MR HOGAN DI ETIHAD TRATTA ALITALIA COME SE FOSSE GIÀ (QUASI) SUA - MONTANI È PRONTO A CHIEDERE I DANNI A BERNESCHI & C - IL MONITO DI S&P: “NIENTE COMPIACIMENTI” - BSI, MANAGER IN USCITA IN VISTA DELLA CESSIONE

Etihad si sbilancia più per iscritto che a parole. Il numero uno della compagnia del Golfo dell'accordo con Alitalia non parla, ma la brochure pubblicata in occasione del primo volo Zurigo-Abu Dhabi contiene una sorpresa: Alitalia è già indicata tra gli investimenti europei, insieme ad Air Berlin, Aer Lingus, Air Serbia e Darwin…

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1. MONTANI È PRONTO A CHIEDERE I DANNI A BERNESCHI & C

Da "il Giornale"

 

GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTO GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTO

Sembra pronto il maxi dossier con cui Carige si appresta a fare causa all'ex presidente Giovanni Berneschi e a Ferdinando Menconi, già numero delle sue attività assicurative: entrambi sono in carcere con l'accusa di truffa. L'esposto, predisposto da un pool di studi legali romani, potrebbe essere presentato a giorni. Si tratta di un'azione di responsabilità da decine di milioni. E nel mirino non ci sono soltanto i danni connessi alle compravendite immobiliari a prezzi gonfiati di cui avrebbero beneficiato Berneschi e i suoi complici, ma anche le irregolarità contabili già segnalate dall'Isvap su Carige Assicurazioni. L'azione di responsabilità è un atto dovuto, ma è anche un tentativo di fare altra cassa in momento in cui l'istituto ora guidato da Piero Montani ha già in corso un aumento di capitale da 800 milioni.

 

2. MR HOGAN TRATTA ALITALIA COME SE FOSSE GIÀ (QUASI) SUA

Da "il Giornale"

james hogan james hogan

 

Etihad si sbilancia più per iscritto che a parole. Il numero uno della compagnia del Golfo, James Hogan (nella foto), dell'accordo con Alitalia non parla, ma la brochure pubblicata in occasione del primo volo Zurigo-Abu Dhabi contiene una sorpresa: Alitalia è già indicata tra gli investimenti europei, insieme ad Air Berlin, Aer Lingus, Air Serbia e Darwin (Etihad regional). Stessa grafica, stesso spazio delle partecipazioni già acquisite. Il testo precisa la situazione: trattative a buon punto, promessa di stabilità finanziaria e di nuove opportunità per chi viaggia da e per l'Italia. Alitalia sarà per Etihad «un partner chiave». Il fatto che Hogan inserisca nel materiale istituzionale del suo gruppo anche Alitalia come se fosse già acquisita, appare una promessa che un accordo sarà comunque trovato.

 

3. SINGER, L'AVVOLTOIO DELL'ARGENTINA CHE HA IL CUORE TENERO CON I GRUPPI GAY

Da "il Giornale"

james hogan james hogan

 

Anche gli avvoltoi hanno un cuore. Prendete il caso di Paul Singer (nella foto), boss dell'hedge fund Elliott Management Corporation. Sì, proprio lui, quello gonfio di tango-bond per cui pretende dall'Argentina 1,5 miliardi di dollari di rimborso. Un avvoltoio, appunto, nella tenera definizione della presidentessa della Casa Rosada, Christina Kirchner. Ma il «rapace» Singer sa anche essere diverso: se di mezzo c'è il figlio, convolato a nozze omosessuali in Massachussets, non esita a finanziare il National Gay and Lesbian Task Force Action Fund.

 

4. LA CASA DI TOPOLINO VA IN SALDO CON LA FERROVIA DI «PAPÀ» WALT

Da "il Giornale"

 

Sembra aver fatto un affare l'anonimo acquirente che si è aggiudicato la mega villa di Walt Disney, pagandola «soltanto» 74 milioni di dollari, dai 90 milioni stimati all'inizio. La casa del «papà» di Topolino è in realtà una villa faraonica di circa 3mila metri quadri, circondata da un parco meraviglioso dotato di campo da tennis, piscina e quel che resta di una piccola ferrovia che Walt Disney fece costruire nel 1950. Il treno e i binari sono stati nel frattempo rimossi, ma è rimasto il tunnel sotterraneo con l'arco in pietra su cui è inciso l'anno in cui il trenino cominciò a funzionare.

