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UNA BELLA ROTTURA DI GAZA - L’OCCUPAZIONE DELLA STRISCIA DA PARTE DEGLI ISRAELIANI DOVREBBE AVVENIRE PER FASI: PRIMA LA CONQUISTA DEL NORD, POI L’ESPANSIONE A SUD - DOVREBBE COINVOLGERE CIRCA 5 DIVISIONI, PER UN MINIMO DI 50 MILA SOLDATI, E DURARE CINQUE MESI CON UN COSTO DI 18 MILIONI AL GIORNO - GAZA POTREBBE ESSERE IN FUTURO DIVISA IN “CITTÀ-STATO” DA 500 MILA ABITANTI CIASCUNA CON “GOVERNI” INDIPENDENTI UNO DALL’ALTRO PER DIMINUIRE IL RISCHIO DELLA NASCITA DI UN’HAMAS 2.0 SULL’INTERA STRISCIA - L’IDEA DI TRUMP DI INCENTIVARE LA “MIGRAZIONE VOLONTARIA” VERSO PAESI LONTANI ADEGUATAMENTE RETRIBUITI POTREBBE TORNARE UTILE PER SVUOTARE PROGRESSIVAMENTE I CENTRI ABITATI…

Estratto dell’articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”

 

PIANO PER L OCCUPAZIONE DELLA STRISCIA DI GAZA

Tel Aviv I piani di occupazione della Striscia di Gaza sono segreti. […] C’è persino qualcuno che spera ancora che la marea montante di carri armati, jet, droni e mezzi blindati serva a convincere Hamas a liberare gli ostaggi e sciogliersi. Altri pensano invece che l’occupazione sia il primo passo verso l’annessione con quel che ne consegue: le città umanitarie/campi di concentramento, l’emigrazione volontaria/deportazione e, dulcis in fundo, la nascita della Riviera di Trump cioè l’espansione di Israele.

 

[…] l’occupazione dovrebbe avvenire per fasi: prima la conquista del Nord, poi l’espansione a Sud. Sappiamo che dovrebbe coinvolgere circa 5 Divisioni, per un minimo di 50 mila soldati, e durare cinque mesi con un costo di 18 milioni al giorno. Gli scopi dichiarati sono sempre gli stessi: liberare gli ostaggi, distruggere Hamas, far sì che Gaza non rappresenti più una minaccia per lo Stato ebraico.

 

PIANO PER L OCCUPAZIONE DELLA STRISCIA DI GAZA

L’ala militare di Hamas mantiene ancora due Brigate, la Gaza e la Khan Younis con circa 15 mila combattenti. Le nuove reclute sono «carne da cannone», giovanissime e poco addestrate, ma comunque in grado di compiere azioni di guerriglia.

 

In mancanza di rifornimenti esterni il movimento di resistenza ha imparato a riciclare ordigni inesplosi israeliani trasformandoli in trappole capaci di mettere fuori uso anche i tank Merkava. Hamas regola ancora la vita di circa la metà dei gazawi. […] Punisce i saccheggiatori dei convogli umanitari e passa per le armi i sospetti collaborazionisti. Più a sud Hamas è debole. La scelta israeliana di armare milizie rivali ha funzionato. La più importante è guidata dal trentunenne beduino Abu Shabab che il 7 ottobre era in un carcere di Hamas per traffico di droga.

STRISCIA DI GAZA - PALESTINESI AFFAMATI

 

L’ex vice premier israeliano Liberman lo accusa di contiguità con lo Stato Islamico, ma ciò non ha impedito alle sue milizie di controllare la città di Rafah sotto il Corridoio di Morag. […] La tattica per impossessarsi del 15 per cento della Striscia che ancora sfugge al controllo dell’Israeli Defence Force (Idf) assomiglierà a quella che ha permesso già di prendere l’85%.

 

I militari divideranno le aree in settori, quindi ordineranno l’evacuazione dei civili e li costringeranno a passare davanti a telecamere e fucili in modo che nessuno nasconda armi od ostaggi. Quindi aviazione e artiglieria demoliranno possibili postazioni di resistenza. I droni saranno i primi ad entrare tra le macerie. I bulldozer e i blindati antimina apriranno la strada ai tank. Infine, toccherà ai fanti setacciare l’area. […] La presenza militare israeliana nella Striscia è prevista di 5 anni, il tempo di preparare un governo alternativo ad Hamas.

bambino di 18 mesi denutrito nella striscia di gaza

 

Per questo potrebbe essere coinvolta l’Autorità nazionale palestinese o qualche Stato arabo. Le Divisioni israeliane necessarie scenderebbero a due e il costo a 80 milioni al mese, al netto dell’usura dei mezzi. I palestinesi evacuati/deportati dalle zone di combattimento dovrebbero essere collocati in aree dove Israele come potenza (ormai ufficialmente) occupante è tenuta a fornire (Articolo 55 della Convenzione di Ginevra) condizioni «non peggiori» di quelle precedenti. Se il momento zero venisse considerato il 6 ottobre 2023 sarebbe molto difficile riuscirci. Più probabile che Israele argomenti che i suoi doveri riguardano la situazione ad oggi 8 agosto 2025. Quindi niente scuole, strade, case, ospedali, ma solo acqua cibo, medicine e, forse, una tenda. […]

STRAGE A UN INTERNET CAFFE NELLA STRISCIA DI GAZA

 

la Striscia di Gaza potrebbe essere divisa in «città-Stato» da 500 mila abitanti ciascuna con «governi» indipendenti uno dall’altro. Si diminuirebbe così il rischio della nascita di un’Hamas 2.0 sull’intera Striscia. In quest’ottica l’idea di Trump di incentivare la «migrazione volontaria» verso Paesi lontani adeguatamente retribuiti potrebbe tornare utile per svuotare progressivamente le diverse piccole Gaza.

benjamin netanyahu nella striscia di gazabombardamenti israeliani sulla striscia di gaza il giorno di pasquabombardamenti israeliani sulla striscia di gaza il giorno di pasquaSTRISCIA DI GAZA

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