disoccupazione crisi coronavirus economia mercati mercato

TASSE SULLE AUTO, SULLA CASA, ENERGIA, CIBO E PLASTICA: CHE STANGATA LA TRANSIZIONE ENERGETICA! – L’UE HA IMPOSTO UNA SERIE DI NORME PER CERCARE RISOLVERE I PROBLEMI AMBIENTALI, METTENDO LE MANI NELLE TASCHE DI CITTADINI E AZIENDE – IL SETTORE DELL’AUTOMOTIVE METTE IN GUARDIA LE ISTITUZIONI: “OLTRE 600MILA POSTI DI LAVORO A RISCHIO” – CARLOS TAVARES, AD DI STELLANTIS: “COSTI INSOSTENIBILI PER IL SETTORE. A RISCHIARE DI PIÙ È LA FORZA LAVORO..."

1. EFFETTO GREEN ECONOMY

Francesco Giubilei per “il Giornale”

 

transizione ecologica 2

Il rischio che la transizione verde si trasformasse in un aumento di tasse per i cittadini era prevedibile ma la realtà ha superato le aspettative e ci troviamo di fronte a una vera e propria stangata che colpirà gli italiani nei prossimi mesi e anni. Il numero di tasse ambientali è talmente cospicuo - e spesso mascherato che diventa difficile realizzare una mappatura completa anche perché la tassazione si sviluppa a più livelli (locale, nazionale, europeo), proviamo però a definire le principali. 

 

auto tasse

Tasse sulle automobili 

Il settore delle automobili è uno dei più attenzionati dalla transizione ecologica. L'Ue incentiva il passaggio ad auto elettriche o ibride al punto che entro il 2035 i produttori dovranno abbattere del 100% le emissioni dei veicoli venduti. 

 

E proprio ieri al Comitato interministeriale per la Transizione ecologica, i ministri della Transizione ecologica Roberto Cingolani, delle Infrastrutture Enrico Giovannini e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti hanno «definito le tempistiche di sostituzione dei veicoli con motore a combustione interna, decidendo, in linea con la maggior parte dei paesi avanzati, che il phase co. out delle automobili nuove con motore a combustione interna dovrà avvenire entro il 2035». 

classificazione energetica immobili 2

 

Tasse sulla casa 

Se approvata, la direttiva della Commissione europea per subordinare la possibilità di vendere o affittare un immobile alla classe energetica di appartenenza, si rivelerà un salasso costringendo i proprietari di case a spendere migliaia e migliaia di euro per l'adeguamento energetico

bottiglie di vino in piemonte

 

Tasse sul vino e sul cibo 

Uno dei settori più a rischio a causa della svolta green europea è quello alimentare con gravi conseguenze per il made in Italy. È notizia recente la risoluzione comunitaria che equipara il vino alle sigarette azzerando i finanziamenti e imponendo avvertimenti sanitari nelle bottiglie. 

 

tasse in aumento per il 2021

Sorte analoga tocca alla carne finita nel mirino dell'Ue che ha sovvenzionato le aziende impegnate nella produzione di «carne» in laboratorio da cellule in vitro. Al tempo stesso prende sempre più piede l'ipotesi di una «meat tax» (tassa sulla carne) per colpire non solo gli allevatori ma anche i consumatori. Posticipata invece al 2023 la «sugar tax» già introdotta con la legge di Bilancio del 2020. 

 

Tasse sull'energia 

Il caro bollette e l'aumento del costo dell'energia è una delle principali problematiche degli ultimi mesi ed è dovuto anche al contrasto a fonti di energia come le centrali a carbone poiché giudicate troppo inquinanti. 

caro bollette

 

Per cercare di limitare l'aumento delle bollette, il governo italiano ha stanziato vari miliardi di euro, si tratta però di ulteriori soldi pubblici che in qualche modo gli italiani dovranno pagare. C'è poi il tema dei permessi di produzione della CO2 e del mercato europeo Ets; le aziende che producono anidride carbonica devono comprare quote di emissioni influendo così i prezzi all'ingrosso e quelli finali. 

 

Plastic tax 

Per ora è stata rinviata al 2023 ma è solo questione di tempo prima che entri in vigore con un'imposta da 45 centesimi al kg sui prodotti di plastica monouso provocando un consistente aumento dei prezzi. 

