renzo arbore cari amici vicini e lontani

ARBORE MAGIQUE – RAI STORIA RIPROPONE LO SHOW DEL 1984 DI RENZO ARBORE, “CARI AMICI VICINI E LONTANI”, PER CELEBRARE IL CENTENARIO DELLA RADIO: “ABBIAMO RIPRESO QUELLE SEI LEGGENDARIE SERATE DA 18 MILIONI DI SPETTATORI ALLE QUALI PARTECIPARONO TUTTE LE VOCI STORICHE, DA CORRADO A MIKE BONGIORNO AD ALBERTO SORDI, MA ANCHE COLORO CHE POI HANNO RINNOVATO LA RADIO, COME MAURIZIO COSTANZO, GIANNI BONCOMPAGNI, IL SOTTOSCRITTO” – “SE È TV VINTAGE? SÌ MA SENZA NOSTALGIA…” – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Angela Majoli per www.ansa.it

 

michelangelo antonioni renzo arbore - cari amici vicini e lontani

Alberto Sordi che duetta con Renzo Arbore negli sketch di Mario Pio e del Compagnuccio della Parrocchietta e poi intona la feroce Nonnetta. Monica Vitti che esalta i doppi sensi della spiritosa Paloma Blanca. Corrado, in forza ormai alla concorrenza e tornato in Rai per l'occasione, che confessa una clamorosa gaffe pronunciata in diretta da via Asiago negli anni '50.

 

Per celebrare il centenario della radio, Rai Cultura ripropone - da mercoledì 2 ottobre alle 21.10 su Rai Storia - l'intero ciclo del programma di Arbore 'Cari amici vicini e lontani', trasmesso nel 1984, per il sessantesimo anniversario di questo mezzo immediato, veloce, fidelizzante anche nell'epoca dei social.

 

cari amici vicini e lontani

"Abbiamo ripreso quelle sei leggendarie serate da 18 milioni di spettatori alle quali parteciparono tutte le voci storiche, i grandi artefici di Radiorai, da Corrado a Mike Bongiorno ad Alberto Sordi, ma anche coloro che poi hanno rinnovato la radio, come Maurizio Costanzo, Gianni Boncompagni, il sottoscritto", sorride Arbore in una conversazione con l'ANSA.

 

Tra gli ospiti anche Nunzio Filogamo, protagonista dei Quattro Moschettieri che nel '34 polarizzò l'attenzione del pubblico radiofonico, poi primo conduttore di Sanremo: a lui si deve il copyright della mitica frase "Cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate", ispiratrice del titolo della trasmissione. "Fu una vera e propria festa aziendale, con tanto di buffet, negli studi Dear 'truccati' dallo storico studio radiofonico di via Asiago", con una scenografia in grado di contenere due palcoscenici e numerosi tavoli che accoglievano ospiti e pubblico.

 

renzo arbore

"Nel mio primo programma importante - ricorda ancora Arbore - non mi limitai alle interviste, ma coinvolsi gli ospiti in veri e propri numeri artistici. Parliamo di personaggi fondamentali, che hanno gettato le basi del palinsesto radiofonico, anche per le emittenti private: c'era il varietà della domenica mattina, la Hit Parade con i successi del momento, il talk show di Buon Pomeriggio, Voi ed io con il conduttore a confronto con gli ascoltatori, la voce del pubblico con Chiamate Roma 3131. Una stagione felicissima, l'archetipo delle esperienze venute dopo".

 

renzo arbore gianni boncompagni- cari amici vicini e lontani

Poi la rivoluzione anni '60, con Bandiera gialla, primo programma base di pop, rock, folk, beat, e musica leggera innovativa, fenomeno di costume che propose per la prima volta la musica di Beatles, Rolling Stones, Beach Boys, Bob Dylan, Rokes, Equipe 84, Nomadi, e ancora Per voi giovani e Alto Gradimento.

 

"Con Boncompagni inventammo il deejay radiofonico, che sceglieva la musica in libertà, la lanciava tra il pubblico giovane, indipendentemente dai desiderata delle case discografiche. Ecco, mi dispiace che nel panorama più commerciale di oggi questa figura non ci sia più", sottolinea Arbore, al quale piace citare tra i personaggi chiave "Claudio Cecchetto, perché è stato un grandissimo scopritore di talenti, da Jovanotti ad Amadeus a Fiorello".

 

renzo arbore - cari amici vicini e lontani

Per la riedizione di Rai Cultura, le sei puntate del 1984 sono state suddivise in due parti e ogni momento della trasmissione viene introdotto da Arbore, che approfondisce i temi e i personaggi ospiti della celebrazione di 40 anni prima.

 

Gianni Mazza dirige l'orchestra Rai di Musica Leggera in medley rievocativi della stagione d'oro della radio e in alcuni momenti del programma passa la bacchetta a grandi direttori d'orchestra del passato. Arbore capeggia la formazione 'I Senza vergogna' (Stefano Palatresi, Massimo Catalano, Gegè Telesforo, Alberto Botta, Michele Pavese, il Grande Enzo e Antonio e Marcello) che canta i medley iniziali di canzonette e accompagna le Gemelle Nete, due sorelle 75enni rimaste nella memoria con la spiritosa versione di 'Un bacio a mezzanotte' [...]

 

renzo arbore - cari amici vicini e lontani

Tutte le puntate di Cari amici vicini e lontani sono state sottoposte a un prezioso restauro audio e video nei laboratori delle Rai Teche di Torino. "Se è tv vintage? Sì ma senza nostalgia, è un tributo a coloro che hanno reso grande questo mezzo che ancora oggi è in grado di parlare al grande pubblico, di generare affezione. Penso ai Conigli Dose e Presta, a Barbarossa con Radio2 Social Club, Lillo e Greg, Caterpillar...". Unico rimpianto, la collocazione: "Mi spiace che le serate delle reti generaliste - conclude Arbore - siano tutte occupate".

renzo arbore renzo arbore

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)