“PICASSO ERA UN MOSTRUOSO MISOGINO” – A 50 ANNI DALLA MORTE DEL GRANDE ARTISTA SPAGNOLO IL REGNO UNITO SI DIVIDE TRA CHI LO CELEBRA E CHI VORREBBE BUTTARE LA SUA ARTE NEL CESSO - IL MOTIVO? IL MODO IN CUI PICASSO TRATTAVA LE DONNE PER ALCUNI CRITICI POTREBBE ARRIVARE A OSCURARE PERSINO "GUERNICA": I TRADIMENTI, LA GELOSIA SFRENATA, LA SIGARETTA SPENTA IN VISO A FRANCOISE GILOT, L’UNICA DONNA CHE EBBE L’ARDIRE DI LASCIARLO, E…

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Estratto dell'articolo di Emanuela Minucci per www.lastampa.it

 

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A lanciare la prima pietra è stato il Guardian, ritrovandosi a criticare le celebrazioni per il cinquantenario della morte di Pablo Picasso così sovrabbondanti di adulazione. E se il genio spagnolo – spirato l'8 aprile del 1973, a Mougins, in Costa Azzurra – fosse appunto un artista da stigmatizzare più che celebrare? […]   L’accusa non resta sul generico, il Guardian li elenca: un mostruoso misogino, notoriamente crudele, usurpatore culturale, «vampiro, sociopatico, narcisista che si è lasciato dietro tradimenti e suicidi». A denunciare questi giganteschi difetti è il critico del quotidiano inglese, Adrian Searle.

 

Quindi apre ufficialmente il dibattito che certamente non resterà confinato oltre Manica. Chiedendo a esperti, critici e altri artisti: l'indicibile trattamento che PIcasso riservava alle donne possono oscurare capolavori come la Guernica? […]

 

PICASSO PICASSO

no solo gli zerbini e le dee».  […] «Morirò senza avere mai amato», dichiarò un furioso Picasso a Françoise Gilot, l’unica donna che si sottrasse al massacro psicologico a cui l’artista sottopose tutte le sue conquiste femminili. Donne che furono fonte di ispirazione, legate, ognuna, ai successivi cambiamenti di stile, come rimarcò anche il mercante Kahnweiler: «Non ho mai visto un’arte così fanaticamente autobiografica. Non c’è figura femminile che non sia il ritratto dell’amata di quel momento».

 

Tutte le sue donne, tutte bistrattate

Picasso e Veronique Roque Picasso e Veronique Roque

Pablo Picasso nacque nel 1881 a Malaga e a 19 anni si trasferì a Parigi, dove il suo talento iniziò a sbocciare. In questo contesto conobbe la sua prima musa, Fernande Olivier. […] l’incubo della gelosia di Pablo venne subito a galla obbligando Fernande a posare in esclusiva per lui. Lei accettò e divenne ispirazione, lo segui per ben otto anni, attraversando il periodo rosa e cubista, oltre ad aiutarlo ad uscire dalla depressione del periodo blu. Fernande venne abbandonata nel 1912, senza scuse: in quegli anni si affacciava il successo e la vita di Picasso iniziava a cambiare. Fernande invece morì in totale povertà nel 1966 […]

 

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[…]  La seconda donna importante della sua vita arrivò nello stesso anno in cui lasciò Fernande, Marcelle Humbert, ribattezzata dal pittore Eva. […]  In quel periodo i suoi quadri parlano di un eros forte e con colori vivaci. Ma anche questa volta la storia finisce in modo tragico. La giovane Eva muore nel 1915 di tubercolosi. Pablo accusa il colpo e, nonostante tutto, durante la malattia di Eva si accompagna con altre donne.

 

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[…]  nel 1917 […] ebbe occasione di conoscere una ballerina russa, Olga Khokhlova, Pablo decise di ributtarsi in un rapporto complesso a due anni dalla scomparsa di Eva. L’anno successivo decise di sposarla e nel 1921 arrivò il primo figlio, Paulo.

 

La Khokhlova fu la donna che introdusse Picasso nell’alta società parigina, ma proprio questo fu motivo spesso di discussioni feroci […] Nel 1944 il pittore conobbe l’unica donna in grado di lasciarlo durante tutta la sua vita, si tratta di Francoise Gilot. Una giovane allieva ventiduenne quando lui ne aveva già sessantatré. Per Picasso sarà ancora una volta la sorgente per un nuovo impulso artistico. Da lei ebbe due figli, Claude nel 1947 e Paloma nel 1949. Anche con lei Picasso non mancò comportamenti crudeli e spesso distruttivi.

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Durante le gravidanze l’artista adorava e viziava la donna e poi appena dopo il parto era solito rifiutarla. Oltretutto pretendeva che si vestisse in modo castissimo per via della sua sconfinata gelosia, mentre lui amava intrattenersi con altre donne. Nel 1953 la giovane trovò finalmente il coraggio di lasciare il grande artista, e sarà l’unica a farlo, tanto da suscitare in lui una rabbia così accecante da renderlo capace di gesti impensabili come spegnergli una sigaretta sul volto.

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