de luca schlein conte

SCHLEIN E CONTE O TRATTANO CON DE LUCA OPPURE PERDONO LA CAMPANIA - DOPO LA MAZZATA SUL TERZO MANDATO, IL GOVERNATORE PENSA DI PRESENTARE UNA LISTA CIVICA E, IN CASO DI VITTORIA, DIVENTARE VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE. UNA MOSSA CHE RISCHIA DI FAR PERDERE LA COALIZIONE PD-M5S, PROBABILMENTE CAPITANATO DALL’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ROBERTO FICO. PER IL CENTRODESTRA PRENDE QUOTA L’IPOTESI CIRIELLI…

Carlo Tarallo per "la Verità" - Estratti

vincenzo de luca

 

«Dopo il pronunciamento dell’Alta, anzi Altissima, Corte, si apre in Italia una stagione politica di alto valore ideale, morale e istituzionale. Ma nessuno si faccia distrarre dal lavoro!»:

 

24 ore dopo la pronuncia della Corte Costituzionale che ha accolto il ricorso del governo e gli ha sbarrato la strada verso la ricandidatura a presidente della Campania, Vincenzo De Luca attraverso i social rilancia la sua personalissima campagna elettorale, annunciando una serie di interventi in programma, a partire dalle liste di attesa, e domani riunisce i capigruppo di maggioranza.

 

A quanto apprende La Verità da fonti estremamente attendibili, ieri tra gli uomini più vicini allo «sceriffo» la prospettiva di non darsi per vinti circolava con insistenza. «Faremo come Trump ha annunciato di voler fare con Vance al prossimo giro», azzarda una fonte molto vicina a De Luca, «abbiamo una coalizione di otto liste civiche già pronta. Individuiamo un buon candidato alla presidenza, De Luca si candida al Consiglio regionale in tutte le circoscrizioni e conduce in prima persona la campagna elettorale. In caso di vittoria, sarebbe il vicepresidente, come potete immaginare con un peso molto rilevante».

 

VINCENZO DE LUCA VS ELLY SCHLEIN - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO

Sfidare tutti, da Giorgia Meloni a Elly Schlein, con un terzo polo di civici e moderati che si contrapponga al centrodestra e al centrosinistra. L’idea circola eccome ai piani alti di Palazzo Santa Lucia. Tattica? Un modo per mettere pressione al Pd, che vuole escluderlo da ogni trattativa sul candidato ufficiale del campo largo?

 

Forse sì, ma conoscendo il temperamento di De Luca il suo entourage è convinto che l’ipotesi stia in piedi, e che il fatto che il figlio Piero sia un deputato del Pd non condizionerà in alcun modo le sue decisioni. Tanto è vero che a quanto ci risulta c’è già una terna di possibili candidati a presidente per l’eventuale polo civico deluchiano. Il primo nome è quello definito «naturale»: il suo vice, Fulvio Bonavitacola, protagonista politico navigato, esperto di questioni amministrative. Il suo punto debole è la scarsa empatia comunicativa. In molti scommettono invece su Lucia Fortini, astro nascente del deluchismo. Assessore alla Scuola e alle Politiche sociali della Regione, giovane, carattere vivace, la Fortini garantirebbe a De Luca di poter formare con lui un «ticket» moderno ed efficace dal punto di vista comunicativo. La terza ipotesi è quella dello storico braccio destro di De Luca: Bruno Cesario, ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi, già parlamentare del Pd.

vincenzo de luca al vinitaly

 

Attualmente ricopre la carica di capo del cerimoniale della Regione, ma nei fatti Cesario è l’ombra del governatore: è con lui dappertutto e provenendo dalla Dc avrebbe la capacità di aggregare forze di ispirazione cattolica allargando la coalizione. Se De Luca scenderà davvero in campo da solo, saranno guai per il campo largo, che si vedrà sottrarre una discreta percentuale di consensi. Campo largo il cui leader di riferimento per le trattative, ormai da mesi, è il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, pioniere dell’alleanza Pd-M5s.

 

Sostenuto in consiglio comunale da una maggioranza larghissima, che va dall’estrema sinistra ai moderati, Manfredi, presidente nazionale dell’Anci, è costantemente in contatto diretto coi leader nazionali del centrosinistra, dalla Schlein a Renzi, da Conte a Calenda fino a Fratoianni.

 

«La Campania ha una solida tradizione di centrosinistra», commenta Manfredi, «questa tradizione va confermata e ovviamente aggiornata ai bisogni dei nuovi tempi. Bisogna lavorare per una coalizione ampia che parta dai riformisti, dai moderati e arrivi fino alla sinistra, così come noi stiamo governando al Comune di Napoli».

conte de luca

 

I leader nazionali gli hanno chiesto e gli chiedono di scendere direttamente in campo, ma lui fino a ora ha opposto un fermo rifiuto: aspira al palcoscenico nazionale. Il candidato in pectore del campo largo per la Regione Campania è al momento Roberto Fico, ex presidente della Camera, figura di peso del M5s. La sua candidatura sarebbe il sigillo dell’alleanza tra la Schlein e Conte per le politiche, ma i partiti moderati hanno diverse perplessità.

 

In campo, sempre per il M5s, c’è il vicepresidente della Camera Sergio Costa, mentre i dem non escludono di proporre un proprio nome.

E il centrodestra? Se De Luca resterà in campo con una sua coalizione, spaccando il centrosinistra (si vota a turno unico) le possibilità di riconquistare la Campania saliranno a dismisura. Il candidato più «papabile» è Edmondo Cirielli, viceministro agli Affari esteri…

 

de luca schleinvincenzo de luca 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…