IL DRAGONE AZZOPPATO – SONO CAZZI PER XI JINPING: LA CINA SCIVOLA SEMPRE PIÙ IN DEFLAZIONE. I PREZZI AL CONSUMO DI NOVEMBRE HANNO REGISTRATO UNA CONTRAZIONE DELLO 0,5% RISPETTO AL 2022 – IN NETTA FRENATA ANCHE I PREZZI ALLA PRODUZIONE (-3%). SI TRATTA DEL 14ESIMO CALO MENSILE CONSECUTIVO – IL PRESIDENTE CINESE AMMETTE CHE LA RIPRESA POST-PANDEMIA È “ANCORA IN UNA FASE CRITICA”…

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xi jinping xi jinping

(ANSA) - La Cina scivola sempre più in deflazione. I prezzi al consumo di novembre hanno registrato una contrazione annua dello 0,5% (dal -0,2% di ottobre) a fronte di stime della vigilia a -0,1%, la più ampia da novembre 2020 a causa della frenata degli alimentari (-4,2% da -4% del mese precedente) e del calo ulteriore delle quotazioni della carne di maiale.

 

I prezzi alla produzione, ha riferito l'Ufficio nazionale di statistica, hanno ceduto il 3% annuo, molto più del -2,6% di ottobre e delle previsioni di mercato di -2,8: si tratta del 14/mo calo mensile consecutivo e del più ampio da agosto con un'economia in condizioni più difficili.

LE DIFFICOLTA ECONOMICHE DELLA CINA LE DIFFICOLTA ECONOMICHE DELLA CINA

 

La deflazione in Cina ha accelerato il passo a novembre, rimarcando le difficoltà della seconda economia mondiale sul fronte del rilancio della domanda interna. I dati sono maturati all'indomani dell'ammissione da parte del presidente Xi Jinping relativa alla ripresa post-pandemia che è "ancora in una fase critica", nel mezzo di "crescenti fattori avversi nell'ambiente politico ed economico internazionale".

 

Dong Lijuan, funzionario dell'Ufficio nazionale di statistica, ha rimarcato in una nota che il marcato calo di ottobre è legato alle "fluttuazioni al ribasso dei prezzi di energia e alimentari". La deflazione, tuttavia, rappresenta una minaccia per l'economia in generale poiché i consumatori tendono a rinviare gli acquisti nella speranza di ulteriori riduzioni.

 

xi jinping al vertice brics di johannesburg xi jinping al vertice brics di johannesburg

Inoltre, la mancanza di domanda può innescare un effetto a catena tra taglio della produzione e licenziamenti o congelamenti di assunzioni da parte delle aziende, dovendo fare i conti la gestione delle scorte esistenti a danno della produttività. Dong, quanto ai prezzi alla produzione, ha attribuito il calo a "un rimbalzo delle quotazioni internazionali del petrolio che ha indebolito la domanda di alcuni beni industriali".

 

L'economia cinese è cresciuta del 4,9% nel terzo trimestre 2023, poco sotto il "circa 5%" di target governativo per l'intero anno. Xi, che giovedì ha presieduto una riunione tematica del Politburo del Partito comunista dedicata al "lavoro economico", ha sollecitato misure per rilanciare la ripresa, sottolineando la necessità di "concentrarsi sull'accelerazione della costruzione di un sistema industriale moderno, sull'espansione della domanda interna e sulla prevenzione e il disinnesco dei rischi".

 

xi jinping vladimir putin a pechino xi jinping vladimir putin a pechino

Il presidente ha anche caldeggiato il rafforzamento dell'"autosufficienza" nei settori chiave della scienza e della tecnologia e l'accelerazione degli sforzi per "la costruzione di un nuovo assetto di sviluppo", nel resoconto dei media statali.

XI JINPING - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY XI JINPING - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY XI JINPING IMPERATORE - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY XI JINPING IMPERATORE - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY

 

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