zaniolo parco della cecchina

"E ORA CHE SUCCEDE, MI ARRESTANO?" – I TORMENTI DI ZANIOLO: “HO GIOCATO A POKER E BLACKJACK, MAI SUL CALCIO” -  L’EX CALCIATORE DELLA ROMA È SICURO DI NON AVER INFRANTO ALCUNA REGOLA. I PROSSIMI PASSI SARANNO QUELLI DELLE PROCURE. ENTRO LA FINE DI QUESTA SETTIMANA VERRÀ ASCOLTATO SIA DA QUELLA DELLA FIGC SIA DALLA PROCURA DI TORINO, CHE GLI CHIEDERÀ CONTO DI QUELLE CHAT E DI QUEI DATI ESTRAPOLATI DAL CELLULARE SEQUESTRATO INSIEME A QUELLO DI TONALI.

Da corrieredellosport.it

 

ZANIOLO E TONALI

«E ora che succede, mi arrestano?». I terrori forse un po’ ingenui ma sicuramente sinceri di Nicolò Zaniolo si sono palesati nel momento in cui ha saputo che l’amico Sandro Tonali è rimasto chiuso per tre ore e mezza nelle segrete stanze del palazzo di giustizia di Torino, per un interrogatorio-fiume che in un senso o nell’altro segnerà un punto di svolta nell’indagine sul caso scommesse condotta dalla pm Manuela Pedrotta.

 

«Nicolò, ma tu che hai fatto?» gli hanno chiesto per l’ennesima volta - la prima fu giovedì scorso, dopo il blitz della polizia a Coverciano - papà Igor, mamma Francesca, il suo agente Vigorelli e gli avvocati Tognozzi (penalista) e Conte (sportivo). La risposta del ragazzo, con il cuore in mano, è stata la stessa: «Ho giocato a poker e blackjack, mai sul calcio».

 

(...)

NICOLO ZANIOLO NICOLO FAGIOLI SANDRO TONALI

La promessa di Zaniolo

Il ragazzo sa di aver commesso un’ingenuità a cadere in una rete molto più grande di lui. Ma promette di essere pulito. Nelle nazionali giovanili ha frequentato diversi corsi di formazione a tema “scommesse e rischi”, alcuni dei quali tenuti da docenti Uefa in visita ai ritiri delle federazioni. Conosceva i pericoli di certi suoi comportamenti (come del resto Tonali e Fagioli) e giura di non aver mai superato il confine tra il vizio e la ludopatia. Insomma, Zaniolo sente di essere finito nell’ennesimo ciclone mediatico che quasi con una regolarità disarmante si ripresenta nella sua giovane carriera.

 

NICOLO Zaniolo e SANDRO Tonali accompagnati da Buffon all'interrogatorio.

Dopo aver saluato i compagni in azzurro a due giorni da Italia-Malta, dove avrebbe probabilmente giocato titolare, è ritornato in Inghilterra, a Birmingham, per rituffarsi nell’avventura con l’Aston Villa. L’aveva cominciata col piede giusto, guadagnando spazio e fiducia. «La Premier League è un sogno», aveva detto, e le tre partite da titolare contro Crystal Palace, Chelsea e Brighton (tre vittorie per la formazione di Emery) l’avevano rilanciato anche agli occhi del ct Spalletti. I genitori lo stanno seguendo come ombre nell’esperienza inglese. Conoscono le fragilità di un ragazzo che amici e conoscenti definiscono «troppo buono» e sanno che alcuni personaggi che ruotano attorno ai calciatori, spesso poco raccomandabili, negli ultimi anni hanno provato ad avvicinarsi a lui per approfittarsi delle sue debolezze.

 

Adesso si aspettano le procure

SANDRO TONALI - NICOLO ZANIOLO - NICOLO FAGIOLI - MEME FEBBRE DA CAVALLO

I prossimi passi saranno quelli delle procure. Entro la fine di questa settimana verrà ascoltato sia da quella della Figc sia dalla magistratura del capoluogo piemontese, che gli chiederà conto di quelle chat e di quei dati estrapolati dal cellulare sequestrato insieme a quello di Tonali.

 

Le tracce che ha lasciato sono indelebili, così funziona con la tecnologia, e potranno scagionarlo dalle accuse di violazione del codice di giustizia sportiva oppure inchiodarlo alle proprie responsabilità, nel caso peggiore amplificate dal non aver subito confessato a differenza dei colleghi. I legali sono in attesa di una convocazione e al momento restano in attesa. Dopo quell’avviso di garanzia il 24enne non ha più ricevuto notizie. Intanto, ieri Corona ha fatto altri nomi di calciatori a suo dire coinvolti nello scandalo. Parole che al momento non trovano però riscontri nelle carte dell’inchiesta e a cui hanno fatto seguito già le minacce degli avvocati.

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