PANCE DA "JUNO" - LE EX VERGINI DI SALEM: IL PATTO SEGRETO DELLE MAMME-BAMBINE: IN 17 RESTANO INCINTE (E NON RIVELANO I PADRI) - LA MATERNITÀ COME SFIDA E COME AFFERMAZIONE DI LORO STESSE.
Vittorio Zucconi per "la Repubblica"
Nella terra che un tempo apparteneva ai Puritani, in quel New England che invano tentò di esorcizzare con lapidazioni, fuoco e cappio il demonio della carne dalle proprie donne, le ex Vergini di Salem formano un patto fra di loro per diventare «le ragazze madri» di Salem e scoppia l´epidemia delle gravidanze volontarie fra ragazzine.
In un liceo di Gloucester, nel Massachusetts, a pochi minuti proprio dalla Salem dei tremendi processi alle "streghe" a fine Seicento, diciassette teen agers di quindici e sedici anni esibiscono contemporaneamente e con orgoglio il loro pancione, senza rivelare chi siano i padri. E spiegano a sbigottiti presidi, professori, genitori e amministratori che l´hanno fatto «perché lo volevano fare». Non il sesso, che a 14 anni in media la maggioranza di maschi e femmine comunque comincia a praticare senza curarsi delle inutili campagne nazionali per l´astinenza e la castità, ma la maternità singola. La maternità come sfida e come affermazione di loro stesse.
Prima ancora che la statistica allertasse gli adulti, di fronte alla scoperta che quelle diciassette adolescenti in attesa erano almeno il quadruplo della incidenza media e accettata come normale di studentesse incinte fra le 600 iscritte in quell´istituto (quattro ogni anno), fu lo strano comportamento delle ragazze che facevano i test di gravidanza nell´infermeria del liceo, con i kit, i prodotti acquistabili in ogni farmacia a inquietarli. Quando il risultato era negativo, dunque non risultavano incinte, anziché respirare sollevate e innalzare ringraziamenti al cielo come milioni di adolescenti, le ragazze si mostravano deluse e imbronciate. E si ripresentavano per nuovi test, mese dopo mese, fino a quando scoprivano, felici, di essere in attesa.
Una breve indagine, e le loro franche risposte, rivelarono che non soltanto esse avevano fatto il possibile per essere fecondate, ma che tra loro esisteva addirittura un patto segreto per raggiungere, possibilmente insieme e contemporaneamente, la maternità. Si dicono ispirate dal cinema, da film di buon successo diffusi all´inizio di quest´anno, "Juno", e "Knocked Up" (slang per «essere incinta») storie sentimentali ed edificanti di donne che decidono, anziché abortire come sarebbe stato loro diritto e scelta, di far nascere il bambino e che sono state adottate da movimenti abortisti come materiale di propaganda «per la vita».
Ma nel copione di quei film, le gravidanze sono involontarie, «incidenti», come si ripetono ogni giorno nel mondo a giovani e meno giovani. Quello che rende straordinario il caso delle «ex Vergini di Salem» è la scelta, è il patto deliberato fra di loro per farsi ingravidare e per partorire, per usare la propria femminilità come un grido di autonomia, di ribellione e di affermazione. Una riedizione ben più drammatica del celebre slogan delle femministe anni '70, quando proclamavano sulle T-shirt che «l´utero è mio e me lo gestisco io» e si battevano per quel diritto di scelta che in Massachusetts esiste e sarebbe disponibile a quelle studentesse.
Bisogno di sentirsi amate e di poter amare, non l´amante di una sera, un boyfriend o un marito, ma da una creatura tutta loro, da un figlio. Questo hanno detto all´infermiera di servizio e al pediatra di zona per spiegare le loro azioni molte di quelle 17 liceali, che dallo scorso ottobre, quando il patto è scattato, hanno cominciato a tentare di farsi mettere incinta. Tacendo, tutte, i nomi dei padri.
Sono stati interrogati i loro compagni di scuola maschi, che tutti negano. E´ stato fermato dalla polizia un senzatetto, un operaio stagionale migrante, che si aggirava attorno al liceo di Gloucester nel periodo in cui le studentesse hanno cominciato a farsi fare i test di gravidanza in massa e la procuratrice della repubblica locale sta pensano a ipotesi di incriminazione contro ignoti per stupro legale, poiché far sesso con una minorenne è, indipendentemente dalle intenzioni di lei, un crimine.
