gabriella alemanno antonino turicchi giancarlo giorgetti ita airways

NON È ANCORA FIN-ITA! – IL NUOVO PRESIDENTE DELL’EX ALITALIA, ANTONINO TURICCHI, È UNO DEI DUE “SINISCALCO-BOY” IN ASCESA (L’ALTRO È DARIO SCANNAPIECO, AD DI CDP). SPETTERÀ A LUI FARE DA REGISTA ALLA VENDITA DELLA COMPAGNIA AEREA: DOPO L’AZZERAMENTO BY GIORGETTI DELLA TRATTATIVA ESCLUSIVA CON CERTARES, LUFTHANSA E MSC HANNO APERTO UN NUOVO CANALE PER IL NEGOZIATO – L’IRONIA SU “ALI-MANNO”: TURICCHI È STATO DIRETTORE ESECUTIVO DEL COMUNE DI ROMA QUANDO ERA SINDACO GIANNI ALEMANNO. LA CUI SORELLA, GABRIELLA, È APPRODATA NEL NUOVO CDA

1 - DAGONOTA

ANTONINO TURICCHI

Antonino Turicchi, nuovo presidente di Ita Airways è noto nei palazzi romani per essere uno dei due Siniscalco-boy. L’altro è Dario Scannapieco. Dopo che Giorgetti ha azzerato la trattativa in esclusiva con Certares-Air France, Lufthansa e il socio MSC, hanno aperto un canale per la trattativa.

 

2 - NUOVO VERTICE A ITA, CHE DIVENTA "ALI-MANNO"

Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”

 

DARIO SCANNAPIECO GIOVANNI GORNO TEMPINI

Antonino Turicchi non arriva a Ita per tagliare i nastri alle inaugurazioni, anzi. Il ministero dell'Economia, azionista unico della compagnia, chiede al nuovo Cda di assegnare al presidente deleghe forti: su finanza, relazioni istituzionali, comunicazione, strategie. Dunque Turicchi - ex dg della Cdp e ad di Fintecna - sarà regista della cessione del vettore.

 

Le prossime ore serviranno anche a testare il senso dell'ironia di Turicchi. Sui social, la sua Ita è già ribattezzata "Ali-manno". Per due anni, Turicchi è Direttore Esecutivo del Comune di Roma, mentre Gianni Alemanno ne è sindaco. E la sorella di Gianni (Gabriella, dirigente all'Agenzia delle entrate) approda ieri nel nuovo Cda di Ita.

Gabriella Alemanno

 

Dopo 14 mesi di turbolenze al vertice, Turicchi dovrà fare gioco di squadra con Fabio Lazzerini, che resta consigliere, dg e ad di Ita. Nominato dal secondo governo Conte, confermato da Draghi, Lazzerini rimane al timone nell'era Meloni, come figura tecnica.

 

Giornata impegnativa invece per l'ormai ex presidente Alfredo Altavilla. Nell'Assemblea dei soci di ieri - che nomina presidente e Cda di Ita - Altavilla si fa sentire e sconsiglia al ministero di vendere Ita a Certares.

 

fabio lazzerini e alfredo altavilla di ita airways 8

Una simile operazione sarebbe «di breve termine», «opportunistica», «deviante» e foriera di «gravi danni», per Ita. Altavilla sottolinea che Certares è un fondo di investimento e non un partner industriale. Non potrebbe garantire, per questo, «serie sinergie ed economie di scala» alla compagnia.

 

Altavilla «tutelerà» anche «i suoi diritti», ora che il ministero lo revoca da presidente e si riserva di colpirlo con un'azione di responsabilità. Azione che partirà, venissero provati atti di Altavilla lesivi del rapporto di fiducia con il ministero. Altavilla ha criticato Certares nelle sedi opportune? O ha tramato, in forme non consentite? Oltre a Turicchi, a Lazzerini e Alemanno, sono nel nuovo Cda Frances Ouseley (confermata) e il quotato docente della Bicocca Ugo Arrigo.

 

gianluigi aponte 6

2 - ITA, OK ALL'AUMENTO DI CAPITALE DA 400 MILIONI IL TESORO PRONTO ALLA CAUSA CONTRO ALTAVILLA

Gabriele De Stefani per “La Stampa”

 

C'è stato un certo imbarazzo quando a condurre l'assemblea dei soci di Ita Airways ieri mattina c'era Alfredo Altavilla, come se nulla fosse. Presidente prima spogliato delle deleghe operative dal cda con il placet del governo Draghi, poi rimosso dalla carica con Giancarlo Giorgetti al Tesoro, infine dimissionario con tanto di causa lanciata contro compagnia e board.

 

ANTONINO TURICCHI 2

A togliere tutti d'impaccio ha pensato il rappresentante del ministero dell'Economia, che ha chiesto di votare l'immediata decadenza di Altavilla dal cda per «gravi atti compiuti contro la società»: detto, fatto e plastico passaggio del testimone al confermato ad Lazzerini, vincitore della lunga battaglia interna alla compagnia.

 

alfredo altavilla 2

A guidare Ita Airways arriva ora Antonino Turicchi, uomo della galassia Cdp e attuale ad di Fintecna. A lui il Tesoro ha deciso di affidare la partita della privatizzazione, con delega a strategie e finanza: l'incarico con scadenza a dieci mesi è il segno della necessità di fare in fretta, perché dopo i 400 milioni di aumento di capitale deliberati ieri, il margine si riduce ad un'altra iniezione di risorse da 250 milioni per il 2023.

 

Oltre non si potrà andare, pena nuovi guai con l'Unione europea. Il duello resta quello tra la cordata Msc-Lufthansa (che ha il gradimento della Lega e di Giorgetti) e Certares-Delta-Air France, che resta in lizza dopo la fine dell'esclusiva.

 

DARIO SCANNAPIECO

A Lazzerini, un tecnico autore del piano industriale lanciato un anno fa al decollo della compagnia, vanno le deleghe più strettamente operative: sarà lui a guidare l'attività ordinaria di Ita Airways nei prossimi mesi e a occuparsi della delicata gestione del personale (ieri pomeriggio primo incontro con i sindacati, che chiedono aumento degli stipendi, rispetto del piano che prevede di salire a 5.750 dipendenti entro tre anni e l'apertura del tavolo sul contratto, concessa a partire dal 30 novembre).

ita airways

 

Insieme a presidente e ad, il cda avrà soli altri tre membri: la confermata Frances Ousleey, l'ex vicedirettrice delle Entrate Gabriella Alemanno (sorella dell'ex sindaco di Roma) e l'economista Ugo Arrigo.

 

L'uscita di scena di Altavilla non sarà indolore. Dopo la causa già presentata dall'ex presidente contro il cda e l'azienda per la rimozione definita senza giusta causa e in violazione delle procedure, la controffensiva è duplice. Da una parte i sei consiglieri uscenti stanno preparando una memoria difensiva in cui riepilogano quelle che considerano le irregolarità commesse dal manager, accusato di aver favorito Msc-Lufthansa nella corsa alla privatizzazione.

antonino turicchi

 

Dall'altra, soprattutto, c'è la decisione del ministero dell'Economia di non concedere la manleva richiesta da Altavilla e, anzi, di riservarsi la possibilità di un'azione legale per i danni arrecati alla compagnia nella gestione del dossier sulla vendita. Così è stato messo nero su bianco in assemblea, in attesa che le indagini interne e la causa intentata dal presidente facciano il loro corso.

gianluigi aponte ita airways 8ita airways 9ita airways 7alfredo altavilla

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”