storia dell arte quadri museo

GLI ITALIANI SONO AFFETTI DA ANALFABETISMO VISIVO. ED È TUTTA COLPA DELLA SCUOLA – PER LA MAGGIOR PARTE DEGLI STUDENTI GIOTTO, MICHELANGELO E CARAVAGGIO SONO POCO PIÙ CHE NOMI. GHIRRI O BASILICO SONO PERFETTI SCONOSCIUTI – IL CRITICO DEL “CORRIERE” VINCENZO TRIONE: “LA RESPONSABILITA’ È DI UN SISTEMA SCOLASTICO FONDATO SULLA CENTRALITÀ DELLA PAROLA E SU UN’ANACRONISTICA DIFFIDENZA VERSO LE IMMAGINI. DA DECENNI LA STORIA DELL’ARTE, NEI PROGRAMMI SCOLASTICI, È RELEGATA IN UNA POSIZIONE MARGINALE, PERIFERICA

Estratto dell’articolo di Vincenzo Trione per il “Corriere della Sera”

 

testa del battista presentata a salome caravaggio

In una lettera inviata nel 1944 a Giuliano Briganti, Roberto Longhi invitava ad ampliare, nella scuola, «l’asfittico spazio concesso a quella storia dell’arte che ogni italiano dovrebbe imparar da bambino come una lingua viva, se vuole avere coscienza intera della propria nazione».

 

Non è andata così. Basta entrare in un’aula universitaria per misurare l’analfabetismo visivo della maggior parte degli studenti. Per tanti, Giotto, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Tintoretto e Caravaggio sono poco più che nomi. Balla, Boccioni e de Chirico sono come vessilli abbandonati in un accampamento deserto. E Burri e Fontana? Fragili echi ascoltati distrattamente. Il medesimo destino tocca ai maestri della fotografia e a quelli del cinema. Ghirri? Basilico? Jodice? E Fellini? Antonioni? Visconti? Rosi? Un Pantheon di giganti ignoti.

 

VINCENZO TRIONE

I ragazzi non hanno responsabilità. La colpa è di un sistema scolastico fermo, ancora profondamente novecentesco, d’impronta gentiliana, fondato sulla centralità della parola e su un’anacronistica diffidenza verso le immagini. È, questa, la ragione per cui da decenni la storia dell’arte, nei programmi scolastici, è relegata in una posizione marginale, laterale, periferica.

 

Ed è, questa, la ragione per cui non si prevedono discipline che educhino alla fotografia e al cinema, nonostante l’Unione Europea insista sulla media literacy, base per una cultura contemporanea.

 

[…]  come aveva ricordato Carlo Levi, «tutto sta insieme, (…) ogni cosa rimane senza perdersi, (…) i secoli si sovrappongono e il pagano, il cristiano e l’arcaico e l’antico, il medioevale e il moderno, non solo stanno uno accanto all’altro ma coincidono, sicché ogni cosa è una ricapitolazione, una summa di tutte le altre».

laocoonte

 

 

Si tratta di un patrimonio diffuso ed esteso, che è stato plasmato non solo dalla letteratura ma anche dalla storia dell’arte e dal cinema. L’Italia esiste perché è stata raccontata da Dante e da Leopardi. Perché è stata rappresentata da Giotto e da Piero della Francesca, da Leonardo e da Caravaggio, da de Chirico. E perché è stata filmata da Fellini e da Antonioni.

 

Da un governo impegnato a celebrare, non senza retorica, i fasti della Nazione ci attenderemmo una seria revisione dei programmi scolastici, che finalmente riconsideri l’importanza delle discipline visive, pensate non come dottrine a circuito interno né come momenti di intrattenimento, ma come decisivi baluardi civili, ineliminabili nella formazione delle generazioni future. Perché, meglio di altri, questi saperi suggeriscono un dialogo problematico con il reale.

 

Fondamento della coscienza critica, offrono gli strumenti per «abitare» diversamente il nostro mondo; aiutano a collegare il concreto e il fantastico; delineano i confini all’interno dei quali geografie non contigue — storia, letteratura, filosofia, scienze e religione — pur salvaguardando differenze e specificità, si co-appartengono e scoprono finalità e significati comuni.

 

GIUSEPPE VALDITARA

«La cultura di un periodo si costruisce con l’arte, non meno che con il pensiero scientifico, filosofico, politico, religioso», aveva sottolineato negli anni sessanta Giulio Carlo Argan. Il quale era stato animato da una precisa convinzione: in Italia, si dovrebbe considerare l’istruzione visuale come un investimento sicuro per l’avvenire.

 

Solo attraverso lo studio delle arti i cittadini possono diventare davvero consapevoli della grandezza della nostra civiltà. Cogliere l’unicità dell’Italia. Comprendere la bellezza di una stratificazione plurisecolare: i frutti più alti del «nostro» talento pittorico, plastico e progettuale. E acquisire i mezzi per difendere il corpo di un patrimonio paesaggistico e architettonico martoriato, sottoposto a violenze senza rimorsi, esito di un’incultura generalizzata, di un’indifferenza delittuosa.

 

COMPIANTO CRISTO MORTO GIOTTO

Perciò, sin dalle elementari, i nostri ragazzi dovrebbero imparare non solo a leggere e a fare calcoli, ma anche a «vedere». Potrebbero così cominciare ad associare arte, cinema, letteratura e storia. Senza dimenticare che l’educazione visiva ha anche una cruciale funzione ecologica.

 

giulio carlo argan

ROBERTO LONGHI

[...] insegna a distinguere le immagini destinate a rimanere da quelle condannate a essere dimenticate e consumate. È quel che aveva scritto Martin Scorsese qualche anno fa: «I giovani devono capire che non tutte le immagini sono fatte per essere consumate come un dolce e poi dimenticate».

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...