Forse la spiegazione del mistero delle ex vergini del New England sta oltre i confini della criminalità, della ingenuità o delle suggestioni di giovanissime sedotte dall´idea della maternità come rivolta. Sta esattamente nella crisi di identità e di vita quotidiana che ha afferrato la cittadina di Gloucester, come sconvolse il New England dei Puritani duecento vent´anni or sono. Gloucester, una comunità religiosissima, dunque molto esposta alla predicazione contro il sesso prematrimoniale, è, da tempo, in enormi difficoltà economiche, per il collasso della pesca nei banchi dell´Atlantico che l´aveva resa prospera. Proprio come Boston, Salem e le colonie Puritane si dibattevano, alla fine del XVII secolo, tra difficoltà economiche e inverni terribili.
I New Englanders del 1690 videro nel demonio, e nelle donne che se ne lasciavano sedurre, la causa dei loro mali. Le pronipotine hanno creduto di vedere nel proprio corpo di donna, nella loro capacità di creare e dare vita, la risposta alla depressione individuale e collettiva che ha afferrato la loro comunità, rinunciando a quegli uomini, a quei padri, a quella famiglia che non è riuscita a proteggerle dalla solitudine e dall´impoverimento.
Il pediatra della scuola ha subito chiesto che sia intensificata l´educazione sessuale e psicologica delle 600 studentesse del liceo, che siano diffusi anticoncezionali gratuiti e siano informate della possibilità di abortire, che venga spiegato a queste giovani che cosa significhi diventare madri singole a 15 o 16 anni, o cedere il proprio bambino in adozione, quando tutte le ricerche notano che le maternità adolescenziali sono tra le prime cause di povertà per le madri e di vite amare per i loro figli. Ma le gravidanze di teen agers, a volte di bambine, stanno crescendo ovunque, negli Stati Uniti, dopo anni di diminuzione, al ritmo del 3% in più ogni anno. Il diavolo, avrebbero mormorato due secoli or sono gli esorcisti puritani di Harvard che fin da allora non capivano le donne, deve essere il diavolo.
Dagospia 20 Giugno 2008
Nella terra che un tempo apparteneva ai Puritani, in quel New England che invano tentò di esorcizzare con lapidazioni, fuoco e cappio il demonio della carne dalle proprie donne, le ex Vergini di Salem formano un patto fra di loro per diventare «le ragazze madri» di Salem e scoppia l´epidemia delle gravidanze volontarie fra ragazzine.
In un liceo di Gloucester, nel Massachusetts, a pochi minuti proprio dalla Salem dei tremendi processi alle "streghe" a fine Seicento, diciassette teen agers di quindici e sedici anni esibiscono contemporaneamente e con orgoglio il loro pancione, senza rivelare chi siano i padri. E spiegano a sbigottiti presidi, professori, genitori e amministratori che l´hanno fatto «perché lo volevano fare». Non il sesso, che a 14 anni in media la maggioranza di maschi e femmine comunque comincia a praticare senza curarsi delle inutili campagne nazionali per l´astinenza e la castità, ma la maternità singola. La maternità come sfida e come affermazione di loro stesse.
Prima ancora che la statistica allertasse gli adulti, di fronte alla scoperta che quelle diciassette adolescenti in attesa erano almeno il quadruplo della incidenza media e accettata come normale di studentesse incinte fra le 600 iscritte in quell´istituto (quattro ogni anno), fu lo strano comportamento delle ragazze che facevano i test di gravidanza nell´infermeria del liceo, con i kit, i prodotti acquistabili in ogni farmacia a inquietarli. Quando il risultato era negativo, dunque non risultavano incinte, anziché respirare sollevate e innalzare ringraziamenti al cielo come milioni di adolescenti, le ragazze si mostravano deluse e imbronciate. E si ripresentavano per nuovi test, mese dopo mese, fino a quando scoprivano, felici, di essere in attesa.
