Angelo Aquaro per La Repubblica
Chrysler, abbiamo un problema: con la Fiat. La nuova Cinquecento deve ancora planare sul mercato americano e già quella delicata categoria che va sotto il nome di concessionari frena. I rivenditori temono che l´ultima arrivata in casa Chrysler ponga dei problemi di mercato.
fiat 500Punto primo: il marchio Fiat si aggiungerebbe al portafoglio Chrysler proprio mentre le altre grandi casa Usa, in tempo di crisi, hanno ridotto i loro brand (General Motors li ha dimezzati da 8 a 4, Ford li ha ridotti a 2).
Punto secondo: Chrysler avrebbe richiesto di allestire all´interno delle concessionarie uno stand dedicato alla Fiat, e questo farebbe aumentare i costi di gestione per centinaia di migliaia di dollari. «L´entusiasmo per l´arrivo della Fiat è diminuito», dice al Wall Street Journal un rivenditore dell´East Coast. E il giornale ne fa un caso giocando con il titolo: alcuni rivenditori vedono \"un problema\", scritto in italiano.
Che cosa sta succedendo? In casa Chrysler tutto è pronto per il battesimo del 30 agosto: oltre 600 rivenditori saranno raccolti al Detroit Institute of Arts per quella che è destinata a diventare una data simbolica per il Made in Italy. La Cinquecento che sarà in vendita a dicembre sfiderà il comparto delle piccole ma belle già aperto negli Usa dalla Mini Cooper.
chrysler FIATE per il design italiano sarà l´occasione per aggiungere una stella tricolore alla bandiera delle icone pop d´America. Sarà solo l´inizio. Il capo di Fiat e Chrysler, Marchionne, dice che probabilmente già da febbraio negli stessi showroom Fiat farà capolino l´Alfa Romeo. E sempre nel 2011 è previsto il lancio dell´altra Fiat: una decappottabile. La convention di fine agosto servirà anche a selezionare duecento concessionari che avranno il compito di imporre il marchio italiano in terra Usa.
Chrsyler non avrebbe da temere all´aggiunta del marchio Fiat perché a differenza di Gm «non c´è alcuna sovrapposizione. Jeep è unica, Dodge è un marchio popolarissimo e Ram si occupa di camion». Tutto a posto? Non è che nella resistenza agli stand Fiat riemerge il vecchio preconcetto verso le auto italiane tramandato in quella vecchia battuta? \"Fiat: Fix It Again, Tony\": AggiustaLa Ancora, Tony.
MarchionneLa verità è che i rivenditori di auto sono tra le corporazioni più potenti degli Usa: sono riusciti perfino a sfuggire - loro che in fase di vendita finanziano prestiti - alla supervisione dell´Agenzia Consumatori prevista dalla riforma Obama. Ma Marchionne - che in Italia è pronto a smembrare il sindacato - non si fa intimidire: da Detroit fanno già sapere che, se i concessionari di lungo corso non ci dovessero stare, l´azienda si rivolgerà al di fuori della tradizionale rete Chrylser.