volodymyr zelensky giorgia meloni donald trump

“GIORGIA MELONI HA FATTO IL SUO LAVORO: ANDARE ALL’ESTERO A MENTIRE PER IL PROPRIO PAESE” – BILL EMMOTT: “HA ADULATO TRUMP DICENDOGLI CHE CONDIVIDE IL SUO DESIDERIO DI PORRE FINE ALLA GUERRA. TUTTAVIA, QUANDO PARLA AGLI ALTRI LEADER EUROPEI, AL RIENTRO DELLA VISITA NEGLI USA, C'È QUALCOSA CHE DOVREBBE TENERE BEN CHIARO IN MENTE, COME DOVRANNO FARE ANCHE LORO: SE QUESTA GUERRA DEVE CONCLUDERSI IN MODO DA MANTENERE UCRAINA ED EUROPA AL SICURO DA FUTURE AGGRESSIONI RUSSE, L'UCRAINA DEVE ESSERE RESA FORTE E MANTENUTA FORTE. SOLTANTO L'INTERVENTO DEI PAESI EUROPEI PUÒ GARANTIRE LA PACE…”

 

Estratto dell’articolo di Bill Emmott per “La Stampa”

Tradotto da Anna Bissanti

 

bill emmott

[…] Noi europei non possiamo fare nulla per ciò che concerne la crisi costituzionale in corso in America, anche se si prova vergogna quando i nostri leader, come Giorgia Meloni, parlano e agiscono come se tutto quello che sta accadendo a Washington fosse normale e addirittura etico, il che vale anche per la visita del vicepresidente J D Vance a Roma e in Vaticano per Pasqua.

 

In effetti, Meloni sta facendo il suo lavoro, che talvolta ben si adegua alla cinica definizione di diplomazia: andare all'estero a mentire per il proprio Paese.

 

MEME SULL INCONTRO TRUMP MELONI - BY FAWOLLO

Non possiamo fare molto nemmeno per ciò che concerne la guerra in Medio Oriente […].

 

La guerra in Ucraina, però, è qualcosa di completamente diverso. In questo conflitto europeo, nel quale la Russia ha parlato di tregua con l'America nel momento stesso in cui riprendeva a effettuare attacchi missilistici contro obiettivi civili, presumibilmente soltanto l'intervento dei Paesi europei potrebbe far arrivare alla pace e mantenere la sovranità dell'Ucraina.

 

[….] Trump pensa che l'Ucraina avrebbe dovuto arrendersi nel 2022, che adesso dovrà capitolare davanti alle richieste russe e che se adesso non capitolerà gli Stati Uniti dovranno abbandonarla al suo destino e riprendere i loro affari normali di sempre con la Russia.

 

missili taurus 3

Tali considerazioni, però, sono errate e miopi. Meloni ha adulato Trump dicendogli che condivide il suo desiderio di porre fine alla guerra. Tuttavia, quando parla agli altri leader europei, al rientro della visita negli Usa, c'è qualcosa che dovrebbe tenere ben chiaro in mente, come dovranno fare anche loro: se questa guerra deve concludersi in modo da mantenere Ucraina ed Europa al sicuro da future aggressioni russe, l'Ucraina deve essere resa forte e mantenuta forte.

 

Gli unici Paesi in grado di rendere l'Ucraina forte – a parte l'Ucraina stessa – sono i suoi vicini europei.

 

Per questo motivo la notizia migliore di questo mese, e quasi certamente la più importante, è arrivata da Berlino, dove l'attesa nuova coalizione tra i Cristiani Democratici di Friedrich Merz e i suoi partner più deboli, i Socialdemocratici, ha pubblicato l'accordo su quello che intende fare. […] Se […] vi sta a cuore la sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa, ne sarete rassicurati.

 

friedrich merz

Il segnale più importante in arrivo dalla squadra di lavoro di Merz è l'esplicita volontà di procurare all'Ucraina i missili Taurus a lungo raggio che il predecessore Olaf Scholz aveva rifiutato, che potrebbero riempire il vuoto lasciato dalla fine degli aiuti militari degli Stati Uniti.

 

Merz diventerà ufficialmente Cancelliere tedesco dopo la conferma del Bundestag del 6 maggio, ma il fatto che già adesso stia dichiarando […] che occorre fornire subito all'Ucraina un aiuto concreto e di impatto è un segnale incoraggiante di pragmatismo e determinazione.

 

volodymyr zelensky

Qualche missile in più non trasformerà il conflitto, anche se - nel caso in cui i Taurus consentano all'esercito ucraino quanto meno di distruggere il ponte di Kerch che collega alla Russia l'area nella Crimea occupata - nuoceranno gravemente alla causa russa.

 

Ciò che va fatto, tuttavia, è dimostrare a Vladimir Putin che il tempo non è dalla sua parte.

L'obiettivo di Putin sembra essere quello di fare affidamento sulla stanchezza della guerra a Kiev, nelle capitali europee e soprattutto a Washington per costringere a firmare un accordo di pace secondo i suoi desiderata, a condizioni che includono rigide restrizioni alla sovranità ucraina e alla capacità di difendersi in futuro.

GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP NELLO STUDIO OVALE

 

L'unico favore che Trump sta facendo all'Ucraina, anche se del tutto involontariamente, è rendere più probabile una recessione globale con la sua selvaggia politica dei dazi doganali. Quest'ultima, appunto, ha fatto abbassare il prezzo del petrolio e di altre commodity dalle quali la Russia dipende. Si ritiene in genere che il bilancio pubblico russo vada in deficit quando il prezzo del petrolio scende al di sotto degli 80 dollari, e negli ultimi giorni è precipitato a quasi 65. Questo renderà il proseguimento della guerra un onere sempre più pesante da sopportare per l'economia russa.

 

Le promesse degli europei di spendere di più in futuro per la Difesa sono necessarie, ma prive di valore o di significato immediato ai fini della sicurezza del nostro continente, in quanto non potranno fare la differenza nei confronti dell'urgente e immediata minaccia che dobbiamo affrontare da parte della Russia.

 

Per i governi europei sarebbe molto più significativo e importante mandare all'Ucraina più armamentari per la difesa missilistica, più munizioni e più missili a lungo raggio in questo preciso momento, anche se ciò dovesse lasciare in parte scoperte le difese dei loro stessi Paesi.

 

MEME VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP

È giusto voler «rendere di nuovo grande l'Occidente», come ha detto Meloni alla Casa Bianca. La battaglia per farlo, però, deve iniziare in Europa, con l'Ucraina, e si tratta di una battaglia da cui Rubio e Trump hanno fatto chiaramente intendere di essere ben felici di voler prendere le distanze. L'Ucraina, linea del fronte contro l'imperialismo russo e, al momento, uno dei Paesi più importanti nella produzione industriale di forti sistemi difensivi, visto che sforna quattro milioni di droni l'anno, è l'elemento più fondamentale e di valore della grandiosità occidentale che abbiamo al momento. E tutti noi dobbiamo combattere per proteggerlo.

IL NEGOZIATO DI TRUMP SULL UCRAINA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA MEME SULL INCONTRO TRUMP MELONI - BY MEME DELLA TERZA REPUBBLICA INCONTRO TRA GIORGIA MELONI E DONALD TRUMP - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA missili taurus 4VLADIMIR PUTIN - ELON MUSK - DONALD TRUMP - MEME DONALD TRUMP GIORGIA MELONImissili taurus 2

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?