TACCO E PUNTA E L'EX PIBE DE ORO E' STRAPAGATO A PESO D'ORO DA MAMMA RAI
LE VOCI CHE RIMBOMBANO A VIALE MAZZINI PARLANO DI TRE MILIONI DI EURO
MARADONA DEVE AL FISCO 31 MILIARDI DI EX LIRE MA IL CACHET VA NELLE PAMPAS
LE VOCI CHE RIMBOMBANO A VIALE MAZZINI PARLANO DI TRE MILIONI DI EURO
MARADONA DEVE AL FISCO 31 MILIARDI DI EX LIRE MA IL CACHET VA NELLE PAMPAS
El Pibe de Oro può stare tranquillo. Fino al 6 gennaio sculetterà ganzo allo show del sabato sera di Milly Carlucci. La partecipazione tacco & punta di Maradona a "Ballando con le stelle" è talmente doviziosa che la Rai non sprecherà nemmeno una di lui immagine - non a caso l'ex tossico argentino sarà domani spaparanzato nel salotto di Bru-neo Vespa.
Il cachet gentilmente scodellato da Mamma Rai è infatti da albero della cuccagna. Le voci che rimbombano a viale Mazzini parlano di tre milioni di euro. Una foresta della cuccagna divisa, pare, in due contratti: uno per la partecipazione, l'altro per l'immagine.
L'ex Pibe de Oro è stato strapagato a peso d'oro. Chi ha autorizzato la firma del contrattone? Cattaneo? Meocci? Il vecchio o il nuovo Cda? In realtà tutto il budget - una puntata dello show danzante costerebbe 4 milioni e 600 mila - è gestito dal producer Bibi Ballandi. Il fantasista del cocacalcio era stato a suo tempo agganciato da Giorgio Gori per fare il naufrago all'Isola dei Famosi3. Ma il compenso billionario era stato considerato esagerato per una rete, come Rai2, che si prefigge una media di ascolto del 14 per cento. Quindi, per 750 mila euro, era stato imbarcato per Samanà l'incredibile Albano (che ne sta combinando di scotte e di crude). E il Maradona dimagrito e tinto è stato - per quella montagna di euro - girato alla rete ammiraglia per rinforzare il sabato sera in vista del terribile duello di Milly con Maria La Sanguinaria.
CHE FISCO PER MARADONA!
Basta? Non basta. Perché lo Stato italiano e' in credito di 31 miliardi di vecchie lire per le vecchie faccende. Leggete un po' - da www.lapadania.com - l'intervento di Daniele Molgora, Sottosegretario Ministero Economia e Finanze
Maradona, il più grande giocatore di tutti i tempi, uno che sui campi di calcio ha fatto impazzire mezzo mondo, oggi riesce a realizzare gol, forse meno conosciuti, ma ben più difficili di quello famoso contro l'Inghilterra nella semifinale dei mondiali in Messico, in cui aveva dribblato e rimbambito mezza squadra inglese. Oggi è ancora lui il protagonista, ma i beffati questa volta non sono gli inglesi, ma lo Stato e, quindi, il popolo italiano. Il signor Diego Armando Maratona deve al fisco qualcosa come 31.782.429,73 e (pari a oltre 61 miliardi e mezzo di vecchie lire) per il mancato versamento dell'Irpef per gli anni che vanno dal 1985 al 1990. L'Agenzia delle Entrate è riuscita, nel 1993 e nel 2001, a notificargli le cartelle esattoriali relative al debito fiscale; è riuscita a vincere un lungo contenzioso che si è concluso addirittura in Cassazione, ma di quattrini assolutamente nulla: neanche un centesimo è entrato nelle casse dello Stato.
Maradona è imprendibile, il fisco italiano non ha ancora trovato il Claudio Gentile in grado di bloccarlo. Maradona è residente in Argentina, Paese con il quale non esiste una convenzione per la reciproca assistenza al recupero dei crediti fiscali, e quindi non si riesce ad aggredire il suo patrimonio. Ma c'è di più: el Pibe de oro da alcuni anni viene in Italia per programmi televisivi e, finora, infruttuosi si sono rivelati i tentativi di pignorare i compensi per le sue presenze in Tv: Maradona condiziona le sue performance all'accredito del compenso presso istituti di credito argentini.
Non è finita: Maradona, sabato 17 settembre, ha preso parte alla trasmissione televisiva "Ballando con le Stelle" e la Rai (emittente di Stato), secondo organi di stampa (notizia mai smentita), gli avrebbe accordato una somma di quasi 1.300.000 euro. Poca cosa rispetto al debito che Maradona ha nei confronti del nostro Paese, ma certo questo non è un buon motivo per invitarlo come un eroe. Nessuno dei direttori Rai, loro che si ritengono giornalisti, sempre informati su tutto e su tutti, si è posto il problema dell'opportunità di pagare compensi a siffatti evasori: sarebbe quasi come pagare Tanzi o Cragnotti per andare in Tv, e non mi pare proprio il caso.
