MELANDRI, GENTILONI, FASSINO, FRANCESCHINI, MORRI: TUTTI CONTRO IL VELTRONISMO RAI-BIFORCUTO - E RICICCIA PETRUCCIOLI CONSIDERATO PIÙ "RICONDUCIBILE" AL PD DI PIETRO CALABRESE - IL CASO SACCÀ.

Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

Riuscirà la commissione di Vigilanza a eleggere oggi alle 15 Leoluca Orlando alla presidenza? Fino a ieri sera il Pdl ha fatto sapere che non parteciperà alla riunione, facendo mancare il numero legale, in assenza di una «chiara intesa » su tutto l'assetto Rai, non solo sulla Vigilanza ma anche sulla presidenza e la direzione generale. Proprio ieri sera Walter Veltroni, parlando a Sky Tg24 Sera, ha detto che «se vi fosse la disponibilità del centrodestra a votare Petruccioli noi saremmo disponibili a farlo. Petruccioli sta lavorando bene, ha garantito con livello la salvaguardia del servizio pubblico».

In quanto all'intesa con la maggioranza: «Che si debba fare un patto sta scritto nella legge, che prevede che il presidente va eletto tra maggioranza e opposizione. Ci fu un patto anche per Petruccioli». Ma solo stamattina alle 9 il nodo verrà definitivamente sciolto, durante il vertice convocato dal segretario del Pd: quindi è possibile qualsiasi ulteriore svolta. Infatti fino a ieri si parlava di un ticket Pietro Calabrese (presidenza) e Stefano Parisi (direzione generale).



Però all'interno del Pd sono cresciute le perplessità. Non solo di Giovanna Melandri, ministro ombra delle Comunicazioni («prima le riforme della Gasparri e poi le nomine»). Ma anche di Paolo Gentiloni, dei fassiniani, di Dario Franceschini, del capogruppo in Vigilanza, Fabrizio Morri. Molti avrebbero preferito una conferma di Petruccioli, considerato più «riconducibile » al Pd di Pietro Calabrese, al di là delle sue qualità professionali. Soprattutto alla luce della possibile elezione di Orlando, Italia dei Valori, alla Vigilanza: postazione «perduta » dal Pd.

E cosa dice il Pdl? Maurizio Gasparri, presidente dei senatori: «Personalmente avrei difficoltà a esprimere un giudizio negativo su Petruccioli e sul suo operato. Se dovessi sottoporre una valutazione al mio schieramento, riterrei l'ipotesi più che percorribile». Dice Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni: «Per noi l'importante è un accordo complessivo sui nomi per la Rai. Se si arriva a una unitarietà di un disegno, questo può passare al di là dei nomi». Infine Giorgio Lainati, capogruppo Pdl in Vigilanza: «Eleggemmo Petruccioli nel 2005 con 33 voti su 33 della Vigilanza, mi pare un ottimo presupposto.

È stato un vero presidente di garanzia alla Rai come lo fu in Vigilanza. Infatti non credo che il portavoce del partito di Di Pietro, Leoluca Orlando, possa ugualmente rappresentare quel ruolo di garanzia svolto da Petruccioli in modo così chiaro e netto. Orlando non ha mai preso le distanze dalle aggressioni verbali del suo capo Di Pietro nei nostri confronti».
Ma c'è chi avanza un interrogativo: Silvio Berlusconi darebbe via libera a Claudio Petruccioli dopo la tempestosa conclusione del «caso Saccà»? Le vicende Rai sono sempre ricche di domande.


Dagospia 23 Settembre 2008