gigi gianluigi buffon

"LE ETICHETTE DI FASCISTA, NAZISTA, SCOMMETTITORE? A VOLTE SONO STATO LEGGERO. MA ERA ANCHE VOGLIA DI TRASGREDIRE” – BUFFON SI CONFESSA: "HO ACCOMPAGNATO ZANIOLO E TONALI A CONSEGNARE I TELEFONI AGLI INQUIRENTI CHE INDAGAVANO SULLE SCOMMESSE ILLEGALI. HO DETTO DUE CAGATE DELLE MIE, IO CI SONO PASSATO, QUELLE SONO COSE CHE SE HAI SEMPRE RISPETTATO LE REGOLE TI COLPISCONO NEL PROFONDO E GIÀ IL FATTO CHE UNO SI OFFENDA È IMPORTANTE: TI RASSICURA DI…"

Matteo Pinci per la Repubblica - Estratti

gigi buffon foto di bacco (2)

 

[…] Gianluigi Buffon sta per chiudere i primi dodici mesi della sua vita senza partite, senza calcio giocato, senza agonismo.

 

Buffon, come lo ha vissuto questo primo anno senza pallone?

“L’ho vissuto bene, era come me lo immaginavo. I vuoti che inevitabilmente incontri passando dall’avere per trent’anni una vita scadenzata devi cercare di riempirli in modo più proficuo possibile. E credo di averlo fatto molto bene”.

 

buffon

C’è qualcosa di sé che ha scoperto in questo anno?

“No, per me il dopo calcio si sta manifestando con entusiasmi che immaginavo e alcune volte delle malinconie. Sono inevitabili, dopo gli anni vissuti. Non bisogna abiurare il proprio passato: va ricordato, è qualcosa di importante. Ma la verità è che la proiezione deve essere sempre positive, su presente e futuro”.

 

E il futuro come lo vede?

“Diciamo da direttore sportivo? Dirigente? Metto il punto di domanda, ancora. Ma comunque all’altezza della situazione nelle cose che mi piacciono. Di sicuro voglio essere operativo, non mi piace essere passivo”.

[…]

 

Come capire qual è il momento per dire: smetto?

gigi buffon

“Me lo sono chiesto per anni. E ci sta che qualcuno possa dirti “smetti”. Ma io, fino all’ultimo giorno, a livello di prestazione mi sentivo forte come i migliori. Il problema era che se prima ti facevi male una volta ogni due anni, nell’ultimo anno mi ero fatto male quattro volte allo stesso punto.

 

Sono segnali che la natura ti manda, devi essere bravo a coglierli, e ad accettarli. Ma io a 45 anni se andavo in porta ero sicuro che davo alla squadra quello che davo a 30 o a 20. Magari sotto altre forme: cresci in esperienza, in leadership: se perdi qualcosa dal punto di vista fisico, lo recuperi in altro”. […]

 

E chi sono gli uomini che la ispirano?

“Quelli sono venuti dopo crescendo, leggendo. Leggi la storia di Alekos Panagulis: a suo modo, anche nella follia dell’uomo, è stato un eroe. E poi gente come Montanelli, la Fallaci, Gianni Mura: giornalisti che non mi lasciavano indifferente. Magari non sono modelli, ma sono persone che ti passano qualcosa di forte, che può condizionare spero in meglio la tua vita”.

 

E qualcuno dei suoi miti, sportivi o no, lo ha conosciuto?

buffon

“Mai conoscere i propri idoli. Quasi sempre rischi una delusione bruciante”.

 

Cambiamo argomento: lei ha accompagnato Zaniolo e Tonali a consegnare i propri telefoni agli inquirenti che indagavano sulle scommesse illegali. Cosa si dice in quel momento che immagino di tensione, anche di paura, a due ragazzi poco più che ventenni?

“La cosa che puoi fare, vista la serietà della situazione, è sdrammatizzare. Ho detto due cagate delle mie, che non posso ripetere perché non sarebbe educativo. Ma io ci sono passato, quelle sono cose che – se hai sempre rispettato le regole – ti colpiscono nel profondono, che ti offendono nel profondo. E già il fatto che uno si offenda è importante: ti rassicura di essere vivo e di avere ancora qualche valore”.

 

Negli anni hanno provato ad attaccarle etichette terribili: fascista, nazista, scommettitore. Se lo è spiegato?

gigi buffon contro il como 4

“Quando uno pensa che il mondo ce l’abbia con lui la prima domanda da farsi è perché. E la seconda è se c’è una ragione, se hai prestato il fianco. Io sicuramente a volte sono stato leggero. Ma mi rassicurava il fatto di sapere chi sono. E a volte mi prendevo licenze per questo”.

 

Era voglia di trasgredire?

“Sì, anche. Ho tanto paura quando vedo persone che conducono vite sempre ordinate, scandite: penso che prima o poi arrivino a un punto di rottura. Come essere umano hai bisogno di trasgredire. Di momenti in cui decomprimi. Se non lo fai mai, il botto poi è più grande: quante volte avete letto di persone modello che dal giorno alla notte fanno una strage?”.

luciano spalletti gialuigi buffon

 

[…] Lei invece sembra impetuoso.

“Da ragazzo ero fatto e finito per società e ambienti del sud. Tipo Roma, Napoli, Bari. Per il tipo di carattere, per l’impatto nello spogliatoio, con le persone: mi alimentavo con la vicinanza della gente, anche quando diventava morbosità. Ma alla fine non sono mai approdato in una di quelle piazze . Mi hanno guidato mio padre e il mio procuratore. Torino e la Juve mi hanno permesso di ritrovarmi in equilibrio. In una piazza incasinata, per come ero fatto, rischiavo che la bilancia tirasse solo da una parte”.

 

Quindi anche per Cassano alla Juve sarebbe andata diversamente?

“Antonio è nato fuoriclasse e lo è stato sempre. Credo lui avesse bisogno di entrare in un contesto di spogliatoio e di compagni particolari. Insieme abbiamo fatto Europei, un Mondiale, sono stato benissimo con lui. E con Gattuso, ci siamo divertiti da morire. Ma alla fine gli dicevo: Anto’, per fortuna che dura solo un mese, tenerti un anno così… Io ho vissuto solo la parte bella di Antonio. Poi chiaramente qualcosa che usciva c’era, glielo dovevi concedere. Ma devi capire con cosa hai a che fare, non puoi reprimere sempre tutti, andare dietro a un decalogo”.

 

Quali sono le sliding doors della sua carriera?

juve atalanta buffon

“Nel 2001, dal Parma, avevo quasi fatto con la Roma. Era questione di dettagli. Poi anche col Barcellona. Alla fine però sono andato alla Juve. Poi nel 2005 c’è stata una grandissima società straniera che mi voleva, ma non l’ho presa in considerazione. Finito il Mondiale, potevo andare ovunque. Nel 2007 c’erano almeno due squadre italiane.

 

E nel 2011 stavo di nuovo andando alla Roma, perché con la Juve s’era rotto qualcosa: mi chiamò Montali, mi piaceva. Poi però arrivò Conte e impose la mia presenza. Quando dal Psg sono tornato alla Juve stavo per andare al Porto. Avevo già visto i voli, la città. E altre due volte sono stato vicinissimo all’Atalanta. La seconda avevo già deciso. Ma siccome alla Juve mi conoscono come le loro tasche fecero una riunione in cui eravamo io, Paratici, Pirlo. Che mi disse: Gigi, cavolo, è il primo anno che alleno, sono venuto sapendo che c’eri tu… Cosa potevo dirgli?”.

 

BUFFON PSG

Può rigiocare una partita sola della sua carriera. Quale le viene in mente? Lo spareggio per i Mondiali, le finali di Champions…

“No. Rigioco Italia-Spagna, la finale dell’Europeo del 2012. Siamo sembrati dei paracadutati, perdendo in quel modo, 4-0. Non meritavamo quella figura. Io non cerco mai alibi. Ma abbiamo giocato una partita in condizione psico-fisica impossibile, eravamo stremati. Se ci avessero dato un giorno in più di risposo avremmo potuto fare una partita diversa, invece così non potevamo opporre nulla a una Spagna giù forte di suo, mentre nei gironi eravamo stati gli unici a fermarli”.

gigi buffon

 

Ora è iniziata la sua seconda vita in Nazionale: che Italia ha trovato?

“I ragazzi li avevo sottovalutati. Hanno uno spessore incredibile dal punto di vista umano e non lo avrei detto. E anche dal punto di vista tecnico sono più bravi di quanto si pensi fuori: siamo un’ottima squadra. Con un allenatore così, che insieme a qualche giocatore è il nostro punto forte, la Nazionale non sfigurerà. Dire oggi che vinceremo con certezza sarebbe ridicolo. Ma avremo cuore e logica”.

buffon

 

Spalletti è come lo immaginava?

“Un carattere molto forte, carismatico, a modo suo. Il leader della squadra. È difficile andare in contrapposizione con lui . Ma quando lo conosci, cogli aspetti umani che ti fanno capire la sofisticatezza dei suoi ragionamenti e quindi delle decisioni che prende. E poi è stato sempre un grandissimo allenatore. Per anni gli hanno rotto le scatole perché non aveva vinto. Ma lui la squadra più forte non l’ha mai avuta: sempre squadre dalla terza alla quinta, e così vincere non è mai facile. Semmai ha avuto il merito di connotare le sue squadre. E di rendere interessanti campionati che si sarebbero altrimenti conclusi con largo anticipo, tipo contro l’Inter di Mancini. Ed esprimendo sempre un calcio godibile. Sapevi che contro la squadre di Spalletti la vittoria non te la portavi da casa. Poi c’è un altro aspetto: chiunque lo ha avuto come allenatore, dice che lui è eccezionale. Tutti. Vuol dire che c’è qualcosa di speciale in lui”. […]

buffonbuffonbuffonbuffon d'amicobuffonjuve atalanta buffon gialuigi buffon buffon chiellini buffongianluigi buffon juventus napoli buffonbuffon

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...