LA GUERRA DEI CIELI - L’UNIONE EUROPEA HA DATO IL VIA LIBERA ALLA MAXI RICAPITALIZZAZIONE DI AIR FRANCE DA PARTE DELLO STATO FRANCESE, MA LA COMMISSIONE CONTINUA A FARE LA GNORRI CON ALITALIA – L’ULTIMA PROPOSTA DEL GOVERNO VA NELLA DIREZIONE INDICATA DALLA VESTAGER CHE PERÒ CONTINUA A NON SMUOVERSI. SARÀ MICA PER LE PRESSIONI DELLE COMPAGNIE LOW COST, DI LUFTHANSA E DELLA STESSA AIR-FRANCE?

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1 – PERCHÉ BRUXELLES VUOLE TAGLIARE IL 50% DEGLI SLOT DI ALITALIA A MILANO-LINATE? – DIETRO L'OSTILITÀ DELLA COMMISSIONE EUROPEA C’È LA SPINTA DELLA LOBBY DEI CIELI GUIDATA DA LUFHTANSA E RYANAIR, CHE VOGLIONO ACCAPPARRARSI I DIRITTI DI ATTERRAGGIO E DECOLLO IN ITALIA

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/perche-nbsp-bruxelles-vuole-tagliare-50-slot-alitalia-265217.htm

 

2 – AIRFRANCE, OK AI MAXI-AIUTI MA PER ITA È CORSA A OSTACOLI

Umberto Mancini per "il Messaggero"

 

margrethe vestager margrethe vestager

Dopo Lufthansa, via libera rapido della Ue ad AirFrance-Klm che ha annunciato una maxi ricapitalizzazione da 4 miliardi da parte dello Stato francese per sostenere la compagnia colpita dalla crisi.

 

Un' istruttoria durata poche settimane da parte della Commissione alla Concorrenza che ha imposto solo un taglio molto limitato degli slot del vettore a Orly. Tra l' altro, anche lo Stato olandese avrebbe avviato nuove trattative per ottenere altri sostegni pubblici. «Queste prime misure sono una tappa importante per noi - ha commentato Benjamin Smith, ceo del gruppo Air France-Klm - e forniranno stabilità per andare avanti quando inizierà la ripresa».

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Se a Parigi esultano per la svolta, a Roma mordono il freno. Nonostante le attese e i contatti continui, l' ora del verdetto su Ita-Alitalia sembra allontanarsi ancora.

Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione per la Politica di concorrenza, non sembra voler cedere di un millimetro.

 

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Anche se l' ultima proposta italiana - taglio del 10% degli slot, cessione dell' handling e di una parte della manutenzione - va sostanzialmente nella direzione indicata da Bruxelles, o comunque rappresenta una grande sforzo pur di far decollare la newco entro luglio. In una corsa ad ostacoli che appare ogni giorno più drammatica visto che Alitalia rischia di portare i libri in tribunale a fin mese.

 

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LA PARTENZA

L' unico dato certo, ribadiscono fonti di Palazzo Chigi, è il fatto che Ita partirà comunque con o senza il consenso europeo. Perché l' impegno assunto dal nuovo governo è stato chiaro e a questo punto, pur con diverse sensibilità dentro l' esecutivo, tornare indietro sarebbe impossibile.

 

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Non è un mistero infatti che il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti abbia da sempre criticato il salvataggio Alitalia che è costato oltre 10 miliardi ai contribuenti italiani, preferendo, in tempi non sospetti, una solida alleanza internazionale al calvario di questi anni. Sia come sia, la partita, ne è convinto lo stesso Giorgetti, ora va chiusa. Mettendo fine però agli sperperi di Stato una volta per tutte.

 

Nelle prossime ore si lavorerà alla bozza di proposta planata sul tavolo della Commissione per definire gli ultimi dettagli arrivando al compromesso finale. Con l' obiettivo di terminare l' istruttoria in settimana. Poi Ita, ottenuto il disco verde, inizierà a reclutare personale sul mercato e a richiedere aerei ad Alitalia, sempre a prezzi di mercato.

giancarlo giorgetti bruno le maire giancarlo giorgetti bruno le maire

 

Sperando che la gestione commissariale sia in grado di rispondere tempestivamente alle domande. Fino ad oggi mancherebbe, secondo fonti sindacali, una valutazione aggiornata degli asset.

Tant' è che i commissari sarebbero stati richiamati a procedere celermente proprio dal Mise. Un segnale che la dice lunga sulla volontà di decollare in fretta e voltare pagina.

Oggi intanto dovrebbe arrivare il saldo relativo agli stipendi di marzo che verrà accreditato, almeno per piloti e assistenti di volo, l' 8 aprile.

 

LA PROTESTA

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Prosegue la protesta dei sindacati. Dalla Fit-Cisl alla Uil, fino alla Cgil si invita il governo a non cedere alle richieste della Ue. «Visto l' ok ad AirFrance - dice Tarlazzi della Uil - la discriminazione nei nostri confronti è evidente, non si possono applicare due pesi e due misure e Draghi deve intervenire subito». E non è escluso che il presidente del Consiglio, magari con una discreta moral suasion, si faccia avanti per chiudere il dossier con Bruxelles.

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