 

5. BSI, MANAGER IN USCITA IN VISTA DELLA CESSIONE

L.Te. per il "Sole 24 Ore"

 

alitalia etihad alitalia etihad

Mentre si attende la conclusione a breve della trattativa per il suo passaggio al gruppo brasiliano Btg Pactual, la Bsi registra l'uscita dai suoi ranghi di un manager noto sulla piazza ticinese. Franco Polloni, che in Bsi è responsabile Private banking Svizzera , lascerà infatti a fine anno la banca luganese controllata sin qui dal gruppo Generali. Polloni passerà alla Banca del Ceresio, dove sarà membro della direzione generale e responsabile clientela privata.

 

La notizia, anticipata dal Corriere del Ticino, fa discutere. Voci della piazza finanziaria elvetica indicano che l'uscita di Polloni sarebbe collegata alla ormai prossima cessione della Bsi, altre voci indicano invece che la scelta del manager sarebbe maturata a prescindere dalle vicende legate alla cessione della banca. Fatto sta che il nuovo azionista della Bsi (già Banca della Svizzera Italiana) avrà un dossier in più da affrontare, quello della sostituzione del manager ticinese. Polloni ha lavorato in passato alla Banca del Gottardo, poi è approdato in Bsi con la fusione trai due istituti. Ora il passaggio alla Banca del Ceresio, mentre la Bsi apre un nuovo capitolo.

 

6. IL MONITO DI S&P: «NIENTE COMPIACIMENTI»

M. Val. per il "Sole 24 Ore"

 

Doug Peterson ha un messaggio per i mercati: niente «compiacimenti». Una sottovalutazione del rischio, che a sei anni dalla crisi finanziaria riappare nel boom dei titoli spazzatura come nel comportamento del Vix, l'indice della paura di Wall Street. E il suo monito è autorevole: Peterson è l'amministratore delegato di McGraw Hill Financial, casa madre di Standard & Poor's. Parla nel contesto della Conferenza internazionale degli Alumni della Bocconi a New York, dedicata alla crescita e all'evoluzione dei mercati globali.

hostess etihad a sidney hostess etihad a sidney

 

Il futuro richiederà altri grandi adeguamenti innescati da queste evoluzioni: entro il 2030 gli Stati Uniti saranno seguiti dalla Cina nelle classifiche delle piazze obbligazionarie e da Cina e India in quelle azionarie. La sfida del rischio, però, si ripresenta oggi anche attraverso i cambiamenti in corso. Peterson assicura che le agenzie di rating sono cambiate dai tempi dei passi falsi della crisi, più regolamentate e trasparenti nelle valutazioni. E che S&P ha «investito molto» per adeguarsi. Se i suoi timori di compiacimento sono veri, gli investitori potrebbero dover mettere alla prova la sua promessa.

 

7. BONO E IL PRECEDENTE DELL'OPV SENZA CEDOLE

G.D. per il "Sole 24 Ore"

 

Fincantieri non darà dividendo agli azionisti per «almeno tre anni», ha detto l'a.d. di Fincantieri, Giuseppe Bono. Non proprio una frase ideale per invogliare i risparmiatori a comprare le azioni della società che sta andando in Borsa. L'affermazione non è passata inosservata alla Cdp, il colosso pubblico (detta la "nuova Iri") che possiede quasi il 100% della società. Bono ha spiegato che l'offerta è finalizzata a rafforzare i mezzi propri della società, che ha un indebitamento non trascurabile.

 

Golden Globes After Show TAYLOR SWIFT E BONO Golden Globes After Show TAYLOR SWIFT E BONO

C'è un precedente. Nel maggio 2000, quando l'Iri (quello vero) collocò il 44% di Finmeccanica, il prospetto avvertiva: «La società non prevede la distribuzione dei dividendi nel breve periodo». Bono era direttore generale di Finmeccanica, Alberto Lina l'a.d. Un anno e mezzo dopo le azioni avevano perso il 36 per cento. Così nel marzo 2012 il cda Finmeccanica, con Bono a.d., decise di dare un piccolo dividendo (0,1 euro) per risollevare il titolo. Ma la discesa proseguì. Non è un precedente beneaugurante. 

 

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