LE BORSE SI SBRICIOLANO DOPO IL TONFO DI TOKYO - MILANO -3%, BRUCIATI 163 MLD IN EUROPA

1 - BORSA: CINA E FED INNESCANO IL GIOVEDI' NERO, MILANO -3%
Radiocor - Giovedi' nero per i listini europei, che dopo la lunga corsa delle ultime settimane chiudono in profondo rosso dopo il crollo di Tokyo stamattina. Le Borse pagano la battuta d'arresto della manifattura cinese (dopo sette mesi di espansione) e l'apertura della Federal Reserve a una possibile riduzione degli stimoli monetari.

Cosi', con lo spread Btp-Bund che si riallarga a 265 punti base, Milano e' la peggiore d'Europa e chiude sui minimi a -3,06%, depressa dalle principali banche, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Banco Popoplare e Ubi cedono oltre il 4%, e dai titoli industriali. A Milano si salvano le utilities con Terna (-0,9%), oltre a Parmalat (-0,17%). Telecom Italia (-1,6%) limita i danni nel giorno del cda che affronta il tema dello scorporo della rete. Sul mercato valutario l'euro si attesta a 1,291 dollari mentre il petrolio perde l'1,3% con il Wti a 93 dollari al barile.

Un'ondata di vendite colpisce le Borse europee e in particolare i settori piu' ciclici come le materie prime (-3,2% lo stoxx di settore) , le auto (-3,2%) e le banche (-3%). E cosi' la battuta d'arresto di Tokyo (che ha perso oltre il 7%) si allarga a tutti i principali listini del Vecchio Continente, con Parigi, Francoforte e Londra che lasciano tutti sul terreno il 2,1%. A Piazza Affari, come detto, i piu' penalizzati sono i titoli finanziari, a partire da Mediobanca (-4,8%), Ubi (-4,5%), Intesa Sanpaolo (-4,3%) e Banco Popolare (-4,1%). Forti realizzi anche sulla moda con Ferragamo (-4,1%) e sulla galassia Fiat con l'auto e l'Industrial che perdono il 4%.

Praticamente nessun titolo si salva dai ribassi a eccezione di Parmalat (-0,17%) e Terna (-0,9%) con quest'ultima che resta comunque sopra il prezzo di collocamento di Minozzi, che ieri ha concluso la vendita di un pacchetto pari al 5,3%. Anche a Parigi in coda al listino c'e' l'auto con Renault (-3,6%) e ci sono le banche con SocGen (-3,8%). A Francoforte Commerzbank crolla del 6%, Allianz e Deutsche Bank cedono oltre il 3%. A Londra giu' le materie prime con Antofagasta (-4,4%) e Rio Tinto (-4,2%).

2 - WALL STREET: TENTA IL RECUPERO A META' SEDUTA, DJ (+0,01%)
Radiocor - A meta' seduta Wall Street tenta il recupero con il Dow Jones che si porta sopra la parita'. Gli investitori tornano a comprare dopo il dato s ulla vendita di nuove case ad aprile, aumentate oltre le stime, e il contemporaneo calo nelle richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione negli Stati Uniti.

In apertura aveva pesato il dato cinese sul manifatturiero, deludente per gli analisti, aggiungendo ragioni di preoccupazione al cattivo umore dei mercati per le dichiarazioni di Ben Bernanke di ieri. In questo momento, il Dow Jones cresce dello 0,01% a 15.309,05 punti, il Nasdaq cala dello 0,16% a 3.457,68 punti e lo S&P 500 perde lo 0,3% a 1.650,34 punti. Il petrolio resta in ribasso: i future a luglio cedono lo 0,75% a 93,57 dollari il barile.

3 - CRISI: COEURE, CIPRO ULTIMO SALVATAGGIO INTERNAZIONALE
(ANSA) - "L'esperienza di Cipro mette fine ai salvataggi internazionali e i mercati devono capire che l'Europa é impegnata a perseguire la strada del 'bailing in' (partecipazione degli investitori e titolari di depositi nei salvataggi)". Lo ha detto Benoit Coeuré, membro francese del board Bce, durante un discorso a Copenhagen.

4 - CAMFIN: MALACALZA, NUOVA LETTERA A TRONCHETTI, RIBADISCE NO A INCONTRO
Radiocor - Malacalza Investimenti ha ribadito oggi il no a incontrare Marco Tronchetti Provera per definire il riassetto di Camfin e di Gpi, le holding a monte della catena di controllo di Pirelli. Lo rende noto il gruppo genovese in una nota in cui pubblica anche la lettera inviata oggi alla controparte. Per Malacalza, il progetto di un'Opa su Camfin da parte di Unicredit, Intesa Sanpaolo e Clessidra, con il concerto di Tronchetti Provera, finalizzata al delisting 'portano allo snaturamento della nostra attuale partecipazione in Camfin e di quella che dovrebbe esserci trasferita in adempimento delle vostre obbligazioni'.

La richiesta di separazione delle partecipazioni in Gpi (holding titolare del 42,6% di Camfin) era stata formulata formalmente da Malacalza Investimenti, titolare del 31% delle quote, lo scorso 31 ottobre. In questo modo, la famiglia genovese avrebbe ottenuto il 13% della holding che sarebbe andato ad aggiungersi all'attuale 12% che gia ' detiene direttamente. La prospettiva di un'Opa su Camfin con l'eliminazione del flottante pero', per Malacalza, ha cambiato la situazione.

5 - SOLE 24 ORE: CARTOLARIZZA CREDITI COMMERCIALI PER 55 MLN
(ANSA) - Il Sole 24 Ore ha sottoscritto un'operazione di 'asset backed securitization' (cartolarizzazione) di propri crediti commerciali per 55 milioni, con la cessione su base revolving mensile dei crediti della capogruppo per un periodo di 5 anni. "L'operazione, prima in Italia nel settore media, conferma la fiducia del sistema finanziario", si legge in un comunicato del gruppo 24 Ore. Il contratto di cartolarizzazione è stato sottoscritto da Banca Imi in qualità di 'arranger'.

6 - MEDIOBANCA: FERRERO SVALUTA QUOTA PER 13 MLN, TITOLO IN CARICO A 5,08 EURO
Radiocor - Ferrero svaluta ancora il suo 0,66% di Mediobanca dove partecipa al patto di sindacato. Il gruppo dolciario albese, come emerge dal bilancio chiuso il 31 agosto consultato da Radiocor, ha ridotto il valore della quota di 13 milioni, passando da 42,06 a 29,05 milioni. Si tratta di una decisione 'determinata sulla base della perdita di valore ritenuta permanente rispetto all'originario valore di carico', spiega il bilancio della Ferrero Spa.

'Si segnala - aggiunge la societa' - che il valore di mercato della partecipazione in Mediobanca spa, alla data del 31 agosto 2012, risulta inferiore al relativo valore di carico alla medesima data per ulteriori 7.748 migliaia di euro, per i quali si e' valutato non vi fossero i presupposti per ritenere parimenti durevole la riduzione'. La valutazione in linea con l'andamento del titolo che e' passato dai 3,7 euro di fine agosto ai 4,96 euro di oggi; una cifra vicina ai 5,08 euro a cui sono in carico le 5,72 mi lioni di azioni detenute da Ferrero in Mediobanca.

7 - PRADA: BERTELLI, 'QUOTAZIONE A HONG KONG CI BASTA E CI AVANZA'
Radiocor - 'La quotazione a Hong Kong ci basta e ci avanza. In Europa non ci veniamo se lo tolgano dalla testa. Tagliamo la testa al toro'. Cosi' Patrizio Bertelli, ceo di Prada, ha commentato a margine dell'assemblea dei soci le indiscrezioni di doppia quotazione su un mercato europeo. 'Una doppia quotazione ci complicherebbe la vita - ha incalzato - noi vogliamo una societa' snella, che porti vantaggi ai soci. In Borsa si va per fare sviluppo e pagare i soci con i risultati economici'. L'imprenditore ha inoltre aggiunto: 'ad Hong Kong, per altro, conta l'ebit ovvero la cassa che rimane e non l'ebitda, come in altri mercati'.

8 - BURANI: DA CONSOB SANZIONI PER 6,7 MLN ARTEFICI CRAC
(ANSA) - Maximulta della Consob agli "artefici del crac" dell'ex impero dei Burani, ora in amministrazione straordinaria, per un totale di 6,7 milioni di euro. Sotto tiro la famiglia di Cavriago (Reggio Emilia) per gli illeciti commessi ai tempi in cui ancora guidava Mariella Burani Fashion Group (Mbfg), fallito nel 2010. La Commissione ha colpito in particolare, con una multa da 1,4 milioni a testa, l'ex presidente Walter Burani ed figlio Giovanni. Ma sono stati presi di mira anche i loro più stretti collaboratori, da Giuseppe Gullo (350.000 euro) a Giacinto Giuliani (100 mila euro) e Daniele Bardini (150 mila euro).

Dovranno pagare una multa anche le società beneficiarie degli illeciti: la fallita Mbfg (2,1 milioni), Antichi Pellettieri (0,9 milioni) e la fallita Mariella Burani Family Holding (Mbfh) (300.000 euro). Ampio lo spettro degli illeciti contestati, che rientrano quasi tutti nel reato di aggiotaggio informativo. In primis le false comunicazioni di bilancio tra l'agosto del 2007 e il dicembre del 2009 per Mbfg, con lo scopo di edulcorare la pillola dei conti di fine anno e delle trimestrali agli investitori.

Seguono le false informazioni al mercato in occasione dell'Opa parziale a 17,5 euro sul 15% di Mbfg lanciata nel 2008 dalla holding dei Burani (Mbfh) e le "stime ingiustificatamente ottimistiche" sull'andamento del fatturato di Mariella Burani nel bimestre gennaio-febbraio 2009 e sulle vendite della stagione autunno-inverno 2009-2010, oggetto di comunicati e documenti diffusi tra l'1 aprile e il 18 maggio 2009. Anche in questo caso le informazioni si sono rivelate "false" e "fuorvianti" anche in relazione alla "particolare rilevanza" che le previsioni di fatturato "corrente e prospettico" rivestono per gli analisti finanziari.

Oltre che di aggiotaggio informativo, padre e figlio Burani sono stati riconosciuti colpevoli di aggiotaggio operativo per l'acquisto di azioni proprie effettuato da Mbfg tra l'ottobre 2008 ed il marzo 2009 allo scopo di "sostenere artificialmente il prezzo delle azioni" e cercare di tranquillizzare il mercato. I due, indagati anche per aggiotaggio e ostacolo all'attività di vigilanza, sono stati condannati in primo grado a 6 anni di carcere dal Tribunale di Milano per il crac dell'azienda di famiglia.

 

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