ALITALIA ATTERRA A REGINA COELI - Sono indagati tutti, senza distinzione - Da alcune cessioni alle consulenze, all’assorbimento di personale mentre si pagavano incentivi agli esuberi, c’è un ricco campionario di vasi da scoperchiare…

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1 - ALITALIA INDAGINE SUI VERTICI
Alessandro Barbera per \"La Stampa\"

GiancarloGiancarlo Cimoli

Sono indagati tutti, senza distinzione. Tutti i presidenti, amministratori delegati e direttori generali di Alitalia nel periodo compreso fra il 2000 e l\'estate del 2007, gli anni del declino e dell\'ingerenza della politica. Anni nei quali la compagnia, fatto salvo il bilancio che incassa la penale pagata dagli olandesi di Klm per la rottura del progetto di fusione, chiude sempre in perdita. Nel registro sono iscritti Fausto Cereti, Domenico Cempella, Giuseppe Bonomi, Giancarlo Cimoli, Francesco Mengozzi, Gianni Sebastiani, Marco Zanichelli e persino Berardino Libonati, alla guida della compagnia per pochissime settimane. L\'ipotesi di reato è gravissima: bancarotta. Dalla lista di coloro che nel bene o nel male hanno fatto la storia di Alitalia fino all\'arrivo del commissario, mancano solo due amministratori, gli ultimi in ordine di tempo: Maurizio Prato e Aristide Police.

FrancescoFrancesco Mengozzi

Lo devono ad una clausola di «manleva» inserita dal governo all\'articolo 3 del decreto di commissariamento della compagnia la scorsa estate: «In relazione ai comportamenti, atti e provvedimenti posti in essere dal 18 luglio 2007» e fino all\'entrata in vigore del decreto, allo scopo di «garantire la continuità aziendale, la responsabilità degli amministratori è a carico esclusivamente delle società», ovvero Alitalia e le sue controllate.

I due sono stati insomma sollevati dalla responsabilità civile come amministratori, ma poiché il reato penale di bancarotta è personale, non possono essere nemmeno iscritti nel registro degli indagati. Nelle carte processuali è finita invece la relazione di Augusto Fantozzi sulle cause di insolvenza della compagnia: a quanto pare sarebbe stato lo stesso commissario a presentarsi in procura per depositare il fascicolo.

L\'indagine, guidata dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dai sostituti Stefano Pesci, Francesca Loy e Gustavo De Marinis, comincia ai primi d\'agosto di quest\'anno con una denuncia dei consumatori del Codacons. In quei giorni il premier, dopo aver opposto un no secco all\'offerta franco-olandese su Alitalia, lavorava alla costituzione della cordata tricolore e a far uscire il titolo dal listino di Borsa sollevando i compratori dall\'onere di pagare il debito obbligazionario da 700 milioni in capo all\'azienda. L\'associazione ieri cantava vittoria: «Tutti gli azionisti e i lavoratori rimasti con carta straccia o a spasso ora possono costituirsi parte civile e chiedere a questi Paperoni responsabili della rovina un equo risarcimento dei danni».

Il primo atto dell\'inchiesta, all\'apertura del fascicolo, era stata l\'acquisizione dei bilanci degli ultimi dieci anni. Ieri i magistrati e il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza sono tornati nella sede di Alitalia per acquisire documenti e sentire la versione di alcuni dirigenti. Oltre a voler capire le ragioni del dissesto in quasi un lustro di attività, nel mirino degli inquirenti ci sarebbero alcune operazioni: si va dall\'assunzione di 1.500 dipendenti di Aeroporti di Roma nel 2000 (alla guida c\'era il trio Cereti-Cempella-Sebastiani) alle modalità di acquisizione della compagnia low cost Volare e la relativa assunzione dei suoi 700 dipendenti nel 2006, quando alla guida di Alitalia c\'era Giancarlo Cimoli. Ma la magistratura vuol fare chiarezza anche sulla precedente cessione di 13 aerei della flotta Eurofly alla «Fluxembourg» da parte dell\'allora numero uno Francesco Mengozzi. Alla guida di Eurofly, ora ceduta a Meridiana, c\'era l\'ex comandante Alitalia Augusto Angioletti.

MarcoMarco Zanichelli

2 - SE ALITALIA FINISCE IN TRIBUNALE
Da \"Il Sole 24 Ore\" -
Quasi tre miliardi e mezzo di perdite di gestione accumulati in meno di otto anni, tra il 2000 e l\'estate 2007, secondo i dati certificati da R&S (Mediobanca). La Procura di Roma sta cercando di associare a volti e nomi le azioni che hanno portato al disastro dell\'Alitalia. La prima mossa è stata quella di iscrivere nel registro degli indagati per bancarotta otto ex presidenti, amministratori delegati o direttori generali in carica dal 2000 all\'estate 2007. Per ora non ci sarebbero addebiti specifici. L\'attribuzione della qualità di «indagato» è stata fatta per garanzia, perché i bilanci sono firmatie quindi non ha senso procedere verso ignoti. Ma dentro i bilanci ci sono operazioni sospette che hanno già attirato l\'attenzione dei Pm. Da alcune cessioni alle consulenze, all\'assorbimento di personale mentre si pagavano incentivi agli esuberi, c\'è un ricco campionario di vasi da scoperchiare.

3 - SEBASTIANI: SE SI INDAGANO VERTICI SI DEVE INCRIMINARE ANCHE LO STATO...
(Adnkronos) -
\"Sono stupito. Certo, se gli indagati sono tutti coloro che hanno avuto responsabilita\' in Alitalia dal 2000 al 2007 occorrerebbe incriminare anche l\'azionista pubblico e tutti i vertici politici che hanno avuto voce in capitolo sulla compagnia. Presidenti del Consiglio, ministri, sottosegretari\". Lo dichiara in un\'intervista a \'La Stampa\' Gianni Sebastiani, direttore generale di Alitalia dal 1996 al 2001. \"Basta leggere la storia di Alitalia - prosegue Sebastiani - per avere tutte le risposte: i guai sono cominciati con Malpensa.

BerardinoBerardino Libonati

L\'ultimo utile vero di Alitalia risale al 1998. Poi inizia il declino. Ci era stato detto che Linate sarebbe stata chiusa - racconta l\'ex direttore generale - Ci fu pure un decreto. Invece ha continuato a fargli concorrenza, e tutti sanno com\'e\' andata a finire. Non a caso oggi Roberto Colaninno ha chiarissima la situazione e ai milanesi ha detto: o chiudete Linate o rimaniamo a Fiumicino\". \"Sono stato direttore generale senza deleghe - spiega Sebastiani - se non quelle operative. Partecipavo alle riunioni del consiglio senza diritto di voto e c\'era un\'azionista pubblico. Cosa posso dire di piu\'?\". Quanto alle persone iscritte dalla magistratura nell\'elenco degli indagati, Sebastiani aggiunge: \"Credo sia stato fatto un elenco non ragionato delle ipotesi di reato\".

 

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