Estratto dell’articolo di Donatella Zorzetto per www.repubblica.it
L'ondata Covid estiva è arrivata. Nel frattempo non è calata di molto la presenza degli altri virus respiratori, simil-influenzali. A favorire questo scenario è il fatto che da qualche settimana circola la nuova famiglia di varianti FLIRT, che sta destando preoccupazione tra gli esperti. L'attenzione è puntata sulle varianti KP.3 e LB.1: entrambe registrano un forte trend di contagi in crescita. Prima solo negli Stati Uniti, ora anche in Italia.
I casi in Italia
Quando parliamo di varianti FLIRT ci riferiamo al fatto che debbano il loro nome alle specifiche mutazioni che le distinguono dalle varianti precedenti del virus. In una posizione della proteina spike, un amminoacido contrassegnato con la lettera F viene sostituito con una L, mentre in un'altra posizione una R viene scambiata con una T. Queste varianti sono tutte derivate da JN.1, a sua volta parte del ceppo Omicron, che ha preso il sopravvento sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito all'inizio di quest'anno.
Intanto, in Italia, nella settimana compresa tra il 13 e il 19 giugno, il virus SARS-CoV-2, anche sotto le spoglie delle nuove varianti, ha fatto registrare 2.085 casi (+15,7% rispetto alla settimana precedente).
DONNE IN SPIAGGIA CON LA MASCHERINA
Parallelamente sono 372 i test positivi al coronavirus registrati il 19 giugno, ultimo dato giornaliero disponibile. Lo stesso giorno della settimana prima erano stati 304 (+22,4%). Inoltre, sempre dal 13 al 19 giugno ci sono stati 14 decessi (-17,6% rispetto alla settimana precedente).
Venendo al tasso di positività, dal 13 al 19 giugno è stato del 3% (+39,5%), mentre sono 13.586 i tamponi molecolari e antigenici fatti il 19 giugno, ultimo dato giornaliero disponibile. Il mercoledì precedente erano stati 17.117. Infine nello stesso periodo preso in esame sono entrate in Terapia intensiva Covid 9 persone (-30,8%).
Cislaghi: "20% di casi in più alla settimana"
Un'analisi della situazione, preoccupata e poco speranzosa, porta la firma dell'epidemiologo Cesare Cislaghi. Il quale, rileva che l'andamento della circolazione del virus SarsCoV2 in Italia, secondo gli ultimi dati, "è in costante e progressivo aumento", con una crescita dei casi pari al "20% in più ogni settimana negli ultimi due mesi". E avverte: se la situazione dovesse procedere con il tasso di crescita delle ultime settimane "arriveremmo ad inizio autunno, la stagione più a rischio, con dei numeri preoccupanti".
Pregliasco: "Attenti agli altri virus respiratori"
Poi ci sono gli altri virus respiratori, tuttora presenti in Italia in modo massiccio. Quali sono quelli che non se ne vogliono andare? "Nonostante la conclusione della sorveglianza RespiVirNet, curata dall'Istituto superiore di sanità quasi due mesi fa, i dati restano preoccupanti - spiega Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'ospedale Galeazzi di Milano -. Ancora possiamo stimare almeno 100mila casi nell'ultima settimana. Uno scenario che solleva interrogativi sulle cause di questa persistente diffusione dei virus respiratori e sulle misure necessarie per contrastarla efficacemente". [...]