 

plastic tax

Aumento Iva Il Consiglio Economia e Finanza dell'Ue (Ecofin) ha aggiornato l'elenco di beni e servizi che possono beneficiare delle aliquote Iva ridotte e, nonostante l'abbassamento in alcuni ambiti, entro il 2030 gli Stati non potranno più applicare aliquote ridotte ai servizi ritenuti dannosi per l'ambiente e per gli obiettivi Ue per il clima. Tra i settori colpiti c'è anche quello dei fertilizzanti e dei pesticidi chimici (con una deroga al primo gennaio 2032) che colpirà duramente l'agricoltura e i piccoli agricoltori. 

plastic tax

 

Siamo di fronte a un delirio fiscale che interessa ogni ambito della società senza lasciare scampo a cittadini e imprese, basandosi su un approccio ideologico che concepisce la tasse come unica ricetta e soluzione per risolvere i problemi ambientali. Così concepita la transizione ecologica sembra un ulteriore modo per mettere le mani nelle tasche dei cittadini, un pericolo che dobbiamo evitare ad ogni costo.

 

2 - MA È GIÀ ALLARME: OLTRE 600MILA POSTI A RISCHIO

Pierluigi Bonora per “il Giornale”

 

super tassa sul diesel 4

Fine corsa dei motori endotermici, quelli tradizionali a benzina e Diesel, entro il 2035 e stessa sorte per le alimentazioni analoghe per i furgoni, ma 5 anni più tardi. L'Italia si allinea alla proposta della Commissione Ue, di punto in bianco, senza averne discusso nell'immediato con i diretti interessati, la filiera automotive. Questi ultimi, spiazzati e sorpresi, dopo le tante rassicurazioni arrivate dal governo, restano in attesa di ulteriori precisazioni. 

 

motore auto elettrica

Tra l'altro le associazioni di categoria Anfia (filiera italiana automotive), Unrae (costruttori esteri) e Federauto (concessionari) siedono al Tavolo Automotive da poco varato all'interno del Mise e creato proprio per affrontare nel modo migliore il tema della transizione energetica alla luce dell'accelerazione impressa dalla Commissione Ue (il piano «Fit for 55» che, si fatto, è una sentanza di condanna a morte dei motori tradizionali fissata al 2035). 

 

Auto elettrica ricarica

Un'azione come quella avviata dal Cite, a questo punto, potrebbe rendere inutili iniziative come quella del Tavolo, e dare il via, al contrario, a un scontro tra le parti. Nella nota diffusa, il Cite parla di «neutralità tecnologica» e di «valorizzazione, non solo dei veicoli elettrici, ma anche delle potenzialità dell'idrogeno, riconoscendo anche il ruolo imprescindibile dei biocarburanti, in cui l'Italia sta costruendo una filiera domestica all'avanguardia». 

 

Peccato che proprio sui biocarburanti ci sia la ferma opposizione delle potenti lobby green che puntano solo sull'elettrico, mentre per quanto concerne l'idrogeno, la tecnologia e i veicoli esistono già (inclusi i camion) e sono sulle strade, peccato che le infrastrutture sono quasi inesistenti. 

 

EMISSIONI GAS

Quella del progettare green è ovviamente un fine nobile, ma l'errore sta tutto nell'avere tanta fretta e guardare a tecnologie (l'elettrico) già ben presenti sul mercato, ma oggetto di listini bonus-dipendenti, lacune nella diffusione delle infrastrutture e delle reali automomie delle batterie. 

 

CHIP AUTOMOTIVE

Il settore automotive, dal canto suo, è tuttora alle prese con una miriade di problemi (pandemia, chip, disorientamento dei consumatori, colonnine lente e ancora poche, parco da rinnovare, zero incentivi) che alla fine dell'anno porteranno il conteggio delle vendite sotto quota 1,5 milioni di unità. Michele Crisci, presidente di Unrae (l'associazione della Case estere che operano in Italia), afferma che «come al solito si pongono degli obiettivi senza però spiegare come ci si arriverà». 

 

filiera automotive

Proprio nei giorni scorsi le stesse associazioni avevano messo per l'ennesima volta in guardia le istituzioni dal fatto che un'accelerazione forzata verso il tutto elettrico, in assenza di una programmazione, a esempio, sulle riconversioni produttive e la formazione, metterebbe a rischio 70mila posti nelle concessionarie (allarme lanciato da Federauto), 60mila nel mondo industriale e indotto (dato Fim-Cisl) e, a livello europeo, oltre 500mila occupati nella componentistica (Anfia). 

 

«È il suicidio dell'industria europea dei motori Diesel», il recente commento di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. Carlos Tavares, ad di Stellantis, ha quindi parlato di «costi insostenibili per il settore» e che «a rischiare di più è la forza lavoro, come paventato più volte dai sindacati europei». È lo stesso Tavares che alla sfida su elettrico e software ha deliberato per Stellantis investimenti, da qui al 2025, pari a 30 miliardi di euro.

emissione co2 gas di scarico auto

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?