IL FONDO SOVRANO LIBICO TORNA A INVESTIRE IN ITALIA? - UNICREDIT, PARTE LA PROCEDURA SUI 5482 ESUBERI: MENO DI DUE MESI PER TROVARE UN ACCORDO COI SINDACATI - APPLE OFFRE 3,2 MILIARDI PER LE CUFFIE DELLA BEATS

1 - L'EX MINISTRO LIBICO BEN YEZZA ALL'ASSEMBLEA DELL'ENI
S.Agn. per il "Corriere della Sera" -
Il ritorno del fondo sovrano libico sulla scena della finanza italiana. Quella dell'altro giorno all'assemblea degli azionisti dell'Eni potrebbe non essere un'apparizione unica del Libyan Investment Authority, che si è presentato al palazzo romano dell'Eur forte di più di 42 milioni di azioni del Cane a sei zampe, pari all'1,16% del capitale (in soldoni: una fiche di 800 milioni di euro).

Gli azionisti libici potrebbero averci preso gusto e ripresentarsi nelle prossime occasioni anche alle assise di Unicredit e di Finmeccanica. Come socio dell'istituto di credito si trova, per la verità, la Central bank of Libya (2.9%), mentre il fondo sovrano ha in prima persona il 2,01% del gruppo della difesa.

Non è dato sapere se anche nel prossimo futuro (le assemblee Unicredit e Finmeccanica sono in calendario per martedì e giovedì prossimi) il Lia sarà rappresentato dal medesimo delegato. All'Eni si è vista seduta in sala una vecchia conoscenza degli uomini del gruppo guidato ora da Claudio Descalzi: Abdulrahman Ben Yezza, ex ministro del petrolio di Tripoli tra il 2011 e il 2012, ed ex presidente di Eni Oil & co, joint venture tra il Cane a sei zampe e la compagnia petrolifera nazionale libica, la Noc. Sembra, inoltre, che Ben Yezza e il Lia si siano avvalsi anche della consulenza legale di un grande studio internazionale americano: Curtis, Mallet-Prevost, Colt&Mosle.

2 - UNICREDIT, PARTE LA PROCEDURA SUGLI ESUBERI
Ri.Que. per il "Corriere della Sera" -
Parte il conto alla rovescia per la vertenza sui 5.482 esuberi Unicredit. Ieri una delegazione della banca guidata dal responsabile del personale, Paolo Cornetta, ha incontrato i sindacati e formalizzato l'avvio della procedura. Ora ci sono 50 giorni di tempo per arrivare a un accordo. Sempre ieri da registrare lo sciopero di Uccmb, Unicredit credit management bank , la controllata dell'istituto che si occupa di recupero crediti destinata alla cessione. In Italia Unicredit ha poco meno di 50 mila dei suoi 147 mila addetti.

Nell'incontro di ieri a Milano si è andati poco oltre la formale apertura della procedura. La riduzione del personale auspicata dalla banca corrisponde all'11% dell'organico e dovrà avvenire da qui al 2018. Entro questo termine 2.794 dipendenti Unicredit matureranno i requisiti per la pensione.

L'istituto valuta la possibilità di evitare il ricorso al fondo di solidarietà del settore. In queste prime mosse del confronto dura la posizione dei sindacati della categoria. «Dal 2007 al 2018, i posti persi in Unicredit saranno circa 35mila, tra esuberi, prepensionamenti, esternalizzazioni e blocco del turn over - fa i conti Mauro Morelli, segretario nazionale della Fabi -. Se l'azienda confermerà l'obiettivo di congelare il contratto integrativo e tagliare il welfare, la trattativa partirà in salita».

3 - CHOPARD, DAGLI OROLOGI ALL'HÔTEL VENDÔME
Giu.Fer. per il "Corriere della Sera" -
Chopard entra nel business degli hotel. Il marchio svizzero degli orologi e dei gioielli ha acquisito l'Unione Hôtelière Parisienne, la società che possiede l'Hôtel Vendôme a Parigi. L'edifico, costruito nel 1723 da Pierre Perrin, è al numero 1 di Place Vendôme, la piazza su cui si affacciano le vetrine dei più noti marchi della gioielleria mondiale.

Al primo piano si trova l'hotel, un 5 stelle, costituito da 29 camere di cui 10 suite, oltre a un ristorante di una certa fama. Il piano terra, invece, ospita la boutique Chopard. L'operazione, di cui non è stato comunicato il valore, rientra nella strategia del gruppo svizzero di sviluppare una rete di boutique di proprietà, ma allo stesso rappresenta il primo passo di un progetto di diversificazione nel lusso. «Le possibilità di sinergia tra questi due mondi del lusso sono molteplici», spiegano dall'azienda familiare, che ha sede a Meyrin, vicino a Ginevra. E prevedono altri «investimenti in futuro».

Del resto non è la prima volta che le griffe del lusso sbarcano nel settore dell'ospitalità: da Armani a Bulgari, da Ferragamo a Lvmh, da Missoni a Ferretti, il business degli hotel di lusso è diventato uno passaggio chiave per sviluppare attorno al marchio uno stile di vita. Oltre, naturalmente, ad assicurarsi location di prima qualità per le proprie boutique.

4 - APPLE OFFRE 3,2 MILIARDI PER LE CUFFIE DELLA BEATS
Bruno Ruffilli per "la Stampa" -
Apple sarebbe pronta a pagare 3,2 miliardi di dollari per Beats Electronics, noto marchio di cuffie e altoparlanti bluetooth. In realtà con la più grande acquisizione della storia di Cupertino (superiore anche a quella di Next, che riportò Steve Jobs ad Apple), Tim Cook mira altrove. Intanto, al servizio di streaming musicale Beats Music.

Un'arma utile per controbattere la crescita di Spotify e Deezer: iTunes, il più grande negozio di musica del mondo è in calo per la prima volta, e i giovani non sembrano più così interessati a possedere dei file Mp3, preferiscono lo streaming (o la pirateria). Ma conoscono e apprezzano i prodotti Beats, realizzati con la consulenza del rapper Dr. Dre, lo scopritore di Eminem: l'accordo porterebbe ad Apple un'immagine nuova, più fresca. E se davvero Jimmy Iovine, fondatore di Beats e presidente di Interscope, diventasse consulente di Cook, i suoi rapporti con l'industria musicale potrebbero essere molto utili alla Mela.

5 - POPOLARE VICENZA, DA LUNEDÌ DOPPIO AUMENTO DI CAPITALE
R.E. per "la Stampa" -
Parte lunedì la doppia operazione di rafforzamento patrimoniale lanciata dalla Banca Popolare di Vicenza. La prima tranche, da 608 milioni, sarà offerta in opzione ai soci e ai possessori di bond convertibili dal 12 maggio all'8 agosto. La seconda tranche, da 300 milioni, sarà riservata a nuovi soci e potrà essere collocata da qui al 2016, a meno di esaurimento anticipato dei 300 milioni. Per il 2014 l'offerta partirà lunedì e si chiuderà il 19 dicembre.

Sempre sul fronte delle Popolari, ieri Bpm ha chiuso il primo trimestre con un utile di 64,3 milioni (+12,3%). A fine marzo, i proventi operativi sono saliti del 3,3% a 442,1 milioni. Inoltre come ha precisato l'ad Giuseppe Castagna, se Bpm chiuderà il 2014 con il common equity tier 1 sopra il 10%, tornerà a distribuire la cedola ai soci. La banca ha reso noto che è parzialmente favorevole l'esito dell'ispezione di Bankitalia alla controllata Webank.

6 - CONFINDUSTRIA NAUTICA, GAVIO SBATTE LA PORTA
Fabio Pozzo per "la Stampa" -
Beniamino Gavio, l'imprenditore delle autostrade e trasporti sbarcato nel mercato degli yacht con l'acquisto dei marchi Baglietto e Cerri, lascia con dissenso Ucina, la Confindustria nautica. In una lettera al presidente uscente, AntonFrancesco Albertoni, accusa il sodalizio di «ostracismo».

Pesano il diniego alla partecipazione di Baglietto al Salone nautico di Genova nel 2012, e il mancato coinvolgimento del gruppo nelle cariche associative. «Ho compreso che non siamo graditi» dice l'imprenditore. Ucina venerdì prossimo a S. Margherita Ligure, nell'ambito del Satec 2014, rinnoverà i suoi vertici: scontata, salvo colpi di scena (un nome espresso dal 30% dell'assemblea), l'elezione di Massimo Perotti, torinese, presidente di Sanlorenzo, designato dal consiglio. Rumors avevano indicato nei mesi scorsi tra i papabili anche Lamberto Tacoli, presidente e ceo di Crn (Ferretti); Giancarlo Ragnetti, ex ad di Perini Navi e Gavio stesso.

 

Logo "Eni"TORRE UNICREDITChopard Italialogo appleSPOTIFYBANCA POPOLARE DI VICENZA beniamino gavio

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)