Una breve indagine, e le loro franche risposte, rivelarono che non soltanto esse avevano fatto il possibile per essere fecondate, ma che tra loro esisteva addirittura un patto segreto per raggiungere, possibilmente insieme e contemporaneamente, la maternità. Si dicono ispirate dal cinema, da film di buon successo diffusi all´inizio di quest´anno, "Juno", e "Knocked Up" (slang per «essere incinta») storie sentimentali ed edificanti di donne che decidono, anziché abortire come sarebbe stato loro diritto e scelta, di far nascere il bambino e che sono state adottate da movimenti abortisti come materiale di propaganda «per la vita».
Ma nel copione di quei film, le gravidanze sono involontarie, «incidenti», come si ripetono ogni giorno nel mondo a giovani e meno giovani. Quello che rende straordinario il caso delle «ex Vergini di Salem» è la scelta, è il patto deliberato fra di loro per farsi ingravidare e per partorire, per usare la propria femminilità come un grido di autonomia, di ribellione e di affermazione. Una riedizione ben più drammatica del celebre slogan delle femministe anni '70, quando proclamavano sulle T-shirt che «l´utero è mio e me lo gestisco io» e si battevano per quel diritto di scelta che in Massachusetts esiste e sarebbe disponibile a quelle studentesse.
Bisogno di sentirsi amate e di poter amare, non l´amante di una sera, un boyfriend o un marito, ma da una creatura tutta loro, da un figlio. Questo hanno detto all´infermiera di servizio e al pediatra di zona per spiegare le loro azioni molte di quelle 17 liceali, che dallo scorso ottobre, quando il patto è scattato, hanno cominciato a tentare di farsi mettere incinta. Tacendo, tutte, i nomi dei padri.
Sono stati interrogati i loro compagni di scuola maschi, che tutti negano. E´ stato fermato dalla polizia un senzatetto, un operaio stagionale migrante, che si aggirava attorno al liceo di Gloucester nel periodo in cui le studentesse hanno cominciato a farsi fare i test di gravidanza in massa e la procuratrice della repubblica locale sta pensano a ipotesi di incriminazione contro ignoti per stupro legale, poiché far sesso con una minorenne è, indipendentemente dalle intenzioni di lei, un crimine.
Forse la spiegazione del mistero delle ex vergini del New England sta oltre i confini della criminalità, della ingenuità o delle suggestioni di giovanissime sedotte dall´idea della maternità come rivolta. Sta esattamente nella crisi di identità e di vita quotidiana che ha afferrato la cittadina di Gloucester, come sconvolse il New England dei Puritani duecento vent´anni or sono. Gloucester, una comunità religiosissima, dunque molto esposta alla predicazione contro il sesso prematrimoniale, è, da tempo, in enormi difficoltà economiche, per il collasso della pesca nei banchi dell´Atlantico che l´aveva resa prospera. Proprio come Boston, Salem e le colonie Puritane si dibattevano, alla fine del XVII secolo, tra difficoltà economiche e inverni terribili.
I New Englanders del 1690 videro nel demonio, e nelle donne che se ne lasciavano sedurre, la causa dei loro mali. Le pronipotine hanno creduto di vedere nel proprio corpo di donna, nella loro capacità di creare e dare vita, la risposta alla depressione individuale e collettiva che ha afferrato la loro comunità, rinunciando a quegli uomini, a quei padri, a quella famiglia che non è riuscita a proteggerle dalla solitudine e dall´impoverimento.
Il pediatra della scuola ha subito chiesto che sia intensificata l´educazione sessuale e psicologica delle 600 studentesse del liceo, che siano diffusi anticoncezionali gratuiti e siano informate della possibilità di abortire, che venga spiegato a queste giovani che cosa significhi diventare madri singole a 15 o 16 anni, o cedere il proprio bambino in adozione, quando tutte le ricerche notano che le maternità adolescenziali sono tra le prime cause di povertà per le madri e di vite amare per i loro figli. Ma le gravidanze di teen agers, a volte di bambine, stanno crescendo ovunque, negli Stati Uniti, dopo anni di diminuzione, al ritmo del 3% in più ogni anno. Il diavolo, avrebbero mormorato due secoli or sono gli esorcisti puritani di Harvard che fin da allora non capivano le donne, deve essere il diavolo.
Dagospia 20 Giugno 2008