Forse è meglio tacere tutto, forse è meglio ignorare le richieste di collaborazione dell'Agenzia delle Entrate, che, con un'impresa disperata, in data 1° agosto ha tentato di effettuare il pignoramento dei compensi di Maradona. La solita Rai populista e boiarda: feroce con la gente comune che disdice il canone, ma sempre pronta ad osannare un grande evasore, solo perché calciatore famoso. Ci rendiamo conto di che cosa vuol dire? Un ente pubblico che non si pone minimamente il problema dei danni che questo personaggio ha creato all'erario. E poi si discute dell'imparzialità dell'informazione e della funzione educatrice della Tv di Stato. Figuriamoci! Quale funzione di imparzialità, quale funzione educatrice! La Rai dimostra di essere il solito carrozzone pubblico in mano ai soliti personaggi senza coscienza, pronti a svendere il proprio Paese per meri interessi di bottega.
Dagospia 28 Settembre 2005
Il cachet gentilmente scodellato da Mamma Rai è infatti da albero della cuccagna. Le voci che rimbombano a viale Mazzini parlano di tre milioni di euro. Una foresta della cuccagna divisa, pare, in due contratti: uno per la partecipazione, l'altro per l'immagine.
L'ex Pibe de Oro è stato strapagato a peso d'oro. Chi ha autorizzato la firma del contrattone? Cattaneo? Meocci? Il vecchio o il nuovo Cda? In realtà tutto il budget - una puntata dello show danzante costerebbe 4 milioni e 600 mila - è gestito dal producer Bibi Ballandi. Il fantasista del cocacalcio era stato a suo tempo agganciato da Giorgio Gori per fare il naufrago all'Isola dei Famosi3. Ma il compenso billionario era stato considerato esagerato per una rete, come Rai2, che si prefigge una media di ascolto del 14 per cento. Quindi, per 750 mila euro, era stato imbarcato per Samanà l'incredibile Albano (che ne sta combinando di scotte e di crude). E il Maradona dimagrito e tinto è stato - per quella montagna di euro - girato alla rete ammiraglia per rinforzare il sabato sera in vista del terribile duello di Milly con Maria La Sanguinaria.
CHE FISCO PER MARADONA!
Basta? Non basta. Perché lo Stato italiano e' in credito di 31 miliardi di vecchie lire per le vecchie faccende. Leggete un po' - da www.lapadania.com - l'intervento di Daniele Molgora, Sottosegretario Ministero Economia e Finanze
Maradona, il più grande giocatore di tutti i tempi, uno che sui campi di calcio ha fatto impazzire mezzo mondo, oggi riesce a realizzare gol, forse meno conosciuti, ma ben più difficili di quello famoso contro l'Inghilterra nella semifinale dei mondiali in Messico, in cui aveva dribblato e rimbambito mezza squadra inglese. Oggi è ancora lui il protagonista, ma i beffati questa volta non sono gli inglesi, ma lo Stato e, quindi, il popolo italiano. Il signor Diego Armando Maratona deve al fisco qualcosa come 31.782.429,73 e (pari a oltre 61 miliardi e mezzo di vecchie lire) per il mancato versamento dell'Irpef per gli anni che vanno dal 1985 al 1990. L'Agenzia delle Entrate è riuscita, nel 1993 e nel 2001, a notificargli le cartelle esattoriali relative al debito fiscale; è riuscita a vincere un lungo contenzioso che si è concluso addirittura in Cassazione, ma di quattrini assolutamente nulla: neanche un centesimo è entrato nelle casse dello Stato.
Maradona è imprendibile, il fisco italiano non ha ancora trovato il Claudio Gentile in grado di bloccarlo. Maradona è residente in Argentina, Paese con il quale non esiste una convenzione per la reciproca assistenza al recupero dei crediti fiscali, e quindi non si riesce ad aggredire il suo patrimonio. Ma c'è di più: el Pibe de oro da alcuni anni viene in Italia per programmi televisivi e, finora, infruttuosi si sono rivelati i tentativi di pignorare i compensi per le sue presenze in Tv: Maradona condiziona le sue performance all'accredito del compenso presso istituti di credito argentini.
Non è finita: Maradona, sabato 17 settembre, ha preso parte alla trasmissione televisiva "Ballando con le Stelle" e la Rai (emittente di Stato), secondo organi di stampa (notizia mai smentita), gli avrebbe accordato una somma di quasi 1.300.000 euro. Poca cosa rispetto al debito che Maradona ha nei confronti del nostro Paese, ma certo questo non è un buon motivo per invitarlo come un eroe. Nessuno dei direttori Rai, loro che si ritengono giornalisti, sempre informati su tutto e su tutti, si è posto il problema dell'opportunità di pagare compensi a siffatti evasori: sarebbe quasi come pagare Tanzi o Cragnotti per andare in Tv, e non mi pare proprio il caso.
Forse è meglio tacere tutto, forse è meglio ignorare le richieste di collaborazione dell'Agenzia delle Entrate, che, con un'impresa disperata, in data 1° agosto ha tentato di effettuare il pignoramento dei compensi di Maradona. La solita Rai populista e boiarda: feroce con la gente comune che disdice il canone, ma sempre pronta ad osannare un grande evasore, solo perché calciatore famoso. Ci rendiamo conto di che cosa vuol dire? Un ente pubblico che non si pone minimamente il problema dei danni che questo personaggio ha creato all'erario. E poi si discute dell'imparzialità dell'informazione e della funzione educatrice della Tv di Stato. Figuriamoci! Quale funzione di imparzialità, quale funzione educatrice! La Rai dimostra di essere il solito carrozzone pubblico in mano ai soliti personaggi senza coscienza, pronti a svendere il proprio Paese per meri interessi di bottega.
Dagospia 28 Settembre 2005