salvini piantedosi crosetto meloni

“SALVINI AL VIMINALE? NON MI OCCUPO DI POLITICA INTERNA, MA DI DIFESA. NE HO GIÀ ABBASTANZA” – CROSETTO TRANCHANT SUL POSSIBILE RITORNO DEL LEADER LEGHISTA AL MINISTERO DELL’INTERNO - ANCHE LOLLOBRIGIDA E GASPARRI STRONCANO L’IDEA: “IL VIMINALE È GIÀ ASSEGNATO A UN’ALTRA PERSONA” – E’ PARTITO IL PRESSING DEL CARROCCIO CHE NON ABBANDONA LA LINEA DI CONTRAPPOSIZIONE ALLA COMMISSIONE UE SUL PIANO URSULA: “SALVINI HA SUBITO DELLE INGIUSTIZIE. SI RICORDINO LE CHAT DI PALAMARA CON I GIUDICI CHE CHIEDEVANO DI FERMARLO”

C. Zap. per il “Corriere della Sera”- Estratti

 

(…)

 

 

MATTEO PIANTEDOSI MATTEO SALVINI

Dentro il centrodestra, invece, resta aperta la questione della richiesta di un ritorno di Matteo Salvini al Viminale.

 

Guido Crosetto è tranchant : «Non mi occupo di politica interna, ma di Difesa. Ne ho già abbastanza». Da parte degli alleati non arrivano aperture su una questione che la stessa premier Giorgia Meloni aveva giudicato inesistente solo tre mesi fa.

 

Salvini nel pomeriggio di lunedì aveva lasciato trapelare di non voler tirare la corda più di tanto, anche per i buoni rapporti con Matteo Piantedosi. E ieri ha chiarito: «Con lui parlo tutti i giorni e lavoriamo benissimo». Così, tocca ad altri esponenti del vertice leghista tenere in piedi la richiesta. Dopo il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, ecco il vicesegretario Claudio Durigon: «Salvini ha subito delle ingiustizie. Si ricordino le chat di Palamara con i giudici che chiedevano di fermarlo, e poi ha dovuto subire non un processo ma due. Per l’ingiustizia che abbiamo patito dobbiamo trovare la soluzione per portarlo al ministero, ma non significa che Piantedosi stia facendo male, anzi. Questa è una cosa che comunque valuteranno i due Matteo con Meloni quando e se sarà il momento».

 

guido crosetto giorgia meloni

Ma le risposte che arrivano non sono confortanti per la Lega. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (FdI) lo dice in modo cortese: «Ma noi contiamo che il ministro, vicepremier, continui a fare benissimo il lavoro che sta facendo». Il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri è più asciutto: «Il Viminale è già assegnato a un’altra persona».

La Lega, intanto, non abbandona la linea di contrapposizione alla Commissione Ue, anche se questo va a sbattere con le posizioni degli alleati di centrodestra. Sintomatica la mozione che i leghisti presenteranno negli enti locali e a Bruxelles che invita a bocciare il piano presentato da Ursula von der Leyen (approvato da Forza Italia, mentre FdI si è astenuta). Consapevoli dei possibili attriti, fonti della Lega hanno fatto circolare una nota che dice che la mozione «a Roma servirà da spunto di riflessione con gli alleati per arrivare a una sintesi comune all’insegna del buon senso e della critica costruttiva alla burocrazia europea». Una perifrasi che non riesce a nascondere le differenze che permangono.

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