baseball juan soto

LANCIA, BATTI E INCASSA MILIONI – IL CASO DELLA STELLA JUAN SOTO, CHE HA RIFIUTATO UN CONTRATTO DA 440 MILIONI DI DOLLARI, HA ACCESO L’ATTENZIONE SULL'ECONOMIA DEL BASEBALL, DOVE GIRANO SEMPRE PIU’ SOLDI – PAUL OYER, ESPERTO DI RAPPORTI TRA SPORT E CAPITALISMO, SPIEGA: “LA ‘SABERMETRICA’, L'ANALISI DEL BASEBALL ATTRAVERSO LE STATISTICHE, È ORMAI UNA SCIENZA E IL VALORE DEI GIOCATORI È INDICATO IN ‘VITTORIE’. DI CONSEGUENZA IN PIÙ BIGLIETTI, RICAVI DAI DIRITTI TELEVISIVI, PIÙ VENDITE DEL MERCHANDISE"

Dedo Tortona per “il Venerdì-la Repubblica”

 

Juan Soto

Quale ventitreenne avrebbe il coraggio di rifiutare un rinnovo di contratto da 440 milioni di dollari per i prossimi 15 anni, ovvero 29,3 milioni di dollari all'anno? Semplice: Juan Soto, giocatore di baseball e stella dei Washington Nationals, che proprio nei giorni scorsi ha reso pubblico il suo "gran rifiuto". Per capire le ragioni di Soto - e indagare su altri curiosi fenomeni a cavallo tra sport ed economia, come l'effetto "positivo" dei bagarini sul mercato dei biglietti - è l'economista Paul Oyer, docente alla Stanford School of Business, nel saggio An economist goes to the game.

 

Professor Oyer, perché Soto rifiuta tutti quei soldi?

«Perché fra tre anni scade il suo contratto con i Nationals, e diventa svincolato (ovvero non avrà più obblighi contrattuali col club). E a quel punto potrà battere tutti i record con le offerte che riceverà dalle altre squadre. Nel 2019 i Los Angeles Angels, per evitare che la loro stella Mike Trout si svincolasse, gli offrirono un contratto da 12 anni per 430 milioni di dollari, l'equivalente di 211.000 dollari per singola partita».

 

Nel baseball americano i principeschi contratti oltre i cento milioni di dollari stanno diventando la norma. Perché ciò non succede negli altri sport?

Paul Oyer 2

«Il valore dei giocatori di baseball è indicato in "vittorie". E di conseguenza in più biglietti, ricavi maggiori dai diritti televisivi, più vendite del merchandise. Per le vittorie c'è un mercato che assomiglia a quello azionario, dove gli investitori puntano su un'azienda perché si aspettano futuri ricavi basati sulla sua performance finanziaria.

 

Il baseball è un unicum, in questo: la "sabermetrica", ovvero l'analisi del baseball attraverso le statistiche è ormai quasi una scienza (dall'acronimo Sabr, Society for American Baseball Researche, ndr), e ha sviluppato sistemi statistici molto sofisticati e attendibili. Ad esempio Mike Trout può portare da 8 a 10 vittorie in più agli Angels. Per questo Trout o Juan Soto, una volta sul mercato, potrebbero anche ricevere offerte sopra i 50 milioni di dollari all'anno. Ecco perché i megacontratti sono una mossa del tutto razionale».

 

Come mai ciò non invoglia tutti i genitori americani ad allevare campioncini di baseball?

Juan Soto 2

«Nella maggior parte degli sport è difficile intuire l'effettivo potenziale di un bambino. Con il basket può essere più facile. Prendiamo la stella Nba Kevin Durant: oggi guadagna circa 75 milioni di dollari all'anno, quindi la scelta dei suoi genitori di investire il tempo di loro figlio nel basketball è stata azzeccatissima. Ma al tempo era una decisione saggia? Sì, ma solo per circostanze eccezionali. Durant a 15 anni era già 2,03 metri, quindi più alto del 99,99 per cento degli uomini. Dei 320.000 ragazzi afroamericani nati nel 1988 come Durant, solo 45 hanno raggiunto quell'altezza, e otto di loro hanno avuto un ricco contratto con l'Nba. Negli altri sport è molto più difficile avere indicazioni così evidenti sulle probabilità di successo dei ragazzi».

 

'ULTIMO LIBRO DI PAUL OYER

Secondo lei gli sportivi di alto livello diventano nel corso della loro carriera degli economisti straordinari. Ovvero?

«Nel prendere le decisioni che li portano a eccellere nelle loro specialità - come tirare un rigore a destra o a sinistra - applicano dei principi teorizzati dai grandi dell'economia. Nei mercati dove c'è molto in gioco - come il mondo dello sport professionistico - le persone imparano attraverso comportamenti ripetuti come valutare costi e benefici per ogni situazione di gioco, e prendere decisioni che gli economisti giudicherebbero ottimali».

 

Veniamo ai bagarini, che lei definisce preziosi per il mondo dello sport. Eppure non hanno una gran fama...

Juan Soto 3

«Noi economisti li apprezziamo perché muovono in maniera efficiente le risorse. Il problema a monte è che per molti eventi sportivi - e ancora di più per i concerti - la domanda di biglietti è di molto superiore all'offerta, visto che stadi e arene hanno un numero fisso di posti. Creando un mercato secondario per i biglietti, i bagarini portano efficienza economica: rivendono i biglietti al prezzo più alto che le persone sono disposte a pagare, e questo fa sì che i biglietti vadano a coloro per i quali hanno più valore. Certo, questo non è un discorso di equità: ma in economia il criterio per stabilire quanto un bene abbia valore per me è quanto sono disposto a pagarlo. A mio avviso il danno che il bagarino porta a chi si trova a dover pagare di più per un biglietto, è minore del beneficio che il bagarino porta a chi vuole disfarsi di un biglietto o acquistarne uno a ridosso dell'evento, quando tutti gli altri sono già stati acquistati».

 

Adesso però molte compravendite avvengono in rete.

BASEBALL

«Infatti internet ha assestato duri colpi ai bagarini, che ormai rischiano di venire rimpiazzati del tutto da siti come StubHub (società del gruppo eBay per la compravendita di biglietti, ndr). Oggi se hai acquistato per cento euro un biglietto per la partita e però, per quel giorno, hai un impedimento, puoi venderlo su StubHub. Troverai qualcuno che era disposto a spendere cento euro, magari vi accorderete per 80 e sarà un vantaggio per entrambi. Prima, per esempio, dovevi venderlo a sessanta euro al bagarino, che l'avrebbe venduto a ottanta euro a un'altra persona: meno ricavi per te, ma il bagarino ti risparmiava la fatica di trovare l'altro acquirente».

juan soto 7baseball cardinalsPaul Oyerjuan soto 8juan soto 10

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”