3 IS A MAGIC NUMBER - NELLA CORSA ALL'ACQUISTO DI LA7 RIMANGONO IN GARA H3G, DISCOVERY E IL GRUPPO DI INVESTITORI CHE COMPRENDE CLAUDIO SPOSITO (EX FININVEST) E MARCO BASSETTI (EX ENDEMOL), IL FONDO CLESSIDRA, MA POTREBBE ESSERCI ANCHE LA ZAMPATA DI URBANO CAIRO - TELECOM VENDENDO SIA IL CANALE CHE LE FREQUENZE, CERCA UN COMPRATORE CHE METTA SUL TAVOLO 500 MLN € - E CON TUTTI I DEBITI CHE LA 7 SI RITROVA, NON SARÀ FACILE...

Carlo Tecce per il "Fatto quotidiano"

Telecom Italia lancia un segnale di fine corsa: le cinque offerte arrivate per l'acquisto di Ti Media, che contiene le frequenze e il canale La7, si riducono a tre. Per un motivo semplice: i tedeschi di Rtl e Urbano Cairo non avevano mostrato, seppur teoricamente, il malloppo sul banco. E per chiudere l'affare occorrono circa 500 milioni di euro. Il balletto a tre vede protagonisti con intenzioni e, soprattutto, capacità diverse: H3G è interessati al pezzo strutturale di Timedia, Discovery è un produttore di contenuti e il Fondo Clessidra di Claudio Sposito (ex Fininvest) è un gruppo di investitori che offrono 450 milioni di euro.

Il consiglio d'amministrazione di Telecom ha esaminato le prime pratiche, ha chiuso la fase di esplorazione con proposte non vincolanti, ma non ha fissato un tempo limite. Quello in vigore, e ora abolito, diceva 31 dicembre 2012. Impossibile. Telecom spera che un imprenditore italiano e anche straniero s'inserisca nei giochi perché, nonostante si appresti a raggiungere un livello superiore di trattativa, il tempo ancora non è finito.

Non saranno, però, i rivali di Cologno Monzese: "Sulla carta non c'era nessun impedimento all'acquisto di La7 da parte di Mediaset - dice il consigliere Gina Nieri - né in termini di frequenze né in termini di fatturato, anche perché eventualmente ci sarebbero stati impegni da parte nostra. E stata esclusivamente una valutazione sull'asset". Ecco, le ansie che turbano chi desidera La7 e vorrebbe sfidare il duopolio.

Con l'arrivo di Enrico Mentana e l'informazione disseminata ovunque nel palinsesto, l'ex Telemontecarlo è cresciuta: ascolti e pubblicità, però il debito non cala e le perdite di bilancio non si arrestano. Chi sta valutando un piano industriale per il rilancio del canale, si chiede: com'è possibile che i ricavi aumentano e il passivo pure? Sarà una questione congenita, un difetto di gestione. A Telecom non fanno favoritismi, non preferiscono l'italiano o l'americano, ma dichiarano di consegnare la macchina chiavi in mano a chi può garantire il bonifico giusto, più o meno 500 milioni.

Telecom vende TiMedia che possiede due società satellite, Timb (frequenze) e La7: si possono prendere insieme oppure divise. Con la precauzione che le due società faranno un accordo per le trasmissioni prima di aver un nuovo o più proprietari. È più facile, dunque, sistemare il pacchetto intero. E il Fondo Clessidra con Marco Bassetti (ex Endemol) protagonista è il concorrente più accredito proprio perché potrebbe ottenere La7 e Timb. La missione di un fondo d'investimento è fare profitto.

Una missione che, qualunque sia l'esito, va inizialmente esclusa con la televisione di Telecom. Per correggere le storture di un canale comunque mediaticamente in ascesa, quantomeno vivo e frizzante, Clessidra potrebbe modificare i palinsesti, ma non prima di ottobre 2013 perché la stagione è cominciata e non si può interrompere. Non vorranno, forse, modificare l'identità di una rete che fa tanta informazione e poco intrattenimento.

E ovviamente, per questioni di conti, i rami secchi saranno tagliati: per secchi s'intende quelli che costano troppo o non producono ascolti. Vista da Clessidra, La7 non sarà mai una rete modello Rai1, non avrà mai serie televisive con preti, suore e papi e, potrebbero precisare, non avranno compiti politici né rapporti con Silvio Berlusconi, che senz'altro conosce bene Sposito e Bassetti. Manca tantissimo per scoprire la prossima La7. E non è detto che il presidente, Franco Bernabè, affezionato al giocattolo, non torni indietro. E fu così che tutti rimasero ai loro posti.

2 - LA7, L'ASTA RESTA APERTA A NUOVE OFFERTE: IN ARRIVO ANCHE LA PROPOSTA DI CAIRO
Da "il Messaggero"

Resta aperto il processo di vendita di Ti Media cheil presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, vorrebbe chiudere entro fine anno. Ma non è detto che il timing venga rispettato.
Ieri al cda di Telecom Italia, che non ha affrontato il tema delle trattative con Cdp per lo scorporo della rete, il presidente esecutivo ha fatto il punto sulle modalità di cessione de La7 per la quale sono confermate le tre offerte non vincolanti ricevute da Clessidra, H3G e Discovery Channel, oltre a quella di Abertis solo per le frequenze.

Ma la partita è aperta al possibile arrivo di altri pretendenti: se ne aspettao altri 2-3 tra i quali è attesa la proposta di Urbano Cairo, concessionario del contratto di pubblicità e con il quale è aperto un contenzioso capace di influire sul prezzo d'asta. Ti Media contesta a Cairo l'inadempimento di alcuni accordi e al suo fianco avrebbe ingaggiato l'avvocato Giuseppe Lombardi, specialista in litigation.

Stante così le cose, in attesa dell'arrivo delle nuove proposte la fase 2 con la definizione del percorso relativo alla data room, cioè all'accesso ai ulteriori dati sensibili, dovrebbe avvenire tra qualche giorno, quando il quadro dei concorrenti si sarà completato.
In apertura del cda Andrea Mangoni, plenipotenziario in Sud America del gruppo di tlc, avrebbe svolto una relazione soffermandosi sulle indagini effettuate in Brasile dove è stato estromesso Luca Luciani per alcune irregolarità.

Secondo Mangoni, comunque non ci sarebbero altre sorprese rispetto alle anomalie già emerse. L'altro tema caldo al centro del cda, la rete, sarebbe invece stato rinviato. Si era fatta l'ora di colazione e Renato Pagliaro di Mediobanca per un altro impegno ha lasciato i lavori. Così si è convenuto di affrontare l'argomento al cda dell'8 novembre.

 

 

3 CLAUDIO SPOSITOFONDO CLESSIDRAMarco BassettiURBANO CAIRO Franco Bernabè

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