».

PAOLO ROSSI 9

 

Anche lei aveva un messaggio da chiudere nella bottiglia?

«Forse sì. Di sicuro volevo che quella bottiglia la aprissero i giovani, i ragazzini. Spero che lo trovino istruttivo, mi sono rivolto soprattutto a loro».

 

Per dire cosa?

«Che uno qualsiasi, uno normale, può farcela. Non ero un fenomeno atletico, non ero neanche un fuoriclasse, ma ero uno che ha messo le sue qualità al servizio della volontà. Mi pare un buon messaggio, non solo nello sport».

paolo rossi 3

 

Nel libro si parla molto delle scommesse, cioè il grande buio della sua carriera. Una scelta coraggiosa.

«Non ho scheletri nell' armadio. Mi sono fatto due anni di squalifica senza colpe, ma una morale della favola esiste: si può essere stritolati da qualcosa che ci cattura senza che noi abbiamo fatto nulla perché accadesse. Si può diventare vittime e non riuscire a dimostrarlo».

 

Il libro è anche un racconto di ombre: perché?

«Perché è sincero. Uno normale può riuscire, se lo vuole, ma non deve dimenticare che esistono i "se" e i "ma". Si deve mettere in conto il dolore, la delusione».

 

Il titolo parla del Brasile, di quel pomeriggio al Sarrià: il cuore della sua storia?

«Sì. Io sono il centravanti che fece tre gol ai brasiliani. Sono anche altre cose, ma essenzialmente quella. Mi rivedo con la maglia azzurra numero venti, e mi fa piacere perché la Nazionale unisce mentre le squadre di club dividono. A volte passano anni senza che mi arrivino telefonate speciali, ma quando mancano due mesi al Mondiale comincia a squillare il telefono. E tutti mi chiedono del Brasile, anche se è passata una vita».

paolo rossi 2

 

Ma che vita è passata?

«Bella, senza nostalgia né rimpianti. Oggi mi occupo di edilizia, vivo sempre di corsa».

 

Come in campo, insomma.

«Ho detto di corsa, non veloce. Il calcio lo vedo quando posso e non mi diverte granché, almeno quello italiano. Troppo tatticismo. Per lo spettacolo, meglio guardarsi le Coppe internazionali. Barcellona-Real è il calcio che non morirà mai».

 

Il suo amico Platini sostiene che il calcio attuale non solo non diverte il pubblico, ma non diverte neppure se stesso.

paolo rossi 5

«È vero, anche se si rischia sempre di passare per tromboni. Ma io, lo ripeto, sono fuori dal giro e parlo senza interessi. Questo è uno sport divorato dall' eccesso, non solo economico. Tutto è troppo».

 

Anche i soldi? Non siete un po' invidiosi, voi dell'altra generazione?

paolo rossi 4

«Nel libro c'è un capitolo in cui racconto le battaglie con Boniperti per il rinnovo dei contratti. Una volta impiegai due mesi per avere dieci milioni d'aumento: ascoltati adesso, certi aneddoti non sembrano di vent'anni fa ma di cinquanta. Eppure io sono contento di essere stato Paolo Rossi nel 1982 e non nel 2002».

 

Dipende dal cosiddetto "aspetto umano"?

paolo rossi 12

«Direi di sì. Allora i rapporti erano più semplici con tutti, c'era meno veleno, anche se poi potevi restare fregato com'è successo a me con le scommesse. Un'epoca senza paragoni, ed è per questo che ho preferito uscirne del tutto, senza voltarmi».

enzo bearzot e paolo rossipaolo rossi diego armando maradona e paolo rossiPAOLO ROSSI 8PAOLO ROSSIPAOLO ROSSIPAOLO ROSSI E LA MOGLIEpaolo rossi 13paolo rossi 11paolo rossi 10paolo rossi paolo rossi 15paolo rossi 8paolo rossi 14paolo rossi 16paolo rossi 9paolo rossi 6paolo rossi paolo rossi 7paolo rossi e diego armando maradonapaolo rossi

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…