
“MI SENTO MOLTO SOLO NELLA MIA VITA. NON PROVO PIÙ GIOIA, DEVO RISOLVERE I PROBLEMI CON ME STESSO” - DOPO L’INATTESA SCONFITTA CONTRO IL FRANCESE RINDERKNECH AL PRIMO TURNO DI WIMBLEDON, IL NUMERO 3 DEL MONDO ALEXANDER ZVEREV SCUOTE IL MONDO DEL TENNIS CON DICHIARAZIONI SHOCK CHE MOSTRANO L’ENNESIMO CASO DI ATLETA ALLE PRESE CON PROBLEMI PSICOLOGICI: “FORSE È IL CASO DI ANDARE IN TERAPIA, NON MI SONO MAI SENTITO COSÌ VUOTO IN VITA MIA. NON SI TRATTA DI TENNIS. STO CERCANDO DI USCIRE DAL BUCO, MA MI CI RITROVO SEMPRE DENTRO" – LE ACCUSE DI VIOLENZA E LESIONI DA PARTE DELLA SUA EX
Estratti da fanpage.it
Dopo essere stato sconfitto in cinque set dal francese Rinderknech (7-6 (7), 6-7 (10), 6-3, 6-7 (7) e 6-4), Alexander Zverev in conferenza stampa da Wimbledon ha chiesto pubblicamente aiuto davanti ai media presenti all'All England Club, manifestando un evidente disagio personale. Che va ben al di là della mera eliminazione dal torneo londinese: "Non mi sono mai sentito così vuoto prima d'ora. Mi sento solo, devo risolvere i problemi con me stesso".
Zverev, era inserito come testa di serie numero 3 in tabellone e arrivava a Wimbledon sulla scia di importanti risultati sull'erba con una finale e una semifinale sull’erba, a Stoccarda e Halle. Ottimo viatico per presentarsi, se non nel ristrettissimo lotto dei favoriti, con buone chances per proseguire il proprio cammino invece subito concluso al primo turno contro Rinderknech. Una sorpresa in campo che sparisce però di fronte alle dichiarazioni rilasciate dal tedesco, che con una disarmante sincerità, ha lanciato un accorato appello d'aiuto.
La domanda che ha aperto il vaso di Pandora delle emozioni di Zverev è arrivata quasi ad inizio conferenza: la sconfitta imprevista è più figlia di una condizione fisica, mentale o un mix di tutto? La risposta è stata destabilizzante: "Direi più mentale. A volte mi sento molto solo là fuori e faccio fatica mentalmente. Sto cercando di trovare il modo di uscire da questo buco ma continuo a ritrovarmici dentro. In generale, mi sento piuttosto solo nella vita in questo momento, il che non è molto piacevole"
Parole sconcertanti che tolgono il velo su un momento personale difficilissimo, che va oltre il campo e i suoi risultati: "È difficile per me trovare gioia al di fuori del campo da tennis in questo momento" ha continuato Zverev. "Non è una scusa, con credo di aver disputato una partita terribile… È qualcosa che sento da mesi: mi sento davvero, davvero solo. Non so… non mi era mai successo prima e non ho risposte adesso". Una sconsolante riflessione che si conclude con una ricerca di aiuto finale: "Forse per la prima volta nella mia vita avrò bisogno di andare in terapia. Non mi sono mai sentito così vuoto prima. Non si tratta necessariamente di tennis: anche quando vinco partite non c'è la sensazione che provavo prima. Ero al settimo cielo e mi sentivo motivato. Ora non c'è più".
Zverev è cristallino nell'analisi del suo momento emotivo, tra i più difficili di sempre che si riflette inevitabilmente sulle prestazioni in campo: "Non è un problema di tennis, mi sento ancora tra i primi al mondo ma essendo atleta ovviamente tutto si ripercuote sul campo. Devo prima risolvere i problemi con me stesso per poterne uscire (…)