SIAMO MAGLIARI O GENERALI? - ORA CHE ALESSANDRO BENETTON È DIVENTATO PRESIDENTE DELLA HOLDING DI FAMIGLIA, "EDIZIONE", E CHE L’UNITÀ FAMILIARE È STATA RIGUADAGNATA, IL GRUPPO VENETO DOVRÀ SCHIERARSI NELLA PARTITA DI GENERALI. I BENETTON HANNO IL 4% DEL GRUPPO ASSICURATIVO E SARANNO L’AGO DELLA BILANCIA. ALLA FINE STARANNO CON DONNET E NAGEL O CON DEL VECCHIO E IL DIMISSIONARIO CALTAGIRONE?

-

Condividi questo articolo


Paolo Possamai per “La Stampa”

alessandro benetton alessandro benetton

 

Manca appena l'elezione formale, prevedibile agli inizi di febbraio, quando sarà insediato il nuovo consiglio di amministrazione.

 

E poi la nuova era dei Benetton sotto la guida di Alessandro sarà avviata. Ieri l'assemblea straordinaria di Edizione, vale a dire la cassaforte di famiglia, ha designato il figlio di Luciano alla presidenza.

 

 

LA GALASSIA DI EDIZIONE LA GALASSIA DI EDIZIONE

L'evidenza del nuovo corso, insomma del cambio della guardia, con l'arrivo in cabina di comando degli esponenti della seconda generazione.

 

L'assemblea ha approvato all'unanimità la trasformazione della società in S.p.a. e l'adozione di una nuova governance, con una profonda revisione dello statuto.

 

Revisione che può essere riassunta in due sostantivi: unitarietà e stabilità. Alla voce "stabilità" risale l'indicazione della missione di Edizione quale holding pura di partecipazioni e la strategicità dei suoi investimenti nelle controllate Atlantia, Autogrill e Benetton Group.

ALESSANDRO E LUCIANO BENETTON ALESSANDRO E LUCIANO BENETTON

 

Nel concetto di "unitarietà", invece, stanno le nuove regole di governance, che prevedono in particolare un periodo di lock up di cinque anni.

 

Significa che nessuna azione potrà essere ceduta per il prossimo lustro ad alcuno che non porti il cognome Benetton. In ogni caso, in caso di vendita in futuro, i titolari delle azioni saranno chiamati a offrirle in prelazione dapprima al proprio ramo familiare e poi agli altri tre rami.

 

ENRICO LAGHI ENRICO LAGHI

I 14 cugini eredi dei quattro fondatori - Luciano e Giuliana, oltre a Gilberto e Carlo scomparsi nel 2018 - hanno stabilito regole finalizzate a preservare l'unitarietà del patrimonio, in linea con le best practices delle holding familiari. Uniti, dunque, per non rischiare di incrinare la cassaforte Edizione, che ha due caratteristiche rare: zero debiti e 12 miliardi di valore (pari alla somma delle partecipazioni possedute a prezzi di mercato).

 

generali generali

In questo senso, il nuovo statuto prevede, tra l'altro, la nomina di un consiglio di amministrazione composto da quattro consiglieri diretta espressione dei rami della famiglia Benetton e sino a cinque consiglieri indipendenti, uno dei quali assumerà la funzione di amministratore delegato. L'assemblea ha così indicato Alessandro Benetton (per il ramo di Luciano), Carlo Bertagnin Benetton (per i figli di Giuliana), Christian Benetton (eredi di Carlo) ed Ermanno Boffa (marito di Sabrina, figlia di Gilberto).

fratelli benetton fratelli benetton

 

Il nuovo amministratore delegato sarà Enrico Laghi, che nell'ultimo anno ha vestito i panni di presidente e ha saputo aiutare la famiglia a riscrivere le ragioni per stare assieme. Entro la fine di gennaio sarà completato il processo di selezione degli altri quattro consiglieri indipendenti, dopo di che partirà il nuovo corso.

 

Sarà da vedere come saranno ripartite le deleghe tra Laghi e Alessandro, posto che quest' ultimo sarà un presidente operativo (come nel passato lo fu per decenni Gilberto Benetton, l'inventore della diversificazione rispetto all'originario business dei maglioni colorati). Tra i primissimi dossier che il board dovrà esaminare spicca il rinnovo dei vertici di Atlantia.

Donnet Caltagirone Del Vecchio Donnet Caltagirone Del Vecchio

 

Giusto a ribadire il rilievo strategico della partecipazione, ieri Edizione ha comunicato l'avvenuto acquisto di azioni Atlantia nel corso del mese di dicembre con un incremento della quota dal 31,00% al 33,10%. In aprile scadrà il board di Atlantia, guidato nell'ultimo travagliato biennio dall'ex storico direttore generale di Edizione, Carlo Bertazzo. I Benetton mirano a un "percorso di mercato" per definire la composizione della lista, servendosi dell'assistenza di qualificati advisors.

alessandro e luciano benetton alessandro e luciano benetton

 

In ballo ci sta l'esecuzione di una ambiziosa strategia di sviluppo per il gigante delle infrastrutture. I denari non mancheranno. Detratto il paio di miliardi del programma di buy back, ne resteranno ancora oltre 6 degli 8,3 attesi dalla cessione di Autostrade per l'Italia prevista entro marzo. I denari non sono un problema anche perché Atlantia ha appena un paio di miliardi di debito.

alessandro benetton alessandro benetton

 

E inoltre, per il piano di crescita sul versante delle concessioni autostradali all'estero, Atlantia userà la sub holding Abertis (condivisa con il costruttore spagnolo Florentino Peres). Tra gli investimenti "strategici" spiccano poi come detto Autogrill, che si candida a essere un polo aggregante in uno dei settori più colpiti dalla pandemia, e poi Benetton Group. Secondo i programmi del Ceo Massimo Renon, United colors dovrebbe tornare a break even nel 2023. Ma nel libro delle partecipate brilla anche il 4% di Generali. Riguadagnata l'unità familiare, Alessandro come vorrà schierarsi nella contesa per la compagnia del Leone?

 

---------------------------

LEGGI ANCHE:

ARTICOLI CORRELATI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

---------------------------

 

 

 

christian benetton christian benetton CHRISTIAN BENETTON CHRISTIAN BENETTON

 

la galassia benetton la galassia benetton

 

enrico laghi enrico laghi ENRICO LAGHI ENRICO LAGHI

 

generali 2 generali 2 GRUPPO GENERALI - I SOCI - 14 GENNAIO 2022 GRUPPO GENERALI - I SOCI - 14 GENNAIO 2022 fratelli benetton fratelli benetton caltagirone donnet caltagirone donnet

 

generali generali

 

francesco gaetano caltagirone philippe donnet francesco gaetano caltagirone philippe donnet sede generali milano sede generali milano

 